Azotemia: cos'è e come si misura

L’azotemia misura la quantità di azoto presente nel sangue sotto forma di urea, un prodotto di scarto derivato dal metabolismo delle proteine.

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Azotemia

Punti chiave:

  • Cos’è l’azotemia: l’azotemia è il valore che misura la quantità di azoto non proteico presente nel sangue sotto forma di urea. Si valuta tramite analisi del sangue ed è un indicatore importante della funzionalità renale.
  • Tipologie di azotemia: l’alterazione dei livelli di azotemia può essere pre-renale, intra-renale o post-renale. Le cause principali includono ridotto flusso sanguigno ai reni, danni renali diretti o ostruzioni delle vie urinarie.
  • Iperazotemia: l’iperazotemia si verifica quando i livelli di urea superano i 50 mg/dL. Può essere legata a insufficienza renale, diabete, disidratazione, dieta scorretta o ostruzioni urinarie, e richiede una valutazione medica tempestiva.

 

L’azotemia misura la quantità di azoto presente nel sangue sotto forma di urea, un prodotto di scarto derivato dal metabolismo delle proteine. È un importante indicatore della salute renale.

Cos’è l’azotemia?

L'azotemia è la misurazione dei livelli di azoto non proteico nel sangue.

Si tratta di un valore che si può misurare tramite le analisi del sangue e indica la quantità di azoto presente nel sangue sotto forma di urea. L’azoto proviene dalla digestione delle proteine, viene trasformato dal fegato e poi passa nel sangue. Da lì, i reni lo filtrano e lo eliminano attraverso le urine.

Misurare i livelli di azotemia è utile per capire se i reni stiano funzionando correttamente, eliminando l’azoto dal corpo. Se l'azotemia è alta potrebbe significare che i reni non riescono a filtrare correttamente queste sostanze, una condizione anche chiamata iperazotemia.

Valori dell'azotemia

Tipologie di azotemia

Un'alterazione dei livelli di azotemia può dipendere da diverse condizioni, che i medici classificano in tre categorie principali a seconda dell'origine del problema: l'azotemia pre-renale, l'azotemia intra-renale o intrinseca e l'azotemia post-renale. Vediamole più nel dettaglio.

Azotemia pre-renale

Questa condizione si verifica quando  la produzione di urina è ridotta a causa di un insufficiente afflusso di sangue ai reni. Le cause più comuni includono:

  • Disidratazione grave;
  • Insufficienza cardiaca congestizia;
  • Emorragie o shock ipovolemico che riducono il volume sanguigno;
  • Cirrosi epatica con ascite.

Azotemia intra-renale o intrinseca

In questo caso l'aumento dei livelli di azoto è il risultato di un danno diretto ai reni. Le cause principali sono:

  • Malattie renali acute (come la glomerulonefrite o la nefrite interstiziale);
  • Esposizione a farmaci nefrotossici (ad esempio, alcuni antibiotici, anti-infiammatori non steroidei, o chemioterapici);
  • Infezioni renali (pielonefrite);
  • Malattia renale cronica (CKD) in fase avanzata.

Azotemia post-renale 

Questa forma è causata da un'ostruzione nel tratto urinario che impedisce il corretto deflusso dell'urina. L'accumulo di urina nei reni, noto come idronefrosi, danneggia progressivamente il tessuto renale. Le cause più frequenti includono:

  • Calcoli renali o ureterali;
  • Tumori o iperplasia prostatica benigna che comprimono le vie urinarie;
  • Stenosi ureterale.
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Esame dell'azotemia: come funziona

Per misurare l'azotemia si effettua un prelievo di sangue venoso, tramite un esame chiamato in gergo medico “dosaggio dell'azoto ureico”. 

Il prelievo è necessario per determinare la quantità di urea presente nel sangue, ovvero un prodotto di scarto derivante dal metabolismo delle proteine. L’esame dell’azotemia viene spesso effettuato insieme alla misurazione della creatinina, anch'essa estremamente utile per valutare la corretta funzionalità renale.

L’esame viene effettuato tramite un prelievo di sangue venoso. Non è necessaria una preparazione particolare, se non evitare di mangiare nelle 8-12 ore precedenti al prelievo, motivo per cui viene solitamente svolto al mattino dopo il digiuno notturno. È inoltre consigliato evitare di svolgere attività fisica intensa nella giornata precedente il prelievo.

La procedura dura solitamente una manciata di minuti, e il campione di sangue che viene prelevato viene poi analizzato in laboratorio per misurare i livelli di urea nel sangue.

La misurazione dell’azotemia è pericolosa o dolorosa?

Assolutamente no, l’analisi è non invasiva, non pericolosa e indolore. Alcuni pazienti più sensibili potrebbero comunque provare un leggero fastidio, simile ad un pizzico, nel momento in cui l’ago penetra la pelle.

Perché misurarla?

Misurare l’azotemia può essere molto utile per valutare la corretta funzionalità dei reni, così come l’andamento di eventuali terapie o cure per le patologie a carico dei reni

Azotemia e uremia: quali sono le differenze?

