Acesulfame k: cos'è e pericolosità
L’acesulfame K è un dolcificante artificiale che grazie al basso valore calorico viene spesso utilizzato all’interno di alimenti light o pubblicizzati come “zero”. Scopriamo in questo articolo le sue caratteristiche.

In questo articolo analizzeremo le caratteristiche di questo dolcificante artificiale, le sue applicazioni, in quali casi viene principalmente utilizzato e l’impatto che può avere sulla nostra salute.
Cos'è l'acesulfame k
L’acesulfame K, nominato anche E950, è un dolcificante artificiale che grazie al basso valore calorico e al suo potere dolcificante elevato, circa 200 volte superiore a quello del saccarosio o comunemente chiamato zucchero bianco, viene spesso utilizzato all’interno di alimenti light o pubblicizzati come “zero”.
Questa sostanza, grazie alla sua elevata stabilità termica e stabilità chimica, mantiene il suo potere dolcificante anche durante la cottura o in condizioni di conservazione prolungata.
A cosa serve l'acesulfame k
L’acesulfame k viene utilizzato come sostituto di saccarosio e fruttosio, all’interno di alimenti a basso contenuto calorico o pubblicizzati come “senza zucchero”
L’elevato potere dolcificante dell’acesulfame K, rende necessarie quantità molto ridotte di questa sostanza per ottenere un intenso sapore dolce, contribuendo così a ridurre l’apporto calorico dei cibi che lo contengono.
La sostituzione di alimenti contenenti zucchero con alimenti contenenti dolcificanti artificiali, tra cui l’acesulfame k, viene spesso effettuata da soggetti che devono controllare i livelli di glucosio nel sangue, ad esempio soggetti affetti da diabete, o in soggetti che seguono diete ipocaloriche per il controllo del peso.
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Dove si trova?
L'acesulfame K è ampiamente diffuso nella gamma di prodotti alimentari destinati a un consumo ridotto di calorie e zuccheri.
Questo dolcificante è spesso inserito, al posto del saccarosio o di altri dolcificanti più calorici, nelle bevande commercializzate come "zero" o "light", dove assolve alla funzione di dolcificante senza apportare calorie.
Molti alimenti considerati dietetici o integratori contengono l'acesulfame K, in particolare può essere contenuto nelle formule per sportivi o in prodotti finalizzati al controllo del peso.
Tali alimenti sono sviluppati per offrire alternative meno caloriche rispetto ai prodotti tradizionali, permettendo di ridurre l'apporto di zuccheri ma senza rinunciare al gusto dolce.
L'acesulfame K mantiene, grazie alle sue proprietà chimiche, il suo effetto dolcificante anche durante i processi di cottura, rendendolo adatto all’utilizzo anche all’interno dei prodotti da forno.
Rischi dell'acesulfame k
Diversi studi hanno approfondito il profilo di sicurezza dell’acesulfame K per verificare eventuali rischi a lungo termine.
L’abuso e il consumo oltre i limiti approvati di dolcificanti artificiali può comportare rischi per la salute.
Se l’obiettivo finale è la riduzione di peso o la riduzione dei livelli di glucosio nel sangue la scelta migliore è affidarsi ad un professionista che saprà stilare un piano alimentare corretto per il singolo soggetto.
L'acesulfame k è pericoloso per la salute?
Le principali agenzie di sicurezza alimentare hanno approvato l’utilizzo di questo dolcificante all’interno degli alimenti, purché entro i limiti di consumo indicati come dose giornaliera accettabile (ADI); tuttavia l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha ad oggi una nuova valutazione in corso per tale sostanza.
Alcuni studi hanno dimostrato come dosaggi superiori a quelli stabiliti sicuri dalle agenzie di sicurezza alimentari possano comportare effetti tossici e alterazioni, in particolare a livello epatico, oltre che squilibri metabolici.
Alcuni studi hanno esaminato anche un possibile impatto negativo sulla regolazione ormonale e sul microbiota intestinale, ma i risultati ottenuti non hanno fornito prove definitive di effetti negativi rilevanti per la salute.
L'acesulfame k è cancerogeno?
Sebbene l’argomento della cancerogenicità dell’acesulfame K è ancora oggi ampiamente studiato, attualmente non sono presenti evidenze scientifiche in grado di classificare tale sostanza come cancerogena.
Alcuni studi in vitro e su modelli animali hanno tuttavia dimostrato effetti avversi con dosaggi estremamente elevati che non rispecchiano il normale consumo alimentare.
Sebbene ad oggi non ci siano evidenze scientifiche che provino un impatto diretto dell’acesulfame k ed effetti tossici, se consumato entro i limiti riconosciuti sicuri, rimane comunque sempre consigliabile rivolgersi ad un nutrizionista in caso si decida di ridurre gli zuccheri o apportare modifiche alla propria dieta.
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Fonti:
- Autorità europea per la sicurezza alimentare. (2025, January 9). Dolcificanti. Autorità Europea per La Sicurezza Alimentare. https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/sweeteners
- Debras, C., Chazelas, E., Srour, B., Druesne-Pecollo, N., Esseddik, Y., De Edelenyi, F. S., Agaësse, C., De Sa, A., Lutchia, R., Gigandet, S., Huybrechts, I., Julia, C., Kesse-Guyot, E., Allès, B., Andreeva, V. A., Galan, P., Hercberg, S., Deschasaux-Tanguy, M., & Touvier, M. (2022). Artificial sweeteners and cancer risk: Results from the NutriNet-Santé population-based cohort study. PLoS Medicine, 19(3), e1003950. https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1003950