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Brufoli da intolleranza alimentare: come riconoscerli e cura

I brufoli da intolleranza alimentare sono un problema piuttosto comune, ma che può essere riconosciuto e trattato.

Brufoli da intolleranza alimentare

I brufoli da intolleranza alimentare sono un problema piuttosto comune per chi soffre di intolleranze. In questo articolo, indagheremo in che modo le intolleranze siano responsabili del peggioramento dei sintomi dell’acne, come riconoscerli e come curarli.

Come riconoscere i brufoli da intolleranza alimentare

L’insorgenza dei brufoli da intolleranza alimentare è un problema piuttosto comune tra chi soffre di intolleranze alimentari. Questi disturbi, infatti, tendono ad aggravare i sintomi dell’acne, e a provocare la comparsa di brufoli e altri tipi di eruzioni cutanee.

Riconoscere i brufoli da intolleranza alimentare non è semplicissimo. Questo perché, essendo l’acne e, più in generale, l’insorgenza dei brufoli un problema multifattoriale – dovuto a molteplici cause -, non è possibile stabilire con certezza ad una prima occhiata se le pustole siano causate o meno da intolleranze o allergie.

È comunque possibile considerare alcuni aspetti:

  • Sintomi associati. Sono il fattore più importante per valutare se ci troviamo dinanzi ad un’acne da allergia o a brufoli da intolleranza alimentare. Infatti, questi disturbi sono solitamente accompagnati da altri fastidi, come disturbi dell’apparato gastrointestinale, difficoltà nella digestione, emicrania, febbre e così via. Se, assieme alla comparsa delle pustole vi sono dei sintomi di questo tipo, potrebbero essere causati da una intolleranza o allergia;
  • Localizzazione delle pustole. Alcuni tipi di intolleranza o di allergia favoriscono la comparsa di brufoli in alcune aree specifiche del corpo. Ad esempio, è stato rilevato che l’intolleranza al glutine favorisca la formazione di pustole sul retro delle braccia.

Va inoltre ricordato che i brufoli da intolleranza alimentare non sono, alla vista, diversi da quelli che compaiono per via di altre cause.

Uno strumento piuttosto utile può essere il diario alimentare. In caso di sospetto, annotando ciò che si mangia è possibile identificare se vi siano correlazioni tra la comparsa dei brufoli, o l’aggravamento dei sintomi dell’acne, e l’assunzione di determinati cibi. Spesso sono gli stessi medici e dermatologi ad invitare i pazienti nell’utilizzo di questo strumento, durante la fase diagnostica.

Chi può riconoscere i brufoli da intolleranza alimentare?

Per questo tipo di problematica, il professionista di riferimento è il dermatologo, che può determinare anzitutto la presenza di una patologia cutanea o meno, e fornire al paziente indicazioni su come curarla. 

Inoltre, tramite analisi mirate può determinare se l’infiammazione sia o meno legata ad un’intolleranza alimentare, oppure se le cause siano da ricercare altrove. 

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Cause comuni di brufoli da intolleranza alimentare

È possibile rilevare alcune cause comuni di brufoli da intolleranza alimentare

Tra queste:

  • Intolleranza al glutine. Se non adeguatamente trattata, l’intolleranza al glutine danneggia l’intestino, compromettendo dunque l’assorbimento dei nutrienti essenziali da parte dell’organismo. Tutto questo può causare sulla pelle un eccesso di cheratina, una proteina che in quantità eccessive può ostruire i pori e favorire la presenza di brufoli e pustole.
  • Intolleranza al lattosio. I brufoli da intolleranza al lattosio sarebbero causati soprattutto da reazioni cutanee infiammatorie causate dall’ingestione di lattosio. Oltre ai brufoli, l’intolleranza al lattosio in alcuni casi può provocare macchie rosse, sfoghi cutanei o eruzioni pruriginose.
    Inoltre, il consumo di alcuni tipi di latticini favorirebbe la produzione di sebo che, in eccesso, favorisce l’insorgenza delle pustole e peggiora i sintomi dell’acne.
  • Altre intolleranze e allergie. In generale, le intolleranze e le allergie alimentari portano ad un’attivazione “ingiustificata” del sistema immunitario, che riconosce come dannose alcune sostanze che, di fatto, normalmente sarebbero innocue per l’organismo. Reagendo, il sistema immunitario può causare infiammazioni localizzate, ad esempio sulla cute. L’acne è tra queste.

