L’apparato riproduttore maschile è composto da organi interni ed esterni come testicoli, prostata, pene e vescicole seminali.
Può essere soggetto a patologie come tumori, ipogonadismo e disfunzioni sessuali, influenzando salute riproduttiva e sessuale.
L’apparato riproduttore maschile
L’apparato riproduttore maschile è l’insieme di organi interni ed esterni necessari alla riproduzione maschile.
Il suo compito principale è rendere possibile la riproduzione, produrre liquido seminale e spermatozoi, ovvero i gameti necessari per fertilizzare l’ovulo femminile.
Da cosa è formato l’apparato riproduttore maschile?
L’apparato riproduttore maschile è formato da diversi organi, e in particolare:
- I testicoli;
- Le epididimi;
- I dotti deferenti;
- Le vescicole seminali;
- La prostata;
- Lo scroto;
- Il pene.
Schema: urologiauroginecologia.it
I testicoli
I testicoli sono le ghiandole sessuali maschili dell’apparato riproduttivo. Hanno una forma ovoidale, e pesano circa 20 grammi ciascuno.
Sono costituiti da circa 250 lobuli, che a loro volta contengono i cosiddetto tubuli seminiferi. È qui che viene prodotto lo sperma.
I testicoli servono a:
- Produrre ormoni (funzione endocrina), e in particolare ormoni sessuali come il testosterone;
- Produrre spermatozoi, attraverso un meccanismo detto spermiogenesi.
Gli epididimi
Gli epididimi sono degli organi tubolari situati dietro ciascun testicolo, nella parte alta.
Quando gli spermatozoi passano attraverso l’epididimo acquisiscono motilità e diventano fertili. Inoltre, questi organi li immagazzinano, mantenendoli vitali, e li trasportano verso il dotto deferente durante l’eiaculazione.
I dotti deferenti
I dotti o vasi deferenti fanno parte dell’apparato riproduttivo maschile. Sono due, uno per ciascun testicolo, e servono principalmente a trasportare gli spermatozoi maturi dall’epididimo all’uretra durante l’eiaculazione.
Sono lunghi circa 40 centimetri, e composti da una muscolatura liscia che tende a contrarsi per “spingere” gli spermatozoi e consentirne il passaggio.
I dotti deferenti possono anche immagazzinare gli spermatozoi, mantenendoli in uno stato di attività metabolica ridotta all’interno della cosiddetta ampolla deferenziale.
Le vescicole seminali
Le vescicole, o vescichette seminali sono due, una per lato, situate sopra la prostata. Fanno parte delle cosiddette ghiandole sessuali accessorie dell’apparato riproduttivo maschile.
Sono necessarie a produrre un fluido viscoso che costituisce gran parte del volume totale dello sperma. Questa sostanza è ricca di fruttosio e altre sostanze, che forniscono energia e nutrimento agli spermatozoi.
Durante l’eiaculazione, le vescicole seminali si contraggono spingendo il loro contenuto nei dotti deferenti, consentendogli di “mischiarsi” agli spermatozoi e alle secrezioni della prostata.
La prostata
La prostata è una ghiandola dell’apparato riproduttivo maschile situata sotto la vescica, più o meno davanti al retto.
La ghiandola prostatica serve a:
- Produrre il liquido prostatico, che andrà poi a costituire parte dello sperma. Questo liquido è fondamentale per fluidificare e coagulare lo sperma, ridurre l’acidità dei secreti vaginali – consentendo quindi agli spermatozoi di sopravvivere -, e aumentare la motilità degli spermatozoi;
- Contribuire allo spostamento del liquido prostatico nell’uretra, tramite delle contrazioni;
- Regolare il flusso urinario.
La prostata può, purtroppo, ammalarsi. Una patologia comune è la prostatite, un’infiammazione della ghiandola prostatica spesso causata da infezioni di tipo batterico.
Inoltre, si stima che il cancro alla prostata sia una delle forme di tumore più comune nel sesso maschile.
Lo scroto
Lo scroto è una sorta di “sacchetto” formato da pelle e muscolatura, che contiene e “protegge” i testicoli. È diviso in due compartimenti, ciascuno dei quali ospita un testicolo.
Lo scroto serve a:
- Garantire una spermatogenesi corretta, tramite regolazione della temperatura.
I testicoli infatti tendono ad avere una temperatura leggermente inferiore rispetto alla temperatura corporea. È per questo che i testicoli tendono a rilassarsi o contrarsi a seconda della temperatura esterna. Quando fa caldo si rilassano, allontanandosi dal corpo per raffreddarsi. Quando invece fa freddo tendono a contrarsi, avvicinandosi al corpo per aumentare di temperatura; - Proteggere i testicoli, minimizzando per quanto possibile il rischio di traumi o lesioni.
Il pene
Infine, il pene è l’ultima parte dell’apparato riproduttivo maschile, nonché delle vie urinarie.
Il pene è composto da tre corpi di forma cilindrica: due corpi cavernosi laterali e un corpo spugnoso centrale. Alla sua estremità è presente il glande, la parte terminale del pene.
