Esami medici più comuni: quali sono?

Tra gli esami medici più comuni ci sono l’emocromo e altri esami di laboratorio e strumentali, che vanno effettuati a cadenze diverse anche a seconda della propria età e del proprio stato di salute.

|
Primo colloquio gratuito
Primo colloquio gratuito
esami medici più comuni

Tra gli esami medici più comuni ci sono l’emocromo e altri esami di laboratorio e strumentali, che vanno effettuati a cadenze diverse anche a seconda della propria età e del proprio stato di salute.

Gli esami medici: cosa sono e a cosa servono?

Gli esami medici servono per:

  • Monitorare il proprio stato di salute;
  • Prevenire o individuare eventuali malattie, e trattarle prima che peggiorino.

Fare controlli periodici è infatti una forma di prevenzione, in quanto permette di scoprire patologie in fase iniziale e di intervenire subito.

La frequenza e il tipo di esami dipendono da diversi fattori, in particolare dall’età, dalla storia familiare e dalle proprie condizioni di salute. In linea di massima è sempre consigliabile confrontarsi con il proprio medico per definire quali controlli fare, quando effettuarli e con quale regolarità.

I tipi di esami

In generale, possiamo raggruppare gli esami medici in tre grandi categorie: 

  • Esami di laboratorio, che permettono di analizzare dei campioni biologici presi dal paziente;
  • Esami strumentali, come ecografie, radiografie, risonanze o elettrocardiogrammi, che permettono di ottenere immagini e dati per valutare la salute degli organi e dei tessuti interni;
  • Visite specialistiche. che in genere “completano” l’iter con la valutazione diretta di un medico esperto.

Gli esami di laboratorio

Gli esami di laboratorio servono ad analizzare liquidi corporei e campioni biologici per valutare lo stato di salute del paziente e individuare eventuali anomalie.

I più comuni riguardano sangue e urine, ma in caso di disturbi specifici possono essere esaminati anche liquido cerebrospinale, feci o altri fluidi.

Un esame del sangue fornisce dati utili su globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, glicemia, colesterolo e funzionalità di fegato e reni, nonché altri parametri come la creatinina
L’emocromo è uno dei controlli più richiesti perché aiuta a diagnosticare anemia, infezioni o altre patologie del sangue. La glicemia a digiuno e la curva glicemica permettono di monitorare eventuali problemi legati al diabete.

Il costo degli esami del sangue può variare, a seconda delle informazioni che si desiderano ottenere.

L’analisi delle urine, invece, rileva la presenza di infezioni o alterazioni della funzionalità renale.

Gli esami strumentali

Gli esami strumentali servono a ottenere immagini dettagliate o informazioni riguardo l’“interno” del corpo per individuare anomalie e monitorare eventuali patologie.

A differenza degli esami di laboratorio, forniscono informazioni “dirette” su organi e tessuti senza bisogno di prelevare campioni biologici.

Tra i controlli più comuni ci sono radiografie, tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica (RMI) ed ecografie. 

  • Le radiografie impiegano delle radiazioni per visualizzare ossa e polmoni, mentre la tomografia computerizzata “combina” più immagini radiografiche per ricostruire delle sezioni del corpo che è possibile visualizzare in 3D;
  • La risonanza magnetica utilizza un campo magnetico per mettere in evidenza i dettagli di tessuti molli come il cervello e il midollo spinale;
  • L’ecografia, invece, sfrutta delle onde sonore per osservare in particolare gli organi addominali, il cuore e il feto in caso di gravidanze in corso. Discorso simile per quanto riguarda l’ecodoppler.

 Tra gli esami strumentali rientrano anche: 

In alcuni casi si utilizza ciò che viene chiamato “mezzo di contrasto”, ovvero una soluzione speciale da bere o iniettare, per ottenere immagini più nitide.

esami medici più comuni

Le visite specialistiche

Le visite specialistiche vengono, in genere, effettuate prima e/o dopo rispetto agli esami di laboratorio e strumentali, e consistono in un con un controllo diretto da parte di un medico esperto in un settore specifico.

Le visite specialistiche non sono veri e propri esami, ma sono necessarie per approfondire i sintomi, confermare una diagnosi ed impostare terapie mirate qualora ve ne sia la necessità.

Durante la visita, lo specialista raccoglie la storia clinica del paziente, valuta eventuali referti e, se necessario, prescrive altri esami o modifica i trattamenti già in corso. 
Le aree di intervento sono numerose: cardiologia, endocrinologia, dermatologia, ginecologia, gastroenterologia, pneumologia e molte altre, ciascuna con la sua specificità e il suo specialista di riferimento.

