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L’apparato riproduttore femminile: anatomia e funzioni

L'apparato riproduttore femminile comprende organi interni ed esterni come ovaie, tube di Falloppio, utero, vagina e vulva. È responsabile di fecondazione, gravidanza e parto.

apparato riproduttore femminile

L’apparato riproduttore femminile comprende organi interni ed esterni come ovaie, tube di Falloppio, utero, vagina e vulva. 

È responsabile di fecondazione, gravidanza e parto.

L’apparato riproduttore femminile

L’apparato riproduttore femminile è composto da tutta una serie di organi interni ed esterni necessari alla riproduzione femminile

Il loro scopo è consentire:

  • La fecondazione;
  • La gravidanza;
  • Il parto.

Da cosa è formato l’apparato riproduttore femminile?

L’apparato riproduttore femminile è formato da una varietà di organi, e in particolare:

  • Le ovaie;
  • Le tube;
  • L’utero, la cui parte inferiore è la cosiddetta cervice;
  • La vagina;
  • La vulva.

Schema: EllaOne.it

L’ovaio

Le ovaie sono due ghiandole dell’apparato riproduttore femminile a forma di mandorla, situate ciascuna ad un lato dell’utero. Ogni ovaio presenta un polo superiore, collegato alla cosiddetta tuba uterina, e un polo inferiore, collegato all’utero

È inoltre composto da due strati, ovvero:

  • La parte midollare, ricca di vasi sanguigni e tessuto connettivo;
  • La parte corticale, che contiene i follicoli ovarici responsabili della produzione degli ovuli.

Le ovaie servono a:

  • Produrre ormoni (funzione endocrina). In particolare, ormoni sessuali come gli estrogeni e il progesterone;
  • Produrre gameti, le cellule necessarie per la riproduzione umana (funzione gametogenica). In questo caso, parliamo degli ovuli.

La produzione di ovuli da parte delle ovaie avviene ogni mese.
I follicoli maturano, e rilasciano un ovulo: si tratta della cosiddetta ovulazione, il cui corretto funzionamento è essenziale per la fertilità femminile e la riproduzione.

Durante il ciclo mestruale l’ovulo maturo viene espulso dall’ovaio, e si sposta nelle tube di Falloppio. Se fecondato, si impianta nell’utero. Altrimenti, viene espulso durante le mestruazioni, assieme al tessuto uterino.

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Le tube di Falloppio

Le tube di Falloppio, anche dette trombe uterine, sono le strutture a forma di “tubo” appunto che collegano utero e ovaie. Misurano una decina di centimetri ciascuna, per un diametro di un paio di millimetri.

Ciascuna di loro è composta da quattro sezioni:

  • L’infundibolo. Si tratta della parte più ampia, situata vicino all’ovaio. Contiene delle appendici filamentose, le cosiddette fimbrie, che aiutano a “catturare” l’ovulo maturo;
  • La parte ampollare. Si tratta della sezione più lunga. Normalmente è qui che spermatozoo e ovulo si “incontrano” in caso di fecondazione;
  • La porzione istmica. È la parte più stretta, necessaria per collegare ampolla e utero;
  • La parte intramurale. Si tratta della parte finale delle tube, che sfocia nella cavità uterina.

Come abbiamo visto, le tube di Falloppio sono fondamentali per l’apparato riproduttore femminile, e in particolare si occupano di:

  • “Catturare” l’ovulo rilasciato dall’ovaio;
  • Permettere l’incontro tra ovulo e spermatozoi all’interno della parte ampollare;
  • Trasportare l’ovulo fecondato all’interno dell’utero, dove potrà impiantarsi.

L’utero

L’utero è un organo muscolare cavo dell’apparato riproduttore femminile. Il suo compito principale è accogliere l’eventuale ovulo fecondato, consentendone lo sviluppo e l’espulsione del feto al termine della gravidanza.

La sua forma è simile a quella di un cono capovolto, con la punta rivolta verso il basso. Le sue dimensioni possono aumentare, anche significativamente, dopo una o più gravidanze.

Al suo interno la cavità uterina è rivestita dall’endometrio, una mucosa che tende ad ispessirsi per preparare l’utero ad accogliere l’ovulo fecondato, consentendogli di impiantarsi.
Vi è poi il miometrio, la muscolatura dell’utero, che si contrae durante il parto per consentire l’espulsione del feto.

Possiamo, comunque, dividere l’utero in due parti:

  • Corpo uterino, la parte più ampia, collegata con le tube di Falloppio;
  • Il collo dell’utero, anche detto cervice. È collegato alla vagina.

