Sodio alto o ipernatriemia: cause e rimedi

Il sodio alto è spesso il segnale di uno squilibrio tra liquidi e sali minerali, causato da disidratazione o perdita di acqua. Può provocare sintomi neurologici e richiede un trattamento mirato a seconda della causa che lo ha provocato.

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sodio alto

Il sodio alto è una condizione che compare quando l’organismo perde troppa acqua rispetto al sodio presente nel sangue. Questo squilibrio può alterare la salute cellulare e compromettere soprattutto il funzionamento del sistema nervoso.

Cos'è l'ipernatriemia?

L’ipernatriemia è una condizione in cui la concentrazione di sodio presente nel sangue supera i valori considerati normali. 
Raramente si tratta di un eccesso di sodio “effettivo”, quando piuttosto di un’insufficienza nella quantità d’acqua presente nel corpo. Questa insufficienza rende il sodio più “concentrato”.

Il sodio è un elettrolito presente soprattutto nei liquidi extracellulari. In particolare, serve a regolare il volume del sangue e l’equilibrio dei liquidi tra l’interno e l’esterno delle cellule. 
Se il sodio aumenta troppo, o è troppo concentrato, l’acqua esce dalle cellule per cercare di riequilibrare le concentrazioni. Questo le disidrata e impedisce che funzionino correttamente.

Quando la perdita di acqua supera quella di sodio, l’organismo si ritrova in uno stato di disidratazione che può comprometterne il funzionamento, a cominciare dal sistema nervoso. 

Quali sono i valori normali di sodio nel sangue?

valori normali di sodio nel sangue si collocano tra 135 e 145 mmol/L. Quando questa soglia viene superata, si parla di ipernatriemia, mentre al di sotto si parla invece di iposodiemia.

Un valore di sodio alto è considerato comunque in linea di massima lieve se resta sotto i 155 mmol/L. Oltre questo limite la condizione diventa grave e potenzialmente pericolosa per la salute. 

Quali sono i sintomi del sodio alto?

Il sodio alto causa in genere una serie di sintomi legati soprattutto alla disidratazione e all’alterazione del funzionamento del sistema nervoso. 
Il primo segnale è spesso una sensazione sete intensa. Si tratta di un tentativo da parte dell’organismo di diluire il sodio in eccesso al suo interno, “trattando” l’eventuale disidratazione. 

Se la condizione peggiora, possono comparire dei sintomi più gravi. In particolare:

  • Confusione mentale;
  • Agitazione;
  • Letargia;
  • Irritabilità.

In alcuni casi possono comparire anche:

  • Pressione bassa;
  • Tachicardia;
  • Secchezza della cute;
  • Spasmi muscolari;
  • Convulsioni;
  • Perdita di coscienza;
  • Coma.

L’ipernatriemia colpisce più facilmente persone anziane, bambini e, più in generale, soggetti con ridotta autonomia. Queste persone possono infatti non percepire la sete o non riuscire ad assumere liquidi a sufficienza. 
In questi casi, anche sintomi lievi come irrequietezzastanchezza insolita vanno tenuti in considerazione, allertando il medico tempestivamente per evitare complicazioni.

sodio alto

Come riconoscerla e diagnosi

La presenza di sodio alto nel sangue può essere riconosciuto in presenza di alcuni segnali fisici e neurologici. Tuttavia, può essere diagnosticato solo tramite esami del sangue. La diagnosi si basa sulla misurazione della concentrazione di sodio nel plasma, che risulta elevata quando supera i 145 mmol/L.

In genere, il primo esame richiesto è, appunto, un semplice prelievo di sangue venoso. 
Se dai risultati si evidenzia la presenza di ipernatriemia, il medico può poi decidere di approfondire con una serie di altri esami per individuarne la causa. In particolare, tra gli esami che vengono prescritti in caso di sodio alto possono rientrare: 

  • La misurazione del volume e della concentrazione delle urine;
  • Alcuni esami per valutare il corretto funzionamento dei reni;
  • In alcuni casi, un test da deprivazione idrica, che può essere potenzialmente utile per indagare la presenza di eventuali alterazioni a livello ormonale.
    Il test da deprivazione idrica consiste nel monitorare in ambiente controllato il paziente mentre se ne limita l’apporto di liquidi, e serve a comprendere se l’organismo riesce a “trattenere” l’acqua come dovrebbe.

Quali sono le cause del sodio alto?

Il sodio alto è quasi sempre causato da una perdita eccessiva di acqua rispetto al sodio presente nel corpo. In linea di massima non dipende quasi mai da un’assunzione abbondante di sale con la dieta, ma piuttosto da un’alterazione dell’equilibrio tra liquidi e minerali, che può avere diverse cause.

La causa più comune è la disidratazione, che può a sua volta derivare da:

  • Scarsa assunzione di liquidi;
  • Diarreavomito prolungato, ad esempio a seguito di intossicazioni o infezioni;
  • Sudorazione abbondante, anche per febbre o attività fisica intensa;
  • Uso o abuso di diuretici, ovvero farmaci che aumentano la produzione di urina;
  • Malattie a carico dei reni;
  • Iperglicemia, ovvero elevati livelli di zucchero nel sangue, che può aumentare la diuresi.

In alcune condizioni tendenzialmente più rare, il sodio alto nel sangue può derivare da un aumento effettivo di sodio, come in caso di:

  • Somministrazione eccessiva di soluzioni saline ipertoniche, che può avvenire ad esempio in ambito ospedaliero. Può essere potenzialmente una causa di sodio alto negli anziani;
  • Assunzione eccessiva di bicarbonato di sodio o pastiglie saline;
  • Iperaldosteronismo, ovvero una patologia che comporta un’eccessiva ritenzione di sodio.

Un altro meccanismo che può essere potenzialmente coinvolto è il malfunzionamento della vasopressina, ovvero l’ormone che si occupa di regola l’equilibrio idrico del corpo. Si tratta di un meccanismo che avviene ad esempio nel diabete insipido, il quale comporta un’eccessiva perdita di acqua con le urine, andando ad aumentare la concentrazione di sodio nell’organismo.

Come abbassare i livelli di sodio nel sangue?

Per abbassare i livelli di sodio nel sangue, e dunque nella maggior parte delle terapie per sodio alto, è anzitutto necessario reintegrare i liquidi in modo graduale e controllato. 
L’obiettivo primario è quindi correggere lo squilibrio tra sodio e acqua, evitando però una riduzione troppo rapida, che potrebbe causare danni.

Nei casi lievi, il solo aumento dell’idratazione può essere sufficiente, ad esempio qualora i livelli di sodio siano alti per via della sudorazione abbondante. In questi casi, bere acqua o soluzioni contenenti elettroliti aiuta a diluire il sodio. Quando il quadro è invece moderato o grave, con la comparsa di sintomi neurologici, è necessario un trattamento medico. Quest’ultima solitamente prevede la somministrazione endovenosa di liquidi ipotonici.

Il trattamento varia anche in base alla causa. 
Se l’ipernatriemia è legata a un disturbo ormonale come nel caso del diabete insipido, sarà necessario intervenire sull’equilibrio della vasopressina
In caso di patologie renali, sarà il medico a valutare la terapia più adatta.