Eccesso di proteine: sintomi, rischi e come bilanciare la dieta
Un eccesso di proteine può causare disidratazione, affaticamento di reni e fegato e alterazioni del metabolismo. Capire quante assumerne e come bilanciare la dieta aiuta a prevenire gli eventuali rischi.

Un eccesso di proteine è una condizione abbastanza frequente, soprattutto in chi segue diete sbilanciate, iperproteiche o assume troppi integratori senza supporto medico. Può provocare una serie di sintomi come stanchezza e disidratazione, fino ad arrivare a disturbi renali seri.
Cosa significa avere un eccesso di proteine?
Avere un eccesso di proteine significa assumerne più del necessario in maniera costante.
Quando l’apporto supera le necessità di sintesi e riparazione dei tessuti, poiché l’organismo non possiede riserve proteiche deve eliminare l’azoto derivato dalla loro degradazione.
Il cosiddetto bilancio azotato, ovvero il “confronto” tra l’azoto introdotto e quello eliminato, aiuta a capire se l’apporto proteico introdotto con la dieta sia o meno adeguato: un eccesso fa infatti lavorare molto sia il fegato, sia i reni. Dei pasti sporadici più proteici del solito non creano, normalmente, problemi nelle persone sane.
Tuttavia, diete sistematicamente ad eccessivo contenuto di proteine, possono creare problemi di salute alla lunga anche molto gravi.
Quante proteine assumere al giorno?
Non esiste un’indicazione univoca riguardo quante proteine assumere al giorno. Infatti, nel calcolo dei macronutrienti, la quantità di proteine da assumere con la dieta dipende da peso, età, livello di attività fisica e stato di salute.
In genere, le linee guida raccomandano di assumere circa 0,8 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno, e in linea di massima:
- Circa 55-60 grammi per gli uomini adulti;
- Circa 40-45 grammi per le donne adulte.
Chi pratica attività fisica regolare può avere necessità più elevate. Tuttavia, un adulto sano che non fa attività sportiva ad alti livelli dovrebbe comunque mantenersi sotto i 2 grammi per chilogrammo di peso corporeo.
Inoltre, si stima che le proteine dovrebbero rappresentare tra il 10 e il 35 percento delle calorie giornaliere.
Comunque, in caso di dubbio consigliamo di rivolgersi ad un nutrizionista che possa indicare l’apporto più adeguato.
Infine, non va trascurata la qualità delle fonti da cui si assumono le proteine animali e le proteine vegetali. In genere si consiglia di assumerne da fonti come:
- Latticini magri;
- Pesce;
- Carni bianche;
- Legumi;
- Frutta secca;
- Soia.
Limitando invece il consumo di carni rosse o lavorate.
Cosa succede se mangio troppe proteine in un giorno?
Se l’eccesso di proteine si limita ad una giornata, possono comparire dei blandi effetti collaterali come stipsi o diarrea e gonfiore.
Si tratta tuttavia di fastidi che tendono a scomparire nel giro di qualche ora.
Effetti più gravi compaiono, in genere, solo se l’eccesso proteico si protrae nel tempo.

Quali sono i sintomi di troppe proteine nell’organismo?
Un eccesso di proteine può potenzialmente provocare diversi disturbi, legati soprattutto all’aumento del lavoro di fegato e reni nello smaltimento delle scorie azotate.
Infatti, quando l’introito proteico supera la capacità dell’organismo di utilizzarlo per la “costruzione” e il rinnovo dei tessuti, l’azoto in eccesso viene trasformato in urea ed eliminato attraverso le urine. Questo processo richiede un notevole consumo di acqua e minerali, motivo per cui una dieta iperproteica protratta nel tempo può causare sintomi come:
- Affaticamento persistente;
- Disidratazione;
- Sete intensa.
Non sono però i soli sintomi. Nella sintomatologia di un eccesso di proteine protratto possiamo evidenziare anche:
- Mal di testa frequenti;
- Nausea;
- Stipsi e/o diarrea;
- Irritabilità;
- Alitosi, causata dalla produzione di corpi chetonici, ovvero le sostanze che l'organismo utilizza come fonti di energia quando si assumono pochi carboidrati.