Va inoltre rilevato che anche il consumo elevato di cibi ad alto indice glicemico potrebbe causare la formazione di brufoli e peggiorare l’insorgenza dell’acne. 

Questi alimenti, infatti, stimolano la produzione di insulina e ormoni che, “attivando” le ghiandole sebacee, causano una produzione di sebo eccessiva, tra le principali cause dell’acne.

Diagnosi e identificazione dell’intolleranza alimentare

Diagnosticare e identificare le intolleranze alimentari è, ad oggi, piuttosto semplice, anche grazie allo sviluppo di test diagnostici appositi.

In primis, occorre tenere presente che l’intolleranza alimentare è la reazione avversa dell’organismo all’ingestione di un determinato alimento, per via della sua incapacità di digerirlo e assimilarlo correttamente. Le intolleranze non sono pericolose, ma possono causare sintomi molto fastidiosi.

Le diagnosi di solito si basano sul riconoscimento di determinati sintomi gastrointestinali che appaiono dopo l’ingestione di determinati alimenti.
Tra questi:

  • Nausea e/o vomito;
  • Inappetenza;
  • Difficoltà digestive;
  • Gonfiore addominale;
  • Flatulenza;
  • Diarrea.

Tuttavia, poiché questi sintomi possono essere comuni ad altre patologie e condizioni, non è raro che il medico scelga di effettuare anche dei test più specifici, per escludere la presenza di altre malattie..

Identificare l’intolleranza al lattosio

Per diagnosticare l’intolleranza al lattosio il medico può avvalersi di due test in particolare:

  • Il cosiddetto breath test, o test del respiro. È estremamente comune, per nulla invasivo, indolore e fornisce solitamente una risposta piuttosto accurata. Consiste nell’analisi dell’espirato del paziente, dopo avergli somministrato una soluzione liquida contenente lattosio. In particolare, vengono misurate le quantità di idrogeno, che, in alte quantità, indicherebbe una cattiva digestione;
  • Test genetici. Sono più invasivi e lunghi, ma permettono di identificare eventuali predisposizioni genetiche all’intolleranza.

Identificare l’intolleranza al glutine

Per identificare l’intolleranza al glutine si procede solitamente per due strade:

  • Biopsia intestinale, ovvero prelevamento e analisi di un piccolo “pezzetto” di intestino. Oltre a consentire la diagnosi, permette anche di valutare, eventualmente, la presenza di danni e la loro intensità;
  • Analisi del sangue, e in particolare si ricerca la presenza di anticorpi specifici, che vengono “attivati” dopo l’ingestione di alimenti contenenti glutine.

Identificare le allergie

Come accennavamo, anche le allergie possono causare brufoli, infiammazioni e altre manifestazioni cutanee.

Le allergie sono particolari condizioni in cui il sistema immunitario percepisce come “pericolose” e potenzialmente innocue alcune sostanze normalmente innocue, producendo anticorpi per eliminarle. 

Più nello specifico, le allergie alimentari causano questa reazione in risposta ad un determinato alimento, ingerito anche in quantità minime. 

La gravità della reazione varia da persona a persona, e va da sintomi fastidiosi ma sostanzialmente innocui, come eritemi o problematiche dell’apparato gastrointestinali, a conseguenze potenzialmente pericolose per la vita di chi è affetto dall’allergia. Per questo è importante identificarle tempestivamente.

Solitamente in questi casi, qualora si sospetti la presenza di una allergia, si procede con il cosiddetto patch test.

Vengono applicate delle piccole quantità di possibili allergeni sulla pelle del paziente e si osserva l’insorgere o meno di reazioni cutanee.
In questo modo si identificano anche le sostanze che causano le reazioni allergiche.