Quest’ultimo ospita l’orifizio dell’uretra, o meato uretrale, che consente la fuoriuscita di urina e sperma. Il glande è coperto da una porzione di pelle detta prepuzio.
Svolge due funzioni principali:
- La funzione urinaria, indipendente dalla funzione sessuale, che consente l’espulsione dell’urina dal corpo;
- La funzione sessuale. Durante l’eccitazione sessuale il flusso di sangue all’interno dei corpi cavernosi aumenta, portando all’erezione. L’erezione è uno stato di rigidità del pene, necessario per la penetrazione durante l’atto sessuale.
Le patologie connesse al sistema riproduttivo maschile
Il sistema riproduttivo maschile può, purtroppo, essere soggetto a diverse patologie, che possono influenzare negativamente la salute riproduttiva e la salute sessuale.
In questa sede parleremo, in particolare:
- Dei tumori dell’apparato genitale maschile;
- Dell’ipogonadismo;
- Delle disfunzioni di natura sessuale.
I tumori dell’apparato riproduttivo maschile
I tumori più comuni dell’apparato riproduttivo maschile sono:
- Il cancro alla prostata;
- Il cancro ai testicoli;
- Il cancro del pene.
Il cancro alla prostata, come accennavamo, è uno dei tumori più comuni negli uomini. Tuttavia, stando a quanto riporta l’AIRC (LE), la prognosi è generalmente favorevole e supera il 90% a cinque anni dalla diagnosi.
I sintomi più comuni del cancro alla prostata sono:
- Minzione frequente e/o difficoltà a urinare;
- Dolore durante la minzione;
- Presenza di sangue nelle urine e/o nello sperma;
- Disfunzione erettile.
Si tratta tuttavia di sintomi comuni anche ad altre condizioni.
Il cancro ai testicoli è più raro, e si stima rappresenti poco più dell’1% della totalità dei tumori maschili. È buona norma svolgere un autoesame testicolare a cadenza regolare, per individuare tempestivamente la presenza di noduli o anomalie.
Tra i sintomi più comuni di cancro testicolare ricordiamo:
- Presenza di noduli ai testicoli;
- Rigonfiamento di uno o entrambi i testicoli;
- Senso di pesantezza e/o dolore scrotale.
Infine, il cancro al pene. Estremamente raro, risulta essere ancor meno comune in Europa.
I sintomi comprendono:
- Alterazione della pelle del pene;
- Cambiamento di colore;
- Rigonfiamenti del pene;
- Secrezioni maleodoranti;
- Sanguinamenti all’altezza del prepuzio.
L’ipogonadismo
L’ipogonadismo è una condizione caratterizzata da una produzione insufficiente di ormoni sessuali da parte dell’apparato riproduttivo maschile, e più nello specifico dai testicoli. Può essere primario o centrale, congenito o acquisito.
Può manifestarsi in due forme:
- Ipogonadismo primario, quando sono i testicoli a non funzionare in maniera corretta;
- Ipogonadismo centrale, quando invece sono l’ipotalamo o l’ipofisi a non funzionare correttamente, e a non riuscire a segnalare ai testicoli di dover produrre ormoni.
Le cause che possono portare al suo sviluppo sono molteplici, e il trattamento varia proprio in base a queste.
Nella maggior parte delle situazioni, comunque l’ipogonadismo è curabile o almeno trattabile.
Tuttavia è importante iniziare le terapie il prima possibile per evitare di sviluppare problemi potenzialmente più seri.
Se non trattato, l’ipogonadismo maschile può causare diverse complicanze, tra cui:
- Infertilità;
- Disfunzione erettile;
- Osteoporosi;
- Riduzione di massa muscolare e aumento del grasso corporeo.
I sintomi dell’ipogonadismo maschile comprendono:
- Anomalie nello sviluppo genitale;
- Aumento del tessuto mammario (ginecomastia);
- Disfunzione erettile;
- Osteoporosi;
- Alterazioni nella crescita dei peli corporei e della barba;
- Durante la pubertà, mancata modificazione della voce;
- Diminuzione della massa muscolare.
Le disfunzioni sessuali e la disfunzione erettile
La disfunzione erettile è una delle più comuni disfunzioni sessuali.
Consiste nella difficoltà a raggiungere o mantenere l’erezione per un tempo sufficiente ad avere un rapporto sessuale.
La disfunzione erettile può avere diverse cause, fisiche, psicologiche o legate all’uso e abuso di sostanze. Tra queste, ricordiamo:
- Malattie preesistenti, come ipertensione, sindrome metabolica, aterosclerosi, diabete, sclerosi multipla, disordini del sonno e molte altre;
- Lesioni ad organi dell’apparato riproduttivo, oppure al bacino, al midollo spinale o alla vescica;
- Uso di alcuni farmaci, come gli antidepressivi, gli antistaminici, i sedativi;
- Presenza di condizioni psicologiche come disturbi d’ansia, depressione, ansia da prestazione.
Infine, anche alcune abitudini errate possono contribuire all’insorgere della disfunzione erettile, come il consumo eccessivo di alcol, sovrappeso, o tabagismo.
La disfunzione erettile, comunque, può venire trattata e curata efficacemente a seconda delle cause che la provocano.
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.