Bisfenolo A: cos'è e rischi per la salute
Il bisfenolo A è una sostanza utilizzata per la produzione di sostanze plastiche e resine, il cui utilizzo nei materiali destinati a entrare in contatto con gli alimenti ha destato diverse preoccupazioni.

Il bisfenolo A è una sostanza utilizzata per la produzione di sostanze plastiche e resine, il cui utilizzo nei materiali destinati a entrare in contatto con gli alimenti ha destato diverse preoccupazioni.
Cos'è il bisfenolo A, e a cosa serve?
Il bisfenolo A è una sostanza chimica ampiamente utilizzata in particolare per produrre sostanze plastiche e resine.
Il suo utilizzo è diffuso dagli anni ‘60, e viene impiegato soprattutto per realizzare materiali in policarbonato. Quest'ultimo è una plastica trasparente e particolarmente resistente che viene utilizzata all’interno dei contenitori per gli alimenti, nelle bottiglie (in particolare quelle riutilizzabili) per contenere le bevande e negli erogatori di acqua.
Il bisfenolo A viene usato anche nelle cosiddette resine epossidiche che vengono utilizzate come rivestimento interno delle lattine contenenti cibi e bevande.
Possiamo, infine, trovarlo in alcuni materiali non alimentari. Esempi tipici sono alcuni dispositivi odontoiatrici e la carta termica degli scontrini.
Il bisfenolo viene impiegato per via delle sue proprietà particolari, in particolare la resistenza meccanica, la resistenza termica e la trasparenza.
Tuttavia, il fatto che venga utilizzato anche all’interno di materiali tipicamente a contatto con gli alimenti ha sollevato tutta una serie di dubbi da parte delle autorità sanitarie.
Cosa sono i bisfenoli?
I bisfenoli sono un gruppo di sostanze chimiche create dall’uomo e utilizzate soprattutto per realizzare materiali come policarbonati e resine.
Il membro più noto di questa “famiglia” è il bisfenolo A (anche abbreviato come BPA), che, come abbiamo accennato, viene prodotto e impiegato su larga scala.
Negli ultimi anni, con l’aumento delle limitazioni legate all’utilizzo del bisfenolo A, alcune industrie hanno iniziato a sostituirlo con altri composti simili. Tra questi ultimi possiamo ricordare il cosiddetto bisfenolo S (BPS) e il bisfenolo F (BPF). Tuttavia, ad oggi, il loro utilizzo è ancora limitato.
Dove si trova il bisfenolo A?
Il bisfenolo A si trova principalmente nei materiali plastici e nelle resine, molti dei quali vengono utilizzati per la produzione di contenitori per alimenti, bottiglie riutilizzabili, erogatori d’acqua e come rivestimento interno delle lattine per cibi e bevande.
Questa sostanza, più nello specifico, viene impiegata per conferire ai materiali alcune caratteristiche utili, come la trasparenza, la resistenza e la stabilità termica.
Oltre alle bottiglie e ai recipienti per conservare cibi e bevande, il bisfenolo A è utilizzato anche nella carta termica degli scontrini, in alcuni dispositivi odontoiatrici e in altri prodotti industriali.
Quali sono i possibili effetti e i rischi per la salute
Il bisfenolo A viene considerato un cosiddetto interferente endocrino. Si tratta di sostanze potenzialmente in grado di alterare l’equilibrio ormonale dell’organismo.
Questa caratteristica può comportare tutta una serie di effetti potenzialmente molto dannosi, in particolare durante le fasi di sviluppo fetale e nella prima infanzia.
Diversi studi sperimentali e epidemiologici hanno evidenziato che il bisfenolo A può potenzialmente andare a mimare l’azione degli estrogeni, influenzando in modo negativo la funzione riproduttiva, e potenzialmente coinvolgendo altri sistemi come quello nervoso e immunitario. In particolare, questa sostanza renderebbe i soggetti maggiormente suscettibili a infezioni e infiammazioni.
Diversi studi hanno inoltre suggerito un possibile legame tra esposizione al bisfenolo A e l'aumento del rischio di sviluppare obesità e tumore mammario.
Il rischio di esposizione deriva dal fatto che, in determinate condizioni, il bisfenolo A può “spostarsi” dai materiali che lo contengono agli alimenti o alle bevande, andando di fatto a contaminarle. La contaminazione può aumentare se i materiali sono danneggiati, oppure se vengono utilizzati ad alte temperature. È il caso, ad esempio, dei contenitori per alimenti lasciati al sole, vicino a fonti di calore, riscaldati nel forno oppure utilizzati più volte.
Considerato tutto questo, le autorità europee hanno classificato il bisfenolo A tra le sostanze particolarmente preoccupanti e ne hanno di conseguenza limitato l’uso in diversi prodotti.
Quali sono le disposizioni Europee in merito all’uso di bisfenolo A?
In Europa, la presenza di bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti è stata oggetto di numerose valutazioni da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Considerati gli ultimi studi a riguardo, sono state introdotte tutta una serie di misure restrittive.
In particolare, a partire da dicembre 2024, la Commissione europea ha vietato l’uso di bisfenolo A in tutti i materiali destinati ad entrare in contatto con gli alimenti.
Fonti:
- Preksha Palsania, Singhal, K., Dar, M. A., & Kaushik, G. (2024). Food grade plastics and Bisphenol A: Associated risks, toxicity, and bioremediation approaches. Journal of Hazardous Materials, 466, 133474–133474. https://doi.org/10.1016/j.jhazmat.2024.133474
- Paolella, G., Massimiliano Fabbricino, Locascio, A., Sirakov, M., & Ludovico Pontoni. (2024). Fate of bisphenol A in marine environment: a critical review. Chemical Engineering Journal, 495, 153228–153228. https://doi.org/10.1016/j.cej.2024.153228
- Cheng, F., & Wang, J. (2024). Removal of bisphenol a from wastewater by adsorption and membrane separation: Performances and mechanisms. Chemical Engineering Journal, 484, 149414–149414. https://doi.org/10.1016/j.cej.2024.149414
- Costa, H. E., & Cairrao, E. (2023). Effect of bisphenol A on the neurological system: a review update. Archives of Toxicology, 98(1), 1–73. https://doi.org/10.1007/s00204-023-03614-0