Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica intestinale che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, spesso l’ileo e il colon. Non ha una cura definitiva, ma esistono trattamenti per gestire i sintomi.
Le cause non sono ancora del tutto comprese, ma possono includere predisposizione genetica, fumo, risposta immunitaria alterata e cambiamenti nella flora intestinale.
Cos’è il morbo di Crohn?
Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica intestinale. Può colpire potenzialmente qualunque parte del tratto gastrointestinale, tuttavia è comune colpisca l’ultima parte dell’intestino tenue (anche chiamato ileo) e/o l’ultima parte dell’intestino crasso (anche detto colon).
È caratterizzato da un’infiammazione che spesso causa ulcere o altre complicazioni, e purtroppo non esiste una cura definitiva, sebbene ad oggi siano disponibili diversi trattamenti che consentono di tenere a bada l’infiammazione e condurre una vita normale.
Quali sono le cause del morbo di Crohn?
Non è ancora del tutto chiaro quali siano le cause precise che portano allo sviluppo del morbo di Crohn. Tuttavia, tra i fattori che contribuirebbero al suo sviluppo ci sarebbero:
- La predisposizione genetica;
- Il tabagismo, o comunque l’esposizione al fumo di sigaretta;
- Alterazioni nella risposta immunitaria dell’organismo;
- Alterazioni della flora batterica intestinale.
Il morbo di Crohn è una malattia ereditaria?
No, il morbo di Crohn non è una malattia ereditaria, tuttavia secondo alcuni studi si ipotizza possa esistere una predisposizione a livello familiare.
Quali sono i sintomi del morbo di Crohn?
I sintomi del morbo di Crohn possono variare a seconda della zona che viene colpita dall’infiammazione. Tuttavia, i sintomi più comuni comprendono:
- Diarrea cronica. Si intende cronica una condizione che persiste per più di 3-4 settimane;
- Crampi addominali;
- Feci sanguinolente;
- Nausea e/o vomito;
- Febbre o febbricola;
- Calo di peso apparentemente ingiustificato.
I sintomi iniziali: come riconoscere il morbo di Crohn
Purtroppo i sintomi iniziali del morbo di Crohn sono comuni a tante altre patologie, e dunque non è sempre facile riconoscere questo disturbo – motivo per il quale è fondamentale rivolgersi ad un professionista.
Tra i sintomi iniziali della malattia, ricordiamo:
- Diarrea talvolta sanguinolenta, anche notturna;
- Dolore addominale, talvolta più forte dopo i pasti;
- Febbricola;
- Spossatezza e malessere.
Se questi sintomi persistono per più di qualche giorno, è opportuno rivolgersi al medico, che ne indagherà le cause.
Tuttavia, è opportuno evidenziare come talvolta la malattia si presenti senza alcun sintomo. L’infiammazione in questi casi viene solitamente scoperta durante esami svolti per altri motivi, o analisi di routine.
La diagnosi
Per diagnosticare il morbo di Crohn è necessario sottoporsi ad alcuni esami specifici. Difatti, la sola anamnesi e osservazione dei sintomi spesso non è sufficiente per una diagnosi accurata.
Che esami fare?
Per diagnosticare il morbo di Crohn il medico può effettuare diversi esami, tra cui:
- Analisi delle feci;
- Analisi del sangue;
- Esami dell’addome non invasivi, come la risonanza magnetica addominale;
- Esami più invasivi del tratto gastrointestinale, come la colonscopia e la gastroscopia, eventualmente effettuando una biopsia, ovvero il prelievo di un frammento di tessuto per esaminarlo successivamente.
La cura e il trattamento del morbo di Crohn
Il morbo di Crohn è una malattia cronica, pertanto, purtroppo, non esistono cure definitive. Tuttavia, sono stati sviluppati dei trattamenti il cui scopo è tenere sotto controllo l’infiammazione e la sintomatologia. Solitamente tali terapie vengono definite dal medico a seconda dello stato di salute del paziente e della gravità della malattia; ma generalmente a:
- Farmaci antinfiammatori;
- Cortisonici.
In alcuni casi, ad esempio se la malattia ha danneggiato molto le pareti intestinali, può essere necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico.
Quali alimenti evitare o limitare con il morbo di Crohn?
Altresì, spesso può aiutare seguire una dieta specifica per il morbo di Crohn, che non vada ad irritare “ulteriormente” l’intestino.
Gli alimenti che può essere opportuno limitare o evitare del tutto, specialmente durante le fasi acute, sono:
- Alcolici e superalcolici;
- Legumi, soprattutto nelle fasi di riacutizzazione della malattia;
- Cacao e cioccolato;
- Alimenti contenenti caffeina;
- Snack confezionati, fritture e dolci, ricchi di grassi saturi;
- Frutta e verdura, nelle fasi acute, preferendone piuttosto il consumo dopo averle cotte;
- Carni grasse e insaccati;
- Alimenti ricchi di zuccheri aggiunti, come bevande zuccherate e gassate;
- Alimenti eccessivamente piccanti o speziati.
La prognosi
La malattia di Crohn è una malattia cronica, e tende ad alternare periodi di peggioramento (esacerbazioni) a periodi di miglioramento (remissioni).
Alcune persone possono avere forme gravi con episodi caratterizzati da dolore intenso.
Tuttavia, la maggior parte dei pazienti che segue le terapie proposte dai medici riesce a gestire bene la malattia, e a vivere una vita praticamente “normale”.
Quanto si vive con il morbo di Crohn?
Ad oggi non vi sono differenze tra l’aspettativa di vita di una persona “sana” e una persona con il morbo di Crohn trattato in maniera adeguata. Insomma, se tenuto sotto controllo non si muore di morbo di Crohn.
La prevenzione
Non conoscendo le cause precise che ne causano la comparsa, purtroppo non è possibile prevenire con certezza il morbo di Crohn. È tuttavia possibile mettere in atto alcuni comportamenti che possono aiutare, tra cui:
- Evitare di abusare di farmaci, in particolare antibiotici;
- Seguire una dieta equilibrata;
- Evitare di esporsi al fumo di sigaretta, attivo e passivo.
Fonti:
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Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.