Il ferro è un minerale importante per il corpo umano, e in caso di carenza occorre ricorrere ad appositi integratori di ferro.
Cos’è il ferro, e a che cosa serve?
Il ferro è un minerale che svolge alcune funzioni essenziali all’interno del corpo umano. In particolare, è importante per il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti dell’organismo: la maggior parte del ferro nel nostro organismo è infatti presente nell’emoglobina, ovvero la proteina presente nei globuli rossi, necessaria per il trasporto dell’ossigeno, e nella mioglobina, responsabile invece dell’immagazzinamento dell’ossigeno all’interno dei tessuti.
Il ferro viene generalmente immagazzinato nel fegato, che poi lo rilascia gradualmente o in piccole quantità a seconda della necessità dell’organismo – ad esempio qualora si verifichi una emorragia.
Normalmente assumiamo il ferro durante l’alimentazione, e una dieta sana ed equilibrata solitamente ne fornisce il giusto apporto.
In quali alimenti si trova il ferro?
Come accennato, il ferro si trova in diversi alimenti, sia di origine vegetale, sia di origine animale. Tuttavia, il nostro organismo tende ad assorbire meglio quello proveniente da alimenti animali.
In particolare, possiamo trovare il ferro in:
- Fegato, di agnello o di manzo;
- Frattaglie;
- Carne rossa in generale;
- Pesce come il tonno, lo sgombro e il salmone;
- Le uova, in particolare nel tuorlo.
Per quanto riguarda gli alimenti di origine vegetale, i più ricchi di ferro sono:
- Vegetali a foglia verde, come gli spinaci;
- Legumi;
- Frutta secca.
Il fabbisogno giornaliero di ferro per un individuo adulto e sano si colloca tra i 10 mg (milligrammi) e i 12 mg al giorno, mentre nei bambini tra i 7 mg e i 9 mg.
Una donna in allattamento può necessitare fino a 17-18 mg giornalieri, che possono aumentare fino a 30 mg qualora si trovi in gravidanza. Tuttavia, in questi casi è fondamentale chiedere consiglio al proprio medico, che saprà indicare le quantità adeguate ed eventualmente suggerire l’assunzione di integratori di ferro.
Quali sono i rischi di una carenza di ferro?
La carenza di ferro, per la quale può essere necessario assumere integratori di ferro, porta soprattutto ad una minore produzione di emoglobina, causando anemia.
Ulteriori sintomi sono:
- Senso di debolezza, affaticamento e stanchezza persistente;
- Colorito pallido;
- Mal di testa;
- Vertigini;
- Freddezza di mani e piedi;
- Fragilità delle unghie e dei capelli.
Qualora prolungata e non trattata, la carenza di ferro può causare problemi anche piuttosto gravi, tra cui:
- Insufficienza cardiaca;
- Parto prematuro;
- Crescita o sviluppo rallentati nei bambini;
- Perdita di peso importante.
Chi è a rischio di carenza di ferro?
Le persone a rischio di incorrere in una carenza, che potrebbero dover assumere degli integratori di ferro sono:
- Donne, poiché un flusso mestruale abbondante può abbassare i livelli di ferro nell’organismo. Anche le donne in gravidanza sono potenzialmente a rischio, e agli integratori viene solitamente accoppiata l’assunzione di acido folico;
- Chi segue una dieta sbilanciata, o povera di determinati alimenti;
- Chi soffre di disturbi o malattie che causano malassorbimento dei nutrienti, come la celiachia o il morbo di Crohn.
Quando prendere gli integratori di ferro?
Arrivati a questo punto è legittimo chiedersi: quando prendere gli integratori di ferro?
Occorre assumere integratori di ferro solo sotto controllo medico, in quanto una quantità eccessiva di ferro nell’organismo può causare ulteriori problemi.
Qualora si riscontrino dei possibili sintomi di carenza di ferro, magari dovuta a intolleranza, è dunque necessario allertare il proprio medico, che effettuerà tutti gli esami del caso e prescriverà eventuali integratori.
In quanto tempo fanno effetto gli integratori di ferro?
Dopo quanto facciano effetto gli integratori di ferro dipende dal dosaggio, ma generalmente fanno effetto tra una settimana e i dieci giorni rispetto all’inizio dell’assunzione.
Come assumere gli integratori di ferro dipende dalla tipologia, ma solitamente vengono assunti oralmente, una o due volte al giorno.
Per quanto tempo assumere gli integratori di ferro dipende, invece, dalla gravità della carenza, e le tempistiche variano da qualche settimana a un paio di mesi in media.
Quali sono i migliori integratori (tabella)
Tra i migliori integratori di ferro in commercio, possiamo ricordare:
Prodotto | Dettagli |
nu3 Ferro + Vitamina C | Integratore in capsule, arricchito con vitamina C. La dose consigliata è di una capsula al giorno, da assumere prima dei pasti, con o senza acqua. |
Redcare Ferro Liquido | Integratore in sciroppo, al gusto di mango e arancia. La dose consigliata è di 10 ml al giorno. |
Prefolic Ferro | Integratore in compresse arricchito con Vitamina C. La dose consigliata è di una pasticca al giorno, da deglutire intera con un bicchiere d’acqua. Sono prive di glutine e lattosio, e per questo adatte anche a chi è intollerante. |
Ferroguna Ferro | Integratore in bustina, da sciogliere direttamente in bocca senza acqua. La dose consigliata è di una o due bustine al giorno, ai pasti. |
Potenziali rischi ed effetti collaterali degli integratori di ferro
Normalmente l’assunzione di integratori di ferro, purché effettuata seguendo le indicazioni del medico e del bugiardino, non causa effetti collaterali particolarmente gravi nei soggetti sani, sebbene possano risultare fastidiosi.
Tra questi, ricordiamo:
- Nausea;
- Vomito;
- Diarrea o stipsi;
- Colorazione nera delle feci.
Nonostante questo, è importante ricordare che gli integratori di ferro non andrebbero forniti ai bambini se non sotto stretto controllo medico, poiché un eccesso di ferro dell’organismo nei più piccoli potrebbe avere ripercussioni anche gravi.
È inoltre buona norma allertare il medico qualora si riscontrino effetti avversi che si prolungano per qualche giorno.
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Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.