I tuberi, come le patate, sono alimenti molto usati nella nostra dieta.
Vediamo quali è possibile mangiare e le loro caratteristiche.
Cosa sono i tuberi?
Con tuberi intendiamo delle strutture vegetali che si trovano solitamente sotto terra. Sono, per la precisione, degli organi che conservano e accumulano i nutrienti necessari alle piante per la loro sopravvivenza.
Vengono ampiamente utilizzati nell’alimentazione umana, poiché forniscono carboidrati complessi, fibre, vitamine e minerali.
Sono ortaggi, e in particolare ortaggi detti da tubero. Non vanno quindi confusi con gli ortaggi cosiddetti da bulbo (come la cipolla e l’aglio), gli ortaggi da fiore (ad esempio i broccoli) e così via.
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Quali sono i tuberi più comuni?
Tra i tuberi più comuni e utilizzati in cucina ricordiamo:
- La patata. È indubbiamente il tubero più conosciuto, molto presente all’interno delle diete. È estremamente ricca di amido e molto versatile, può essere infatti consumata arrostita, al forno, fritta, bollita, e così via. Può anche essere utilizzata come ingrediente per preparare purea, frittelle e così via. Ne esistono diverse varietà.
- La barbabietola. Molto ricca di fibre e impiegata in particolare all’interno di insalate o come contorno di verdure, accompagnata ad esempio da cereali;
- La rapa. Molto utilizzata, soprattutto in Italia. Viene consumata come contorno, oppure all’interno di purea e zuppe;
- Il topinambur. Meno famoso della patata, ma ha comunque una sua discreta popolarità. È ricco di fibra alimentare (la cosiddetta inulina), ma meno amido rispetto alla patata. Viene anche chiamato carciofo di Gerusalemme;
- La manioca. Dalla sua macinazione si ottiene la farina di tapioca;
- L’igname. Viene molto utilizzato nelle preparazioni orientali, e in particolare consumato bollito, oppure fritto. Il sapore è molto simile a quello delle patate dolci. Discorso simile per quanto riguarda il taro;
- La batata. Da non confondere con la patata, sebbene venga colloquialmente chiamata patata dolce. Ha una consistenza molto simile, ma un sapore, appunto, spiccatamente più dolce, e una polpa più morbida e scura.
Sono tutti commestibili?
No, i tuberi non sono tutti commestibili, e anche tra quelli commestibili ve ne sono alcuni che se non preparati correttamente possono risultare tossici.
Le patate germogliate, ad esempio, contengono elevate quantità di solanina, una sostanza tossica che può causare nausea, vomito e/o diarrea. Stesso discorso per quanto riguarda le patate crude.
Anche il taro e l’igname devono venire ben cotte per evitare tossicità.
Bisogna inoltre prestare attenzione, poiché le patate confezionate possono contenere solfiti.
I valori nutrizionali e le caratteristiche
I tuberi differiscono ovviamente tra loro per valori nutrizionali, ma possiedono alcune caratteristiche simili.
In primis, forniscono un buon apporto calorico, soprattutto dai carboidrati complessi, di cui sono ricchi. Le patate forniscono circa 80 kcal per 100 grammi di prodotto crudo, e sono composti per il 20% da carboidrati e per il 2% da fibre. Sono inoltre ricchi di vitamine e minerali, come il potassio e la vitamina C.
Contengono pochissimi grassi, e non sono alimenti considerati proteici. Per questo, vengono spesso consumati accompagnandoli ad altri nutrienti.
Le patate contengono lattosio?
No, le patate e in generale i tuberi non contengono lattosio, e possono quindi essere consumati anche da chi soffre di intolleranza al lattosio.
Da qualche anno circola una bufala, priva di fondamento, secondo cui le patate, ma non solo, conterrebbero lattosio.
Si tratta, appunto, di una notizia falsa, amplificata forse dal fatto che dalle patate è possibile ricavare il cosiddetto latte di patate, una bevanda vegetale adatta peraltro non solo a chi è intollerante, ma anche a chi segue diete vegane.
Benefici per la salute
Consumare tuberi in quantità adeguate fa bene, purché vengano cotti in maniera adeguata. Sono infatti alimenti ricchi di vitamine, minerali e nutrienti essenziali, tra cui antiossidanti.
Il loro apporto di fibre aiuta a supportare la regolarità intestinale, e a favorire il senso di sazietà. Sono dunque adatti, ovviamente in quantità consone, alle diete ipocaloriche.
Alcuni, come il topinambur, possiedono inoltre un basso indice glicemico, e grazie ai contenuti di fibre alimentari possono aiutare a mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue, evitando picchi glicemici. Possono dunque essere consumati anche da persone con glicemia alta o diabete.
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.