Sale rosa dell’Himalaya: benefici, proprietà e perché usarlo
Il sale rosa dell’Himalaya è un tipo di salgemma, dal caratteristico colore rosa. Viene usato in cucina e in ambito cosmetico, ma nonostante le dicerie non offre benefici particolari rispetto al sale comune.

Il sale rosa dell’Himalaya viene spesso presentato come un'alternativa “più salutare” al sale da cucina. Ma è veramente così? Vediamo cosa dice la scienza sui benefici, i limiti e i possibili usi.
Cos’è il sale rosa dell’Himalaya?
Il sale rosa dell’Himalaya è un tipo di salgemma estratto principalmente dalle miniere di Khewra, in Pakistan. Si tratta di un sale di origine terrestre, e ha una colorazione caratteristica, che varia dal rosa chiaro all’arancio. Questa particolarità lo ha reso popolare anche al di fuori dell’ambito alimentare, per esempio nella produzione di lampade decorative e prodotti da bagno.
A livello commerciale, si trova in forma grossolana o fine e può essere impiegato in cucina come alternativa al sale comune, sia per condire a crudo che in cottura. Alcuni blocchi vengono utilizzati anche come superfici per la cottura diretta dei cibi.
I cristalli più grandi, inoltre, possono essere sciolti in acqua per creare bagni salini, o trasformati in scrub per la pelle.
Origine, proprietà nutrizionali e composizione del sale rosa dell’Himalaya
Il sale rosa dell’Himalaya è composto in larga parte da cloruro di sodio, in percentuali che oscillano tra il 95% e il 98%.
La restante parte è costituita da una combinazione di minerali e oligoelementi presenti in tracce. Si stima possa contenere fino a 84 minerali differenti, tra cui calcio, potassio, magnesio, ferro, zinco e rame. Tuttavia, la quantità di questi elementi è molto bassa, al punto che, consumandolo, per ottenere un apporto nutrizionalmente rilevante ne servirebbero quantità eccessive, potenzialmente dannose per la salute.
La caratteristica colorazione rosa deriva principalmente dalla presenza di ossido di ferro. Una porzione pari a circa un cucchiaino (circa 5 grammi) di sale rosa dell’Himalaya fornisce circa 2200 milligrammi di sodio, un valore simile a quello del sale da cucina “comune”.
Il prodotto è privo di calorie, proteine, carboidrati e grassi.
A differenza del sale iodato, però, non contiene quantità significative di iodio, un minerale essenziale per la salute della tiroide.
Quali sono le differenze tra sale rosa e sale comune?
Il sale rosa dell’Himalaya e il sale da cucina comune hanno una composizione molto simile, ma differiscono per aspetto, processo di lavorazione e contenuto di minerali.
Entrambi sono costituiti principalmente da cloruro di sodio: circa il 98% nel sale da tavola e tra il 95 e il 98% nel sale rosa. Tuttavia, il sale comune subisce un processo di raffinazione industriale che rimuove altri minerali naturalmente presenti e prevede in genere l’aggiunta di additivi, come alcuni antiagglomeranti e lo iodio. Quest’ultimo viene aggiunto in particolare per prevenire eventuali carenze nutrizionali e i disturbi legati a un’insufficiente assunzione di iodio, come l’ipotiroidismo e il gozzo.
Il sale rosa dell’Himalaya, invece, non contiene iodio in quantità significative. È in genere privo di additivi ed è apprezzato per la presenza di tracce di altri minerali, tra cui ferro, potassio, calcio e magnesio, che gli conferiscono la caratteristica colorazione rosa. Tuttavia, queste sostanze sono presenti in quantità molto basse, tali da non offrire reali benefici nutrizionali..
Poiché il contenuto di sodio è molto simile, entrambi i tipi di sale vanno consumati con moderazione, soprattutto in presenza di ipertensione (e in questo senso può essere utile tenere presente cosa mangiare con la pressione alta) o patologie a carico dei reni. Detto questo il sale rosa dell'Himalaya non fa “male” di più o di meno rispetto al sale comune, ma, esattamente come quest’ultimo, va impiegato con moderazione.