Quali sono i rischi dell’eccesso proteico per reni e fegato?
Un eccessivo apporto di proteine può creare danni anche molto gravi per il fegato e i reni, soprattutto perché aumenta il loro carico di lavoro.
Durante la degradazione degli amminoacidi, infatti, il gruppo azotato viene convertito in ammoniaca, una sostanza tossica che il fegato trasforma in urea per consentirne l’eliminazione tramite le urine. Questo processo genera un’elevata quantità di scorie, e comporta un maggiore consumo di acqua.
Nelle persone sane, reni e fegato sono in grado di “adattarsi” a un carico proteico superiore rispetto al “normale”, senza che ciò causi danni immediati.
Tuttavia, in chi soffre di patologie croniche, anche lievi, come insufficienza renale o epatopatie, l’eccesso proteico può diventare estremamente pericoloso, poiché l’aumento delle scorie azotate può elevare i livelli di azotemia e acido urico, favorendo la formazione di calcoli renali e, nei casi più gravi, la comparsa di gotta.
Inoltre, sebbene un organismo in buona salute riesca a tollerare per brevi periodi un apporto di proteine superiore alla norma, un consumo eccessivo e prolungato può causare una perdita maggiore di liquidi e minerali e, nel tempo, danneggiare il fegato e i reni.
Come bilanciare le proteine nella dieta?
Bilanciare le proteine nella propria dieta significa garantire all’organismo la quantità necessaria per la crescita, la riparazione dei tessuti e il corretto funzionamento del metabolismo, evitando allo stesso gli eccessi. Tuttavia, come abbiamo visto l’apporto proteico deve essere adeguato, senza che vi siano deficit nei vari macronutrienti.
Per la maggior parte delle persone non sono necessarie diete particolarmente ricche di proteine né integratori: è, in genere, sufficiente seguire una dieta bilanciata, come la dieta Mediterranea, e consumare ogni giorno alimenti provenienti da diverse fonti proteiche.
È inoltre utile distribuire le proteine nell’arco della giornata, includendo delle piccole quantità in ogni pasto: ad esempio, latte o yogurt a colazione, legumi a pranzo, pesce o uova a cena. Il corpo, come abbiamo visto, non “immagazzina” le proteine in eccesso (e questa è la risposta alla domanda: “dove vanno le proteine in eccesso?”). Quindi introdurne troppe non solo non apporta benefici, ma può anche aumentare il carico di lavoro su reni e fegato.
Inoltre, a meno di esigenze specifiche, non è consigliabile assumere proteine in polvere senza che ciò sia stato indicato da un professionista. Infatti, tra gli effetti collaterali delle proteine in polvere, oltre ai disturbi gastrointestinali, alla lunga vi possono essere danni sul fegato e sui reni, proprio a causa dell’eccesso proteico.
Comunque, per avere delle informazioni precise e personalizzate è sempre consigliabile rivolgersi ad un nutrizionista.
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Quando consultare il medico o un nutrizionista?
In genere è utile consultare il proprio medico se compaiono dei sintomi che possono far sospettare dei danni a reni e fegato o, comunque, che possono essere correlati ad un eccesso di proteine. In particolare, in presenza di:
- Stanchezza cronica;
- Gonfiore persistente;
- Sete intensa;
- Alterazioni nella diuresi;
- Difficoltà digestive.
Inoltre, il consulto medico è particolarmente importante per chi presenta patologie renali o epatiche, poiché un apporto proteico elevato può andare ad aggravarle. Il medico in questi casi può prescrivere degli esami del sangue e delle urine appositi, verificare i livelli di azotemia e acido urico e stabilire se la dieta richieda un aggiustamento.
Il supporto di un nutrizionista è invece particolarmente utile per determinare il fabbisogno proteico reale in base a peso, composizione corporea, età e livello di attività fisica.
Una guida professionale è indicata anche e soprattutto per chi segue diete specifiche, ad esempio diete per dimagrire o vegetariane, così da evitare squilibri nutrizionali e garantire l’assunzione di tutti gli amminoacidi essenziali, senza che vi sia eccesso o carenza di proteine.
Fonti:
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