Il sodio è un minerale essenziale per l’organismo, ed elettrolita principale contenuto nei fluidi extracellulari. Una carenza o un eccesso di sodio possono causare problemi di salute anche piuttosto seri.
Cos’è il sodio?
Il sodio è un minerale fondamentale per il benessere dell’organismo, e l’elettrolita principale dei fluidi extracellulari.
È presente nel nostro corpo in quantità significative: si stima che in un adulto ne siano presenti in media 90 – 92 grammi, presenti nel sangue (per la maggior parte), all’interno dei tessuti ossei e cartilaginei.
È tra i minerali presenti in quantità maggiori all’interno dell’organismo umano.
Assumiamo il sodio tramite la dieta, e una carenza o un eccesso possono determinare conseguenze per la salute anche piuttosto gravi.
A che cosa serve il sodio?
Il sodio svolge diverse funzioni, ma in particolare:
- Consente la comunicazione cellulare, consentendo la contrazione muscolare;
- Mantiene l’equilibrio idro-salino, regolando il passaggio di sostanze nutritive e di liquidi all’interno e all’esterno delle cellule;
- Aiuta a mantenere stabile il pH corporeo. Alcune riserve vengono infatti immagazzinate nel tessuto osseo, e utilizzate se necessario per regolare l’acidità del sangue.
Qual è il fabbisogno giornaliero di sodio?
Il fabbisogno giornaliero di sodio per una persona adulta è compreso tra gli 0,6 e i 3,5 grammi circa.
Occorre tuttavia tenere a mente due fattori. In primis, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce di non assumere più di 2 grammi di sodio al giorno. Questa quantità corrisponde a più o meno cinque grammi di sale da cucina, anche detto cloruro di sodio.
Si rileva che soprattutto nei paesi occidentali l’alimentazione tenda a fornire quantità molto superiori a quelle raccomandate. In media assumiamo circa il doppio del “massimo” raccomandato: circa 10 grammi di sale ogni giorno.
Un eccesso di sodio, come vedremo, può essere dannoso per la salute, in particolare per la pressione sanguigna e il sistema cardiocircolatorio.
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Quali sono i valori normali di sodio?
I valori normali nel sangue si attestano tra i 135 e i 145 mmol/L (millimoli per litro). Possono essere misurati tramite un prelievo di sangue venoso, effettuato a digiuno.
La carenza di sodio
La carenza di sodio è anche conosciuta come iponatriemia. Generalmente ci troviamo in questa condizione quando i livelli nel sangue sono inferiori a 135 mmol/L.
Tra le cause principali ricordiamo:
- Assunzione eccessiva di liquidi;
- Malattie a carico dei reni;
- Uso (o abuso) di farmaci come i diuretici;
- Cirrosi;
- Pancreatite;
- Insufficienza cardiaca.
I sintomi della carenza di sodio sono:
- Senso di nausea;
- Mal di testa;
- Malessere;
- Crampi muscolari;
- Senso di affaticamento o sonnolenza.
Come si misura, e come si tratta?
I bassi livelli di sodio nell’organismo si misurano solitamente tramite esami del sangue e/o delle urine. Come accennavamo, si parla di carenza quando le quantità nel sangue sono inferiori a 135 mmol/L.
Il trattamento dipende dalla causa scatenante, motivo per il quale occorre un’attenta valutazione da parte del medico curante.
Generalmente, comunque, si tende a far limitare l’assunzione di liquidi per “correggere” i livelli di sodio e lasciare che si ristabilizzino.
Che conseguenze ha?
La carenza di sodio può causare spasmi muscolari e convulsioni. Nei casi più gravi, soprattutto se prolungati e non trattati, può causare coma.
Altre conseguenze possono essere:
- Accumulo di liquido nel cervello (edema);
- Disfunzioni neurologiche;
- Complicazioni a carico del cuore, dei reni e delle ossa;
- Danneggiamento dei muscoli.
L’eccesso di sodio
Anche l’eccesso, dal canto suo, può essere estremamente pericoloso per la salute. La condizione è detta ipernatriemia, e si verifica quando i valori nel sangue sono superiori a 145 mmol/L. Può essere causato da:
- Assunzione eccessiva tramite la dieta;
- Disidratazione;
- Alcuni disturbi, come l’insufficienza renale.
I sintomi più comuni sono:
- Malessere;
- Sete intensa;
- Spasmi muscolari e, nei casi più gravi, convulsioni.
Alla lunga un eccesso di sodio può essere estremamente dannoso per la salute, causando ritenzione idrica, ipertensione, compromissione del sistema nervoso centrale. Si sospetta inoltre che un eccesso di sodio possa anche essere correlato all’insorgenza di osteoporosi (Fatahi et al., 2018), anche se tale materia è ancora oggetto di studi.
Alimentazione a basso contenuto di sodio
Un’alimentazione a basso contenuto di sodio, o dieta iposodica, è un regime alimentare progettato per ridurre l’assunzione di sodio. Solitamente quest’ultimo è limitato a circa 0,5 – 1 grammo al giorno.
È particolarmente indicata per chi soffre di ipertensione o malattie cardiovascolari, sebbene la sua adozione vada suggerita da un medico o un professionista dell’alimentazione. Può essere indicata anche per contrastare la ritenzione idrica.
In quali alimenti si trova il sodio?
Gli alimenti ricchi di sale sono, principalmente:
- Salumi, affettati e insaccati;
- Dado da brodo già pronto;
- Snack salati e prodotti da forno;
- Pasti pronti;
- Formaggi stagionati;
- Prodotti conservati sotto sale;
- Alcuni condimenti come le salse pronte, in particolare la salsa di soia.
Fonti:
- Fatahi, S., Namazi, N., Larijani, B., & Azadbakht, L. (2018). The Association of dietary and urinary sodium with bone mineral density and Risk of Osteoporosis: A Systematic Review and Meta-Analysis. Journal of the American College of Nutrition, 37(6), 522–532. https://doi.org/10.1080/07315724.2018.1431161
- Graudal, N. A., Hubeck-Graudal, T., & Jurgens, G. (2020). Effects of low sodium diet versus high sodium diet on blood pressure, renin, aldosterone, catecholamines, cholesterol, and triglyceride. Cochrane Library, 2021(8). https://doi.org/10.1002/14651858.cd004022.pub5
- Patel, Y., & Joseph, J. (2020). Sodium intake and heart failure. International Journal of Molecular Sciences, 21(24), 9474. https://doi.org/10.3390/ijms21249474
- Borrelli, S., Provenzano, M., Gagliardi, I., Michael, A., Liberti, M., De Nicola, L., Conte, G., Garofalo, C., & Andreucci, M. (2020). Sodium intake and chronic kidney disease. International Journal of Molecular Sciences, 21(13), 4744. https://doi.org/10.3390/ijms21134744
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.