Proteine totali: cosa sono, esame e valori di riferimento

Le proteine totali sono la “somma” delle proteine presenti nel plasma. L’esame delle proteine totali misura la loro concentrazione e segnala la presenza di eventuali alterazioni.

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proteine totali

Le proteine totali rappresentano l’insieme delle principali proteine del plasma, e in particolare albumina e globuline. L’esame consente di valutare il loro livello nel sangue e di individuare possibili squilibri legati a diverse condizioni di salute, anche potenzialmente gravi.

Cosa sono le proteine totali?

Con proteine totali si intende la somma delle principali proteine presenti nella parte “liquida” del sangue, ovvero il plasma. 

Si dividono in due gruppi principali: albumina e globuline. 

  • L’albumina rappresenta circa il 60% del totale delle proteine, e viene prodotta dal fegato. Mantiene i liquidi all’interno dei vasi sanguigni e trasporta diverse sostanze, tra cui ormoni, farmaci e vitamine;
  • Le globuline costituiscono il restante 40% e comprendono diverse sottocategorie, alcune prodotte dal fegato e altre dal sistema immunitario (le cosiddette Ige totali). Anche loro ricoprono diverse funzioni, soprattutto legate alla difesa dell’organismo e al trasporto dei nutrienti.

L’esame delle proteine totali: come si fa e quando serve?

L’esame delle proteine totali è un esame del sangue che misura la quantità complessiva di proteine presenti nel plasma. 

Il prelievo viene in genere effettuato da una vena del braccio. Nei bambini piccoli si può ricorrere al pungidito, mentre nei neonati si utilizza, in genere, una puntura effettuata nel tallone. 
In genere viene effettuato a digiuno e al mattino, e dura pochi minuti.

Questo test viene spesso incluso nei controlli di routine come parte del pannello metabolico completo, ma può essere prescritto anche in modo mirato quando vi sono sintomi sospetti, in particolare, ad esempio, tra gli esami del sangue per il fegato

Quali sono i valori di riferimento delle proteine totali?

I valori di riferimento, o “valori normali” delle proteine totali nel sangue si collocano in un intervallo che varia, a seconda del laboratorio, tra circa 6 e 8,3 grammi per decilitro (g/dL). Comunque tale intervallo può differire leggermente, e per questo è sempre importante rifarsi a quelli presenti nel referto.

All’interno di questo valore complessivo, l’albumina rappresenta in genere la quota maggiore, con valori medi che si attestano tra 3,5 e 5 g/dL, mentre la restante parte è costituita dalle globuline. 

La misurazione delle proteine totali può essere accompagnata dalla valutazione del rapporto albumina/globuline (il cosiddetto rapporto A/G), che fornisce ulteriori elementi per comprendere eventuali squilibri. Normalmente il rapporto risulta leggermente superiore a 1.

Proteine totali alte:  quali sono le cause?

Un aumento delle proteine totali nel sangue può dipendere da diverse condizioni

Una delle più frequenti è la disidratazione. Infatti, quando l’acqua presente nel plasma diminuisce, la concentrazione di proteine appare più alta. 

Ulteriori cause di proteine totali alte possono comptempo di protrombinarendere:

  • Infezioni croniche, come l’HIV o l’epatite virale;
  • Presenza di processi infiammatori di lunga durata;
  • Mieloma multiplo, ovvero un tumore del midollo osseo che porta a un’eccessiva produzione di anticorpi:
  • Linfoma di Hodgkin;
  • Leucemia;
  • Alterazioni endocrine o metaboliche, come l’acidosi diabetica o il morbo di Addison, 

Tuttavia, si tratta di cause anche molto diverse tra loro, motivo per cui in genere se si riscontra un’elevata presenza di proteine totali sono in genere necessari ulteriori esami per andare ad indagarne le cause.

 

Proteine totali basse: le cause

Livelli bassi di proteine totali nel sangue sono spesso legati a una riduzione dell’albumina, che ne costituisce la quota più abbondante. Tra le cause principali di proteine totali basse possiamo ricordare:

  • Malattie del fegato, come cirrosi ed epatite, che riducono la capacità dell’organo di sintetizzare le proteine;
  • Patologie a carico dei reni, come la sindrome nefrosica o la glomerulonefrite, che possono causare una perdita eccessiva di proteine attraverso le urine. In questi casi potrebbe essere necessario cambiare la propria alimentazione con una specifica dieta per l’insufficienza renale;
  • La malnutrizione, dovuta a un apporto insufficiente di nutrienti, eventualmente a causa di diete sbilanciate o errate;
  • Le sindromi da malassorbimento, in cui l’intestino non riesce ad assorbire adeguatamente le proteine introdotte con l’alimentazione. È il caso, ad esempio, della celiachia o del morbo di Crohn. 

Inoltre, è importante tenere presente che:

  • Nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici, dei valori bassi di proteine totali possono riflettere una ridotta ripresa metabolica e un recupero più lento. Si tratta, comunque, di condizioni solitamente “fisiologiche” e considerate normali;
  • Condizioni come gravi ustioni, emorragie o infezioni possono anch’esse abbassare i livelli circolanti di proteine totali;
  • In gravidanza, in genere, vi è un calo temporaneo delle proteine totali, per effetto della diluizione del plasma. Anche in questo caso si tratta di una condizione normale, ma è comunque opportuno informare il proprio medico che valuterà se prescrivere ulteriori esami.

Detto questo, per distinguere se la riduzione delle proteine totali sia dovuta a una condizione patologica o fisiologica, è sempre necessario valutare i dati clinici insieme ad altri esami di laboratorio, con il supporto di un medico.

Come interpretare i risultati dell’esame

“Interpretare” i risultati dell’esame delle proteine totali significa collocare il valore riscontrato all’interno del contesto clinico complessivo. 

Un livello di proteine totali al di fuori degli intervalli di riferimento, da solo, non permette infatti di formulare una diagnosi certa, ma sono richiesti ulteriori esami di approfondimento per valutare quale “frazione” proteica risulti alterata e quali possano essere le cause.

È importante considerare anche eventuali fattori esterni che possono condizionare l’esito dell’esame, e in particolare:

  • L’assunzione di determinati farmaci;
  • La presenza o meno di adeguata idratazione;
  • La presenza di una gravidanza in corso.

L’esame delle proteine totali rappresenta, dunque, un indicatore potenzialmente utile per valutare lo stato di salute, ma non esaustivo, e che richiede in genere degli approfondimenti effettuati dal medico in presenza di alterazioni.

Fonti:

  • Arik Sheinenzon, Shehadeh, M., Michelis, R., Ety Shaoul, & Ronen, O. (2021). Serum albumin levels and inflammation. International Journal of Biological Macromolecules, 184, 857–862. https://doi.org/10.1016/j.ijbiomac.2021.06.140
  • Miller, W. G., Bachmann, L. M., Fleming, J. K., Delanghe, J. R., Parsa, A., & Narva, A. S. (2018). Recommendations for Reporting Low and High Values for Urine Albumin and Total Protein. Clinical Chemistry, 65(2), 349–350. https://doi.org/10.1373/clinchem.2018.297861
  • Yin, X. Y., Cai, Y., Zhu, Z. H., Zhai, C. P., Li, J., Ji, C. F., Chen, P., Wang, J., Wu, Y. M., Chan, R. C. K., Jia, Q. F., & Hui, L. (2022). Associations of decreased serum total protein, albumin, and globulin with depressive severity of schizophrenia. Frontiers in Psychiatry, 13. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2022.957671