Il termine “uremia” è spesso associato all’azotemia, ma  si tratta di due fattori distinti:

  • Azotemia: è il dato, ovvero il valore di laboratorio che indica un aumento delle scorie azotate, come l'urea, nel sangue. Non sempre provoca sintomi evidenti.
  • Uremia: è invece l’insieme di sintomi che si verificano quando i livelli di urea nel sangue sono molto alti. Tra questi, affaticamento, nausea, problemi neurologici.

Valori normali dell'azotemia

In un adulto sano, i valori normali di azotemia sono solitamente compresi in un intervallo tra i 15 mg/dL e i 50 mg/dL.

Valori normali dell'azotemia

Valori anomali dell'azotemia

Valori anomali di azotemia, ad esempio eccessivamente alti, possono essere indice di problemi o malfunzionamenti a carico dei reni. Dunque, quando preoccuparsi?
Sia l'iperazotemia sia valori eccessivamente bassi possono riflettere problemi che richiedono l’aiuto di un medico.

Iperazotemia: cause e sintomi

L’iperazotemia, ossia livelli elevati di urea nel sangue (superiori a 50 mg/dL), può essere causata da:

  • Riduzione del flusso sanguigno verso i reni. In questo caso parliamo di iperazotemia pre-renale,  può avvenire in caso di insufficienza cardiaca, emorragie, ustioni. La minore circolazione sanguigna compromette così la capacità dei reni di filtrare il sangue;
  • Malattie che colpiscono i reni, come l’insufficienza renale o il diabete. In questo caso parliamo di iperazotemia intrinseca;
  • Ostruzioni del tratto urinario, a causa di calcoli, ad esempio, o malattie a carico della vescica. Compromettendo l’eliminazione delle urine causano un aumento dei livelli di urea accumulata all’interno del sangue. Parliamo in questo caso di iperazotemia post-renale.

Altri fattori che possono causare iperazotemia sono:

  • Disidratazione;
  • Attività fisica eccessivamente intensa senza che vi sia reintegro di liquidi;
  • Dieta sbilanciata.

Azotemia bassa: è pericolosa?

Livelli bassi di urea nel sangue si riscontrano più raramente, ma è comunque importante sottoporli a controllo medico, poiché potrebbero indicare la presenza di patologie renali.

Iperazotemia

Diagnosi dell'azotemia

Il rapporto tra i livelli di azoto ureico nel sangue (BUN) e di creatinina sierica (rapporto BUN/creatinina) può fornire indizi utili a distinguere tra le diverse cause di azotemia.

  • Azotemia Acuta: si manifesta con un rapido aumento dei livelli di azoto. I sintomi, se presenti, possono includere stanchezza, perdita di appetito, nausea e confusione. La diagnosi richiede una valutazione clinica immediata e spesso è asintomatica, venendo rilevata solo con esami del sangue. La prognosi è generalmente favorevole se la causa viene prontamente identificata e trattata.
  • Azotemia Cronica: si sviluppa lentamente, nel corso di mesi o anni. I sintomi sono più insidiosi e progressivi, come prurito, stanchezza cronica, insonnia, crampi muscolari e alito con un odore simile all'ammoniaca. Questa condizione è un segno distintivo della malattia renale cronica (CKD). La prognosi dipende dallo stadio della malattia e dalla sua progressione.

Trattamento dell'iperazotemia

Il trattamento dell'azotemia è diretto alla gestione della causa sottostante. Per l'azotemia prerena, si mira a ripristinare il corretto flusso sanguigno ai reni. L'azotemia post-renale richiede la rimozione dell'ostruzione. Per l'azotemia renale, la gestione è più complessa e si focalizza sul trattamento della malattia renale stessa.

  • Dialisi: questo trattamento è necessario quando i reni non riescono più a svolgere la loro funzione. La dialisi, sia emodialisi che dialisi peritoneale, agisce come un "filtro artificiale" per rimuovere i prodotti di scarto e l'eccesso di liquidi.
  • Farmaci: non esistono farmaci specifici che "curano" l'azotemia. I medici utilizzano vari farmaci per trattare le cause e le complicazioni correlate, come antipertensivi, diuretici e farmaci per correggere l'anemia o l'acidosi metabolica.

L'azotemia, se non trattata, può portare a gravi complicazioni a carico di diversi organi, come encefalopatia uremica, pericardite, o edema polmonare. La gestione a lungo termine è cruciale per prevenire la progressione verso l'insufficienza renale terminale.

La ricerca scientifica si sta muovendo verso lo sviluppo di nuovi biomarcatori urinari e sieri per una diagnosi precoce. Nuove terapie farmacologiche mirate e la medicina rigenerativa sono al centro degli studi per riparare i tessuti renali danneggiati.

 

Anche la gestione dietetica gioca un ruolo fondamentale nel controllare i livelli di azotemia, specialmente nei casi di insufficienza renale cronica. Una dieta a basso contenuto proteico può ridurre la produzione di scarti azotati, alleggerendo il carico di lavoro dei reni. Allo stesso modo, il controllo dell'apporto di sodio, potassio e fosforo è cruciale per prevenire complicanze.

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Fonti:

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