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Intolleranza alle proteine del latte: sintomi, trattamenti e sostituti

L’intolleranza alle proteine del latte è una forma di allergia nei confronti delle proteine del latte, molto comune nei bambini.

intolleranza alle proteine del latte

L’intolleranza alle proteine del latte è una forma di allergia nei confronti delle proteine del latte, molto comune nei bambini.

Intolleranza alle proteine del latte: cos’è e come riconoscerla

L’intolleranza alle proteine del latte è una forma di allergia nei confronti delle proteine del latte. A differenza delle altre intolleranze alimentari questa è, appunto, una vera e propria forma di allergia che tuttavia tende a scomparire nel tempo. 

È infatti maggiormente presente nei bambini sotto i tre mesi di età, e normalmente tende a scomparire. Solo raramente l’intolleranza alle proteine del latte persiste negli adulti.

Sintomi dell’intolleranza alle proteine del latte

Tra i sintomi più comuni dell’intolleranza alle proteine del latte ricordiamo:

  • Disturbi gastrointestinali, gonfiore e flatulenza;
  • Eczemi, o comparsa di rossore e macchie rosse sulla pelle;
  • Nausea e/o vomito;
  • Crampi o coliche addominali;
  • Difficoltà respiratorie accompagnate da tosse;
  • Forte lacrimazione;
  • Sangue nelle feci.

Nei casi più gravi si rischia lo shock anafilattico, e per questo è necessario rivolgersi tempestivamente ad un medico, soprattutto qualora il soggetto affetto sia un infante o un bambino molto piccolo.

Cause e fattori di rischio dell’intolleranza alle proteine del latte

Sono state individuate diverse possibili cause e fattori di rischio per l’intolleranza alle proteine del latte

Tra queste:

  • L’età. Come accennato, i bambini molto piccoli sono maggiormente a rischio, e l’intolleranza tende a sparire una volta che il sistema digestivo matura, solitamente sotto i sei anni di età;
  • Allattamento con latte artificiale. Si rileva che i neonati che non vengono allattati con latte naturale sarebbero maggiormente soggetti a sviluppare l’intolleranza;
  • Familiarità genetica

Diagnosi dell’intolleranza

Qualora si sospetti un’intolleranza, è necessario rivolgersi ad un medico che effettuerà dei test appositi.

È particolarmente importante sottoporre a dei test per l’ intolleranza alle proteine del latte un neonato che ha manifestato una sintomatologia sospetta. Altresì è assolutamente sconsigliato procedere in autonomia, per evitare di causare nel soggetto dei danni anche importanti.

Alimenti da evitare se si soffre di intolleranza alle proteine del latte

Cosa non mangiare in caso di intolleranza alle proteine del latte, e quali alimenti evitare?

Le proteine che causano la reazione sono presenti in molti alimenti oltre che nel latte vaccino, per questo è necessario fare particolare attenzione alle etichette dei prodotti. 

Alcuni alimenti comprendono:

  • Derivati del latte, come formaggio, panna o burro;
  • Prodotti caseari in generale;
  • Alcuni aromi;
  • Alcuni aromatizzanti e coloranti;
  • Tonno in scatola;
  • Salsicce e insaccati;
  • Alimenti in pastella;
  • Molti prodotti da forno, tra cui il pane, i biscotti, i dolci;
  • Alcuni tipi di formaggi vegetali.

Altresì, alcune diciture sulle etichette che indicano la presenza di proteine del latte nell’alimento in questione sono:

  • Latte condensato dolcificato;
  • Latte condensato disidratato, latte evaporato;
  • Derivati del latte, latte in polvere;
  • Latte senza lattosio, latte di malto;
  • Proteine del latte, solidi del latte;
  • Latte magro, latte acido;
  • Latte scremato, latte pastorizzato;
  • Latte condensato, latte disidratato;
  • Latte acidophilus, latticello.

