No diet day: cos'è e cosa significa
Il no diet day è una giornata internazionale che si celebra il 6 maggio di ogni anno, dedicata all’accettazione del proprio corpo e alla sensibilizzazione sui pericoli legati alle diete estreme.

Il no diet day è una giornata internazionale che si celebra il 6 maggio di ogni anno, dedicata all’accettazione del proprio corpo e alla sensibilizzazione sui pericoli legati alle diete estreme.
Cos'è il no diet day?
Il no diet day è una giornata internazionale dedicata all’accettazione del proprio corpo, criticando al contempo l’ossessione nei confronti delle diete estreme, spesso promossa dai media.
L’obiettivo è promuovere uno stile di vita sano, in cui non devono trovare spazio né restrizioni alimentari inutili (o peggio: dannose), né modelli estetici irrealistici.
Questa ricorrenza è diventata negli anni un’occasione per riflettere sul vero significato della parola “dieta”, che deriva dal greco díaita e indica uno stile di vita, non un insieme di rinunce.
Il no diet day 2025 ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con il cibo, spingendoci a privilegiare il nostro la nostra salute, non solo fisica, ma anche mentale.
Si tratta infine di un momento utile per aumentare potenzