La grelina è un ormone peptidico prodotto principalmente dallo stomaco, noto come “ormone della fame”.
Regola l’appetito agendo sull’ipotalamo, stimolando il senso di fame quando lo stomaco è vuoto e riducendolo dopo aver mangiato. Ha anche funzioni legate al metabolismo, alla digestione e alla secrezione di altri ormoni.
Cos’è la grelina?
La grelina, conosciuta anche come “ormone della sazietà”, oppure “ormone della fame”, è un ormone peptidico prodotto principalmente da alcune cellule situate nel fondo dello stomaco e, in misura minore, dalle cellule epsilon del pancreas.
La funzione principale della grelina è quella di stimolare l’appetito. Per farlo agisce direttamente sull’ipotalamo, ovvero la parte del cervello che è responsabile di regolare diverse funzioni vitali, come appunto la fame, il sonno e l’umore.
Il ruolo e le funzioni della grelina
La grelina si occupa principalmente di regolare l’appetito: viene prodotta in maggiori quantità quando lo stomaco è vuoto, facendoci percepire il “senso di fame”, mentre la sua produzione diminuisce quando assumiamo del cibo, in modo che il corpo “comprenda” che non è necessario assumerne altro.
Sebbene solitamente sia appunto collegata al senso di appetito, in realtà la grelina ha diverse altre funzioni. In particolare, le sue funzioni principali comprendono:
- Segnalare all’ipotalamo di aumentare o diminuire il senso di appetito;
- Favorisce l’immagazzinamento dei grassi all’interno dell’organismo;
- Contribuisce a controllare il rilascio dell’insulina;
- Stimola lo spostamento del cibo dallo stomaco all’intestino tenue e crasso da parte del sistema digestivo;
- Stimola l’ipofisi a rilasciare l’ormone della crescita.
In misura leggermente minore, si stima che la grelina sia anche necessaria per proteggere la salute del cuore e del sistema cardiovascolare.
Relazione tra grelina e assunzione di cibo
La produzione di grelina è strettamente collegata all’assunzione di cibo. Infatti, la sua produzione aumenta quando lo stomaco è vuoto, mentre diminuisce durante i pasti o dopo, quando lo stomaco è pieno. Per questo motivo in determinati momenti o orari “abbiamo fame”.
L’assenza di materiale all’interno dello stomaco, infatti, stimola la produzione di questo ormone, che a sua volta segnala all’organismo che abbiamo bisogno di mangiare.
La grelina è, per certi versi, collegata alla leptina. La leptina è anch’esso un ormone in grado di agire sul senso di appetito, collegato però alla presenza di tessuto adiposo. Al diminuire di quest’ultimo, diminuisce la quantità di ormone prodotto, aumentando il senso di fame.
Insomma, quando siamo affamati la grelina è alta, mentre la leptina è bassa. Quando, invece, siamo sazi, la grelina è bassa, e la leptina è alta.

Cosa fa alzare la grelina?
Tendenzialmente si sperimenta un’innalzamento dei livelli di grelina quando lo stomaco si svuota, ma anche a seguito di una dieta ipocalorica – specialmente se inadeguata o eccessivamente restrittiva.
Per questo può risultare molto complicato perdere peso per alcuni soggetti, e sempre per questo è fondamentale consultare un professionista della nutrizione, in presenza oppure online, attraverso servizi come quello offerto da Serenis, qualora si desideri intraprendere un percorso di dimagrimento.
Alcuni studi hanno messo in evidenza che i soggetti con obesità tendono ad avere livelli di grelina più alti del “normale”, per più tempo anche dopo mangiato (Young & Jialal, 2023), nonché livelli più bassi di cortisolo, che vanno ad influire sull’equilibrio ormonale.
Altre condizioni che causano dei livelli alti di questo ormone sono:
- L’anoressia nervosa;
- La celiachia;
- Le malattie infiammatorie intestinali;
- La sindrome di Prader-Willi.
Come abbassare i livelli di grelina?
Non è per forza necessario “abbassare” i livelli di grelina, ma per la maggior parte delle persone è sufficiente mantenerli su livelli sani.
Per farlo è fondamentale seguire alcuni suggerimenti, tra cui:
- Evitare diete fai-da-te, soprattutto se eccessivamente restrittive;
- Seguire un’alimentazione equilibrata, che contenga le giuste quantità di carboidrati, proteine e grasse;
- Mantenersi correttamente idratati;
- Curare la propria igiene del sonno, assicurandosi di dormire (bene) per almeno sette o otto ore a notte;
- Evitare periodi di stress prolungato, in quanto anch’essi possono agire sui livelli di grelina.
Fonti:
- Pradhan, G., Samson, S. L., & Sun, Y. (2013). Ghrelin. Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care, 16(6), 619–624. https://doi.org/10.1097/mco.0b013e328365b9be
- Young, E. R., & Jialal, I. (2023, July 17). Biochemistry, Ghrelin. StatPearls – NCBI Bookshelf. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK547692/

Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.