Alternative senza latticini per una dieta sana

Per una dieta sana, qualora si soffra di sensibilità alle proteine del latte, è necessario consultare un professionista che possa assisterci nel passaggio a una dieta priva di latticini. Tuttavia, le alternative esistono.

Dunque, cosa mangiare se si ha un’intolleranza alle proteine del latte? Oltre a fare attenzione alle etichette, come già accennato, tendenzialmente i prodotti per vegani sono prive delle proteine che causano il disturbo.

Altre alternative possibili sono:

  • Formaggi e dolci vegani;
  • Bevande a base di mandorle, soia o riso;
  • Yogurt vegetali;
  • Formaggi vegetali privi di proteine del latte;
  • Legumi.

Gestire l’intolleranza alle proteine del latte: consigli pratici

Per gestire l’intolleranza alle proteine del latte occorre evitare il contatto con le stesse, escludendo di conseguenza latte e derivati dalla dieta. Il consiglio principale è di controllare con attenzione le etichette degli alimenti in quanto, come abbiamo visto, spesso sono presenti anche all’interno di alimenti all’apparenza “insospettabili”.

Qualora il soggetto affetto sia un lattante è necessario valutare con il proprio medico quale formula di latte fornirgli: si tratta di tipologie di latte artificiale formulato appositamente per casi di intolleranza, che nella maggior parte dei casi non creano disturbi ai piccoli e che gli forniscono al contempo tutti i nutrienti necessari.

Differenza tra intolleranza al lattosio e allergia al latte

Questa intolleranza è, come abbiamo accennato, una vera e propria forma di allergia, che tuttavia se manifestata nei bambini tende a sparire spontaneamente.

Non va invece confusa con l’intolleranza al lattosio. La differenza tra le due, infatti, è piuttosto importante e marcata. 

L’intolleranza al lattosio non riguarda le proteine, ma il lattosio: uno zucchero contenuto all’interno del latte. I disturbi in alcuni casi sono simili, ma I sintomi sono fastidiosi ma tendenzialmente innocui, può essere individuata con degli specifici test e, e a differenza dell’allergia alle proteine del latte non tende a sparire con l’età.

Impatto dell’intolleranza alle proteine del latte sui bambini

Nei bambini, soprattutto se molto piccoli, l’intolleranza alle proteine del latte può avere un impatto importante, ma, come accennato, nella maggior parte dei casi passeggero.

Normalmente occorre fare attenzione perché il piccolo non venga esposto alle proteine del latte, in quanto potrebbe causare disagi importanti e, in alcuni casi, rallentamento della crescita. Tuttavia, a seguito di un’alimentazione controllata l’intolleranza regredisce da sola nella maggior parte dei casi, e non causa danni o disagi a lungo termine.

Fonti:

  • Rangel, A. H. D. N., Sales, D. C., Urbano, S. A., Júnior, J. G. B. G., De Andrade Neto, J. C., & De Souza Macêdo, C. (2016). Lactose intolerance and cow’s milk protein allergy. Food Science and Technology, 36(2), 179–187. https://doi.org/10.1590/1678-457x.0019 
  • Cordova, J., Sriram, S., Patton, T., Jericho, H., Gokhale, R., Weinstein, D., & Sentongo, T. (2016). Manifestations of Cow’s‐Milk protein intolerance in preterm infants. Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition, 62(1), 140–144. https://doi.org/10.1097/mpg.0000000000000933 
  • Cow milk protein allergy and lactose intolerance on JSTOR. (n.d.). www.jstor.org. https://www.jstor.org/stable/27226437 
  • Lajnaf, R., Feki, S., Ameur, S. B., Attia, H., Kammoun, T., Ayadi, M. A., & Masmoudi, H. (2023). Cow’s milk alternatives for children with cow’s milk protein allergy – Review of health benefits and risks of allergic reaction. International Dairy Journal, 141, 105624. https://doi.org/10.1016/j.idairyj.2023.105624