Una visita specialistica è fondamentale soprattutto in caso di disturbi cronici come diabete, ipertensione o malattie autoimmuni, perché consente di controllare l’andamento della patologia e adeguare le terapie in corso a seconda della risposta dell’organismo. Non solo, ma è utile anche quando i sintomi di eventuali disturbi persistono, oppure i risultati degli esami non sono chiari e vanno interpretati nel dettaglio.

A seconda del quadro clinico, il medico specialista può suggerire di effettuare dei controlli periodici, screening preventivi o modifiche dello stile di vita.

Gli esami medici e la prevenzione

Effettuare regolarmente gli esami medici è uno dei modi più efficaci per prevenire malattie e disturbi.

Infatti, sottoporsi a dei controlli periodici aiuta a individuare la presenza di eventuali fattori di rischio prima che diventino vere e proprie malattie, e permette di diagnosticare le patologie già nelle fasi iniziali, prima che peggiorino o evolvano.

Se parliamo di prevenzione, possiamo distinguerla in primaria e secondaria:

  • La prevenzione primaria riduce le probabilità di ammalarsi, per esempio con controlli come la misurazione della pressione o esami del sangue “di base”;
  • La prevenzione secondaria mira invece a scoprire in tempo la presenza di malattie come diabete, problemi alla tiroide o tumori allo stadio iniziale, che spesso presentano pochi sintomi o sintomi aspecifici.

La frequenza degli esami

La frequenza con cui effettuare gli esami varia in base all’età, allo stato di salute e alla presenza di fattori di rischio.

Non esiste una regola unica valida per tutti. In genere è il medico a stabilire quando fare i controlli, a seconda delle esigenze del paziente.

In generale, alcuni esami di base andrebbero fatti almeno una volta l’anno. In particolare: 

  • Emocromo;
  • Glicemia;
  • Profilo lipidico;
  • Esami per la funzionalità renale ed epatica;
  • Esame delle urine. 

Per chi ha meno di 30 anni, sono utili controlli di routine su sangue e urine, oltre alla misurazione della pressione, visite oculistiche e odontoiatriche regolari. 
Tra i 30 e i 50 anni conviene in genere ampliare la lista con esami strumentali mirati, come elettrocardiogramma o ecografie, e con screening oncologici specifici per età e sesso.

Dopo i 50 anni i controlli diventano ancora più importanti e frequenti - anche qui, a seconda dei consigli ricevuti dal medico.

Chiaramente, chi convive con una patologia cronica segue tempi diversi. In questi casi il medico definisce controlli più ravvicinati per monitorare la malattia e aggiornare la terapia quando e se necessario.

Quali visite fare ogni anno?

Alcuni esami e visite di base andrebbero programmati ogni anno per monitorare il proprio stato di salute.

Tra gli esami consigliati ogni anno rientrano: 

  • Emocromo completo;
  • Glicemia a digiuno;
  • Profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi);
  • Esame delle urine;

Questi parametri offrono una panoramica utile su metabolismo, funzionalità renale e la presenza di eventuali fattori di rischio cardiovascolare.

Oltre agli esami di laboratorio, è importante misurare regolarmente la pressione arteriosa. L’ipertensione, infatti, spesso non causa sintomi né problemi nell’immediato, ma può portare a complicanze gravi se non controllata.

Quando iniziare a fare controlli regolari?

I controlli regolari dovrebbero iniziare già in giovane età per creare buone abitudini di prevenzione.

Quello che cambia è la cadenza: con il passare degli anni sarà necessario effettuare degli esami più specifici e a cadenza più ravvicinata.

In particolare, tra i 30 e i 50 anni gli esami di routine vanno affiancati a controlli più mirati. In questa fase è importante includere test strumentali come elettrocardiogramma ed ecografie, se indicati dal medico, oltre a screening oncologici specifici in base a età e sesso: per esempio Pap test o HPV test per le donne.

Dopo i 50 anni i controlli diventano ancora più importanti. Alcuni esami, infatti, aiutano a diagnosticare per tempo malattie spesso legate all’avanzare dell’età e che possono rivelarsi pericolose se non trattate, come malattie cardiovascolari, degenerative, oppure tumori in fase iniziale. In questa fascia di età anche la colonscopia può entrare tra i controlli “di routine”, così come per la mammografia per le donne e le visite cardiologiche, che è necessario effettuare più di frequente.

In ogni caso, stabilire quando iniziare, quali esami inserire nel proprio piano di prevenzione e con quale cadenza deve sempre avvenire in accordo con il proprio medico curante, unico professionista in grado di valutare la storia familiare, i fattori di rischio e le condizioni di salute nel loro complesso.

Trova un nutrizionista
Primo colloquio gratuito
Primo colloquio gratuito