Pressione bassa in gravidanza: cosa fare?

La pressione bassa in gravidanza è una condizione comune che può tuttavia causare qualche preoccupazione. In questo articolo ne vedremo le cause e cosa si può fare per contrastarla.

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pressione bassa in gravidanza

La pressione bassa in gravidanza è una condizione comune che può tuttavia causare qualche preoccupazione. In questo articolo ne vedremo le cause e cosa si può fare per contrastarla.

La pressione bassa in gravidanza

La pressione bassa in gravidanza è una condizione comune, soprattutto nel primo e nel secondo trimestre. In particolare, è legata a tutti quei cambiamenti ormonali e relativi alla circolazione sanguigna che favoriscono l’afflusso di sangue al feto. 

Infatti, durante i primi mesi di gestazione, il progesterone rilassa le pareti dei vasi sanguigni, causando una vasodilatazione che abbassa la pressione arteriosa
Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione del tutto fisiologica che  non comporta rischi per la salute della mamma e del bambino. Tuttavia può causare tutta una serie di sintomi fastidiosi come senso di stanchezza o debolezza, vertigini, nausea (in aggiunta alla tipica nausea in gravidanza) e visione offuscata.

Di solito, la pressione tende a stabilizzarsi a partire dal terzo trimestre in poi

È tuttavia importante monitorarla regolarmente, e segnalare al medico eventuali cali improvvisi o sintomi gravi.

Quali sono le cause della pressione bassa in gravidanza?

Le cause della pressione bassa in gravidanza sono principalmente legate a fattori ormonali, nonché alla maggiore richiesta di sangue da parte del feto. 

Durante i primi due trimestri, l’organismo produce più progesterone, ovvero un ormone che rilassa le pareti dei vasi sanguigni, provocando la dilatazione dei vasi sanguigni e, di conseguenza, pressione bassa. Contemporaneamente, il volume di sangue in circolo aumenta fino al 50% per garantire sufficiente nutrimento e ossigeno alla placenta. Tuttavia il sistema cardiovascolare ha bisogno di tempo per adattarsi

Tutti questi sono meccanismi fisiologici, del tutto normali. 

Ci sono poi tutta una serie di fattori che possono aggravare l’ipotensione e accentuarne i sintomi: 

  • La disidratazione;
  • L’anemia da carenza di ferro (l’anemia in gravidanza è anch’essa una condizione piuttosto comune);
  • L'ipoglicemia, che può essere dovuta a pasti saltati o irregolari; 
  • Il caldo eccessivo; 
  • I rapidi cambiamenti di posizione, ad esempio alzarsi bruscamente da sdraiati o da seduti;
  • Presenza di infezioni o di patologie pregresse.

Quali sono i sintomi della pressione bassa in gravidanza?

I sintomi della pressione bassa in gravidanza possono variare. Alcune donne possono sperimentare dei lievi fastidi, mentre altre degli episodi più intensi, a seconda di quanto si abbassano i valori e, soprattutto, a seconda delle cause sottostanti

Tra i sintomi più comuni di pressione bassa durante la gestazione possiamo ricordare: 

  • Vertigini; 
  • Capogiri;
  • Sensazione di testa leggera, soprattutto quando ci si alza troppo velocemente o si rimane in piedi a lungo;
  • Nausea;
  • Visione offuscata;
  • Senso di debolezza generale e di stanchezza persistente;
  • Palpitazioni; 
  • Sudori freddi; 
  • Svenimenti o perdita di equilibrio. 

È importante tenere presente che molti di questi disturbi e sintomi sono del tutto simili a quelli che si presentano “normalmente” in gravidanza, anche non in presenza di un calo di pressione, rendendo a volte complicato distinguerli. 

Quando preoccuparsi?

In genere la pressione bassa in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, è una condizione comune che non deve destare preoccupazione, soprattutto in presenza di sintomi lievi. Una leggera ipotensione è infatti fisiologica e di solito non rappresenta un pericolo per la mamma o il bambino.

Tuttavia, è opportuno contattare il medico se i valori scendono molto sotto i limiti considerati normali, oppure compaiono sintomi gravi. Se la pressione si abbassa bruscamente o se si manifestano svenimenti frequenti, bisogna avvisare subito il medico

Alcuni sintomi da tenere sotto controllo e che devono destare preoccupazione sono:

  • Dolore al petto;
  • Difficoltà respiratorie;
  • Sanguinamento vaginale;
  • Confusione mentale persistente.

Questi sintomi, infatti, possono indicare una riduzione del flusso di sangue e ossigeno al feto e aumentare il rischio di cadute per la gestante. 