Trattamenti e rimedi per brufoli da intolleranza alimentare

Se i brufoli, sulla schiena o altre parti del corpo, sono causati da intolleranze, solitamente trattando l’intolleranza sparisce anche l’acne, o migliora sensibilmente.

Il trattamento dipende ovviamente dal tipo di intolleranza o allergia, e tendenzialmente corrisponde ad una dieta priva dell’alimento – come nel caso delle diete senza glutine -, talvolta accompagnate da specifici integratori alimentari.

Qualora i brufoli siano stati causati da eventuali allergie, solitamente si raccomanda l’evitamento del contatto con l’allergene, e in casi particolarmente gravi o estesi il medico può raccomandare l’utilizzo di pomate cortisoniche o farmaci specifici, per accelerare la guarigione e favorire il “riassorbimento” delle pustole.

Il dermatologo, a seconda della gravità dell’episodio di acne può inoltre prescrivere l’uso di eventuali saponi o creme, che aiutano nel riassorbimento delle pustole e velocizzano la guarigione.  

Dieta e nutrizione per prevenire i brufoli da intolleranza

Qualora i brufoli vengano causati da intolleranze alimentari, occorre prima di tutto identificare l’intolleranza da cui si è affetti, evitando i cibi che provocano il disturbo e attenendosi alle indicazioni del proprio medico di riferimento.

Tuttavia, ci sono anche altri aspetti cui fare attenzione.

  • I già citati  alimenti ad alto indice glicemico, come dolci e bibite zuccherate, oppure ricchi di grassi saturi possono aumentare i livelli di insulina nel sangue, stimolando la produzione di androgeni che, a loro volta, favoriscono una maggiore produzione di sebo. Il sebo, in quantità elevate, tende a ostruire i pori e a favorire l’insorgenza dei brufoli.
    Il consiglio è dunque evitare di assumere questi alimenti in quantità eccessive, preferendo piuttosto una dieta sana, bilanciata e a basso contenuto di grassi saturi composta soprattutto da cibi a basso indice glicemico. È altamente consigliato rivolgersi a un professionista della nutrizione, perché senza le giuste competenze si può credere di seguire una dieta equilibrata, quando invece non la è.
  • Anche la frutta eccessivamente zuccherina sarebbe da limitare, in particolar modo la frutta disidratata e la frutta sciroppata, ad alto contenuto di zuccheri aggiunti;
  • Occorre mantenersi idratati, bevendo almeno due litri di acqua ogni giorno. Bere adeguatamente, infatti, favorisce il benessere dell’organismo e contribuisce a mantenere idratata anche la pelle. Una pelle ben idratata e in salute crea un ambiente poco favorevole alla comparsa di brufoli e piccole pustole, meno soggetta ad infiammazioni.

Brufoli da intolleranza: altri consigli per la gestione e la prevenzione

Infine, ecco alcuni suggerimenti più prettamente igienici, per gestire l’acne e, più in generale, i brufoli causati da intolleranze e allergie:

  • Utilizzare cosmetici che non causino l’occlusione dei pori, i cosiddetti non comodogenici. Come abbiamo visto, infatti, l’occlusione dei pori è la prima causa per la formazione di brufoli e pustole;
  • Detergere giornalmente il viso e il corpo utilizzando acqua tiepida, saponi delicati e adatti al proprio tipo di

pelle. Utilizzare prodotti errati può infatti causare l’aggravarsi dei sintomi;

  • Non lavare eccessivamente le zone colpite dai brufoli, poiché, paradossalmente, l’irritazione si potrebbe aggravare;
  • Evitare di “spremere” i brufoli e i punti neri, poiché si potrebbero causare infezioni, segni o cicatrici. Evitare di usare strumentazione per il trattamento dell’acne senza preparazione adeguata e senza utilizzare strumenti sterilizzati accuratamente;
  • Evitare di utilizzare creme, integratori e tanto meno farmaci senza prima aver consultato un medico poiché potrebbero peggiorare la sintomatologia.

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