I benefici e gli usi del sale rosa
Il sale rosa dell’Himalaya viene utilizzato sia in cucina sia in ambito cosmetico e domestico. In ambito alimentare, può essere impiegato come alternativa al sale da cucina tradizionale.
I cristalli più fini si sciolgono facilmente durante la cottura, mentre quelli più grossi vengono spesso usati come “sale di finitura”, oppure macinati al momento.
Al di fuori dell’uso alimentare, trova impiego nei prodotti per la cura del corpo e in alcuni integratori alimentari. I sali da bagno a base di sale rosa vengono spesso utilizzati per alleviare la sensazione di affaticamento muscolare o per ammorbidire la pelle. In questo caso, la possibile azione benefica deriverebbe dal contenuto di minerali come magnesio, calcio e potassio.
Tuttavia, gli effetti benefici associati a questi usi non sono supportati da solide evidenze scientifiche.
Quanto costa il sale rosa dell’Himalaya?
In media il prezzo di 1 kg di sale rosa dell’Himalaya può andare dai 4 ai 10 euro.
Il sale rosa dell'Himalaya fa bene alla salute: verità o falso mito?
Purtroppo si tratta di un falso mito. Ad oggi non esistono prove scientifiche solide che dimostrino gli eventuali benefici specifici del sale rosa dell’Himalaya rispetto al sale comune.
La composizione di entrambi è molto simile e, come accennato, il contenuto di minerali nel sale rosa è troppo basso per produrre effetti significativi sull’organismo. Anche se contiene tracce di calcio, potassio, magnesio e ferro, queste quantità non sono sufficienti a contribuire in modo concreto al fabbisogno giornaliero, a meno di introdurre quantità eccessive di sodio.
Anche alcune credenze popolari, come l’idea che favorisca la disintossicazione, l’idratazione o l’aumento dell’energia, non hanno alcun fondamento scientifico. Gli effetti di cui si parla, come la regolazione dei liquidi o la trasmissione nervosa, sono legati alla presenza di sodio e non dipendono dal tipo di sale utilizzato.
Insomma, nulla vieta di utilizzare il sale rosa dell’Himalaya per questioni di gusto o anche semplicemente per preferenze estetiche. Tuttavia occorre tenere a mente che non apporta benefici superiori rispetto al sale comune, e che va consumato con la stessa moderazione.
Il sale rosa dell’Himalaya fa dimagrire?
Assolutamente no. Il consumo di sale rosa dell’Himalaya non è in alcun modo collegato a perdita di peso, o tantomeno di grasso. Al contrario, un consumo eccessivo può causare ritenzione idrica, con conseguente aumento di peso dovuto all’accumulo di liquidi.
Le controindicazioni e i limiti di consumo del sale rosa dell’Himalaya
Il sale rosa dell’Himalaya presenta le stesse controindicazioni legate ad un consumo eccessivo di sale “comune”.
Un consumo elevato di sodio o di cibi ricchi di sodio può infatti favorire l’aumento della pressione arteriosa, condizione anche detta ipertensione arteriosa. Quest’ultima rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari come ictus e infarto.
Nel lungo periodo, il sodio alto nell’organismo può inoltre andare a “sovraccaricare” i reni, aumentando la probabilità di sviluppare insufficienza renale cronica, e favorire la perdita di calcio attraverso le urine, con possibili effetti negativi sulla salute ossea.
L’assunzione eccessiva di sale può anche contribuire alla ritenzione di liquidi e alla comparsa di gonfiore. Per questo motivo, il sale rosa dell’Himalaya deve essere consumato con le stesse cautele del sale tradizionale, preferibilmente evitando di superare i 2300 milligrammi al giorno: circa un cucchiaino di sale da cucina.
Fonti:
- Mariana, & Seki, M. M. (2022). Consumo de Sal do Himalaia e Sal de Mesa entre Indivíduos Hipertensos. Arquivos Brasileiros de Cardiologia, 118(5), 883–884. https://doi.org/10.36660/abc.20220243