Le funzioni uterine comprendono:

  • L’accoglienza e lo sviluppo dell’ovulo fecondato e dell’embrione;
  • L’espulsione del feto al termine della gravidanza.

La vagina

La vagina è un organo cavo, un condotto muscolare che fa parte dell’apparato riproduttore femminile. Collega la cervice uterina alla vulva, ed è composta da membrane e muscoli, con un epitelio che cambia in base all’età della donna e la fase del ciclo mestruale in cui si trova.

La vagina è necessaria a:

  • Ricevere lo sperma durante l’atto sessuale;
  • Permettere il passaggio del flusso mestruale;
  • Permettere il passaggio del feto e della placenta durante il parto.

L’orifizio vaginale presenta una membrana sottile a forma di anello, l’imene, che può avere forma e spessore diverso da donna a donna. La sua funzione non è ancora chiarissima, ma si presume possa essere sia un residuo evolutivo, sia che possa avere una funzione protettiva, impedendo, o comunque rendendo più difficoltoso il passaggio di agenti esterni all’interno della vagina. 

Per molto tempo si è creduto erroneamente che l’imene fosse una membrana completamente chiusa che “sigillava” la vagina, destinata a rompersi durante il primo rapporto sessuale, fungendo così da “prova” della verginità di una donna. In realtà, si tratta di una convinzione dura a morire, ma priva di fondamento scientifico. Al contrario, gli studi hanno dimostrato come l’imene sia una membrana che presenta naturalmente un’apertura, la cui dimensione può variare da persona a persona.
Sebbene possa subire una parziale lacerazione durante il primo o i primi rapporti sessuali, non rappresenta un indicatore affidabile per determinare la verginità o meno di una donna (Hegazy & Al-Rukban, 2012).

apparato riproduttore femminile

La vulva


Chiamiamo “vulva” l’insieme degli organi riproduttivi esterni femminili.

È composta da:

  • Grandi e piccole labbra;
  • Clitoride;
  • Vestibolo vulvare. Si tratta di un’area interna alle piccole labbra, che contiene l’orifizio uretrale e l’orifizio vaginale.

Infine, la vulva è necessaria:

  • Alla minzione;
  • Ai rapporti sessuali, durante i quali grandi e piccoli labbra aumentano di volume, e le ghiandole presenti nel vestibolo vulvare lubrificano le pareti facilitando il rapporto;
  • Al parto.

La pubertà

Durante la pubertà femminile, che normalmente avviene tra gli otto e i tredici anni di età, l’apparato riproduttore subisce delle trasformazioni importanti.

In particolare:

  • Le ovaie maturano, iniziando a produrre ormoni sessuali e ovuli. L’aumento nei livelli di estrogeni provoca lo sviluppo della vagina e dell’utero, preparando l’organismo ad accogliere una eventuale gravidanza;
  • L’utero aumenta di dimensioni;
  • La vagina tende ad allungarsi;
  • Si sviluppano le caratteristiche sessuali secondarie: aumento e “disposizione tipica” della massa grassa, sviluppo del seno, crescita dei peli pubici e ascellari.

I primi segnali della pubertà femminile sono, generalmente, proprio l’inizio dello sviluppo del seno (telarca) e la comparsa dei peli pubici (pubarca).

Il ciclo mestruale

Il ciclo mestruale è un processo fisiologico che si verifica, generalmente e in media, ogni 28 giorni, ma può variare da persona a persona. È necessario per preparare il corpo, e l’apparato riproduttore femminile, alla possibilità di una gravidanza.

Le fasi del ciclo mestruale sono quattro:

  • La fase mestruale;
  • La fase follicolare;
  • La fase ovulatoria;
  • La fase luteinica.

La fase mestruale è l’inizio del ciclo, e corrisponde al primo giorno delle mestruazioni. L’endometrio si sfalda e, assieme al flusso mestruale, viene espulso dal corpo.
Può durare 2-6 giorni, ed essere accompagnata da sintomi come sbalzi d’umore, ritenzione idrica, crampi addominali.

La fase follicolare inizia immediatamente dopo la fase mestruale, e va avanti fino alla fase ovulatoria. L’ormone follicolo-stimolante (FSH) stimola le ovaie a sviluppare i follicoli, contenenti degli ovuli ancora immaturi. I follicoli inoltre producono gli estrogeni, che preparano l’endometrio a una possibile gravidanza.

La fase ovulatoria si verifica solitamente “a metà” del ciclo, attorno al quattordicesimo giorno. L’ormone luteinizzante (LH), raggiunto il suo piccolo, provoca la rottura dei follicoli maturi e il rilascio degli ovuli nelle tube di Falloppio. Si tratta della fase più fertile, in cui il corpo è, di fatto, “pronto” ad iniziare una gravidanza.