Ad ogni modo, in caso di preoccupazione o di dubbi, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico o ginecologo di riferimento, sia per valutare la presenza di condizioni di rischio sia, semplicemente, per ottenere supporto, consigli per alzare la pressione e rassicurazione.

Quali sono i valori normali?

I valori pressori considerati “normali” sono quelli standard, ovvero:

  • Circa 90-120 mmHg per la pressione sistolica; 
  • Circa 60-80 mmHg per la pressione diastolica. 

Valori inferiori a 90/50 mmHg indicano pressione bassa in gravidanza.

Le possibili conseguenze

Le conseguenze della pressione bassa in gravidanza sono rare. Tuttavia possono diventare importanti se i valori scendono molto, oppure se si verificano svenimenti.

Quando la pressione è troppo bassa, il flusso di ossigeno verso il bambino può ridursi e, nei casi più seri, questo può favorire complicazioni come ipossia o parto prematuro. 

Per la mamma, i pericoli principali sono legati alle cadute dovute ad eventuali vertigini o perdita di coscienza. In questi casi, un trauma potrebbe avere delle conseguenze anche sul bambino. 

Le conseguenze sulla mamma

Le conseguenze della pressione bassa in gravidanza per la mamma possono essere più o meno gravi. Come abbiamo accennato, una lieve ipotensione è normale, fisiologica e non danneggia direttamente la salute materna.

Tuttavia, quando i valori scendono troppo possono peggiorare la stanchezza già tipica della gestazione e causare episodi di vertigini, confusione o perdita di equilibrio. 

La complicazione più comune è lo svenimento. Se avviene mentre ci si trova in piedi o mentre si cammina, la caduta può provocare contusioni o traumi

Alcune mamme possono sentirsi più affaticate durante le normali attività quotidiane e avere bisogno di pause frequenti. 

Se l’ipotensione si accompagna a condizioni come anemia o ipoglicemia, la sensazione di spossatezza può diventare ancora più intensa. 

Detto questo, è importante riferire al medico la presenza di eventuali sintomi persistenti, soprattutto se interferiscono con le attività quotidiane. In alcuni casi il medico potrà prescrivere l’utilizzo di alcuni integratori, come il magnesio in gravidanza.

Le conseguenze sul feto

Le conseguenze della pressione bassa in gravidanza sul feto sono generalmente minime se l’ipotensione è lieve e controllata.

Se però i valori scendono eccessivamente, può ridursi il flusso di ossigeno verso il bambino. 
Nei casi più gravi o prolungati, questa situazione potrebbe aumentare il rischio di ipossia fetale, ritardo nella crescita intrauterina o parto prematuro.

È tuttavia importante sapere che queste complicazioni sono rare e spesso collegate anche ad altri fattori di rischio

Il pericolo maggiore per il feto, tuttavia, deriva dalle cadute della mamma in caso di svenimento. Un trauma addominale, infatti, può causare danni sia alla gestante, sia al bambino. 

Ad ogni modo, consultare regolarmente il proprio ginecologo, informandolo riguardo la presenza di sintomi che causano preoccupazione, permette di ridurre questi rischi. 

Cosa fare per la pressione bassa in gravidanza? Rimedi e trattamento

Per gestire la pressione bassa in gravidanza è utile non solo informare il proprio ginecologo, ma anche seguire alcuni accorgimenti quotidiani. 

Prima di tutto, bere abbastanza acqua. Consumarne almeno due litri al giorno aiuta infatti a contrastare la disidratazione. 

È poi importante sapere come e cosa mangiare in gravidanza (così come cosa non mangiare in gravidanza).

Suddividere i pasti in porzioni piccole e frequenti può aiutare a contrastare eventuali cali di zuccheri che possono peggiorare i sintomi dell’ipotensione. Altresì, è meglio non saltare mai la colazione o eventuali spuntini tra i pasti principali. In generale, è fondamentale curare la propria alimentazione in gravidanza con il supporto di un nutrizionista, per non incorrere in carenze e ottenere suggerimenti mirati

Infine, altri accorgimenti utili comprendono:

  • Alzarsi lentamente dal letto o dalla sedia, per ridurre il rischio di capogiri;
  • Evitare di stare in piedi per periodi prolungati;
  • Evitare sforzi eccessivi;
  • Evitare ambienti eccessivamente caldi.

Detto questo, è sempre fondamentale rivolgersi al ginecologo in caso di dubbio, per evitare eventuali complicazioni.

Fonti:

  • Wilson, M. G., Bone, J. N., Mistry, H. D., Slade, L. J., Singer, J., Dadelszen, P. von, & Magee, L. A. (2024). Blood Pressure and Heart Rate Variability and the Impact on Pregnancy Outcomes: A Systematic Review. Journal of the American Heart Association, 13(5). https://doi.org/10.1161/jaha.123.032636
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