Le patate dolci, note anche come batate o patate americane, sono tuberi originari dell’America Centrale. Appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae, questo alimento è ricco di antiossidanti, vitamine e minerali.
Cos’è la patata dolce?
La patata dolce, anche chiamata patata americana o batata, è un tubero, ovvero la radice della pianta Ipomea batatas. Quest’ultima appartiene alla famiglia delle Convolvulacee, ed è appunto originaria dell’America centrale.
Si stima sia stata introdotte in Europa ai tempi della scoperta delle americhe, e ad oggi è diffusa in quasi tutto il mondo.
La patata dolce ha una forma più allungata rispetto alla patata “classica”, e il colore della buccia è tendenzialmente più scuro, variando dall’arancione al viola. La polpa può risultare umida, oppure pià compatta e asciutta.
La caratteristica principale della batata è tuttavia la sua dolcezza tipica, dovuta ad un alto contenuto di zucchero e amido.
Come inserirla nella dieta?
Considerata la sua versatilità, se si desidera inserire la patata dolce nella propria alimentazione è possibile sperimentare con diverse ricette e preparazioni. Tuttavia, consigliamo di rivolgersi ad un nutrizionista per fare in modo che l’inserimento di questo alimento sia armonico e ben integrato con il resto della propria alimentazione.
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Le caratteristiche nutrizionali
Patata dolce e patata classica: quali sono le differenze?
Le patate dolci e le patate classiche sono due tuberi con caratteristiche leggermente differenti.
In particolare:
- La batata appartiene alla famiglia delle Convolvulaceae, mentre la patata classica appartiene alla famiglia delle Solanacee;
- Le patate dolci hanno un contenuto tendenzialmente più elevato di zuccheri semplici, di vitamina A e vitamina C. Le patate classiche contengono invece più potassio;
- Le patate americane vengono ampiamente utilizzate per preparare anche dolci, oltre che piatti salati. Le patate classiche in questo senso risultano leggermente meno versatili;
- Le patate classiche hanno una forma più “tondeggiante” e un colore chiaro, mentre le batate hanno un colore tendenzialmente più scuro, che può variare dal beige/arancione al viola, e una forma più allungata e “appuntita”;
- Le patate classiche hanno un sapore più neutro e una consistenza dura, mentre le batate possiedono un sapore dolce caratteristico e, una volta cotte, tendono ad avere una consistenza cremosa.
Di seguito, riassumiamo in una tabella le differenze tra patate dolci e patate “classiche”:
Caratteristica | Patata Classica | Patata Dolce |
Famiglia botanica | Solanaceae | Convolvulaceae |
Contenuto di zuccheri | Contengono minori quantità di zuccheri semplici. | Tendenzialmente più elevato in zuccheri semplici. |
Vitamine | Ricche di potassio. | Elevato contenuto di vitamina A e vitamina C. |
Uso in cucina | Tradizionalmente utilizzate per piatti salati. | Ampio utilizzo sia in piatti salati che in preparazioni dolci. |
Forma e colore | Forma tondeggiante e colore generalmente chiaro. | Forma più allungata e appuntita con colorazioni che variano dal beige al viola. |
Sapore e consistenza | Sapore più neutro con una consistenza tipicamente più dura. | Caratteristico sapore dolce con consistenza cremosa una volta cotte. |
Le proprietà delle patate dolci
Le proprietà nutrizionali per 100 grammi di patata dolce in media, sono ripartite come segue:
Nutriente | Quantità per 100 grammi |
Calorie | 86 kcal |
Carboidrati | 20 g |
Fibre | 3 g |
Proteine | 2 g |
Lipidi | 0 g |
Vitamina A | 14,187 UI |
Vitamina C | 2 mg |
Potassio | 337 mg |
Sodio | 55 mg |
Calcio | 30 mg |
Magnesio | 25 mg |
Ferro | 1 mg |
Tra le proprietà “benefiche” della patata dolce ricordiamo:
- Il contenuto di antiossidanti, vitamine, minerali e fibre, che aiutano la buona salute del sistema cardiovascolare;
- Il basso contenuto di grassi e colesterolo;
- L’indice glicemico ridotto;
- L’apporto di fibre, che aiutano a favorire il senso di sazietà e a contribuire alla motilità intestinale;
- La presenza di antiossidanti che possono proteggere dall’invecchiamento cellulare;
- La presenza di ferro e vitamine del gruppo B, che contribuiscono rispettivamente alla produzione di globuli rossi e alla salute metabolica;
- La presenza di calcio e fosforo, che contribuiscono alla buona salute delle ossa.
Nonostante le proprietà della patata dolce, ricordiamo che nessun alimento è “buono”, o “cattivo”, né fa “bene” o “male” di per sé. L’efficacia di un piano alimentare dipende dall’intero pattern alimentare, che deve includere una varietà di cibi con funzioni diverse, consumati in frequenze e porzioni adeguate.
Come cucinarla?
Per cucinare la patata dolce possiamo sbizzarrirci. Possiamo partire da:
- Ricette “classiche”: cuocerle al forno, oppure utilizzarle per preparare dei purè;
- Tagliarle alla julienne e inserirle all’interno di insalate di verdure;
- Utilizzarla come ingrediente principale di muffin, torte o pancake.
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.