Infine, la fase luteinica. Inizia dopo l’ovulazione, e dura circa due settimane. Il follicolo rotto si trasforma nel cosiddetto corpo luteo, che produce  progesterone e estrogeni. Se non avviene la fecondazione, il corpo luteo regredisce causando una diminuzione dei livelli ormonali e all’inizio delle mestruazioni.

La gravidanza

La gravidanza inizia con il concepimento e termina con il parto.

Le fasi della gravidanza sono quattro, e in particolare:

  • Il concepimento. Avviene quando uno spermatozoo incontra e feconda un ovulo nelle tube di Falloppio. L’ovulo fecondato arriva poi all’utero, dove si impianta nella parete uterina, dando inizio alla gravidanza vera e propria;
  • Il primo trimestre. Nei primi due mesi si formano gli organi principali del feto. La futura mamma potrebbe subire i primi sintomi della gravidanza, tra cui nausea, stanchezza, seno più sensibile e sbalzi d’umore. Si tratta di un momento particolarmente delicato, in cui la possibilità di un aborto spontaneo è più alta;
  • Il secondo trimestre. I sintomi tendono a diminuire. Il feto cresce e si iniziano a percepire i suoi primi movimenti. Durante il secondo trimestre si sviluppano gli organi sessuali, si può quindi scoprire il sesso del bambino;

    Il terzo trimestre. Il feto termina la sua crescita. Verso la fine di questa fase, il bambino normalmente si posiziona a testa in giù nella zona pelvica, pronto per il parto.

Le possibili patologie dell’apparato riproduttore femminile

L’apparato riproduttore femminile può essere soggetto a malattie o patologie. In questa sede tratteremo in particolare le patologie legate alla pubertà, al ciclo mestruale e le possibili cause di infertilità.

Tuttavia l’apparato genitale femminile può essere colpito anche da:

  • Tumori;
  • Infezioni, come la vaginosi.

Le patologie legate alla pubertà

Le patologie principali legate alla pubertà sono:

Spesso si tratta di ritardi o anticipi fisiologici, che non causano problemi a lungo termine. Talvolta, però, possono essere indice della presenza di altre patologie o squilibri ormonali.

Le problematiche legate al ciclo mestruale

Vi sono, poi, problematiche e patologie dell’apparato riproduttore femminile legate più specificatamente al ciclo mestruale.

Tra queste, ricordiamo:

  • Sindrome premestruale, con sintomi fisici e psicologici che si manifestano prima delle mestruazioni – generalmente nei due-tre giorni precedenti;
  • Menorragia, ovvero flusso mestruale eccessivamente abbondante, con periodi mestruali prolungati o sanguinamenti eccessivi durante un ciclo di durata normale;
  • Dismenorrea, crampi eccessivamente dolorosi che si verificano durante le mestruazioni;
  • Amenorrea assenza di mestruazioni;
  • Metrorragia, sanguinamenti che si verificano a intervalli irregolari, soprattutto tra un ciclo e l’altro;
  • Oligomenorrea, cicli mestruali poco frequenti;
  • Ipomenorrea, mestruazioni caratterizzate da un flusso particolarmente leggero.

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle condizioni endocrine più comuni che colpiscono le donne in età fertile. Si stima che riguardino circa il 5-10% della popolazione femminile. 

La sindrome è causata da un’alterazione dell’equilibrio ormonale, che porta a un’eccessiva produzione di androgeni (ormoni maschili) da parte delle ovaie. influenzando il ciclo mestruale e la capacità di ovulare “correttamente”, e causando la comparsa delle cosiddetti cisti ovariche.

I sintomi più comuni della sindrome dell’ovaio policistico comprendono:

  • Mestruazioni fortemente irregolari o assenti (amenorrea);
  • Iperandrogenismo, con la comparsa di irsutismo (eccesso di peli corporei), acne o perdita di capelli;
  • Problematiche metaboliche, come l’insulino-resistenza.

L’infertilità

L’infertilità femminile è una condizione medica in cui una donna non riesce a concepire o a portare avanti una gravidanza.

I fattori che provocano l’infertilità possono essere diversi, e dipendere da malfunzionamenti dell’apparato riproduttore femminile o da fattori esterni ad esso, come malattie sistemiche e ormonali, o condizioni autoimmuni, oppure stile di vita errato.

Fonti:

  • Hegazy, A. A., & Al-Rukban, M. O. (2012). Hymen: Facts and conceptions. ResearchGate. https://www.researchgate.net/publication/260578888_Hymen_Facts_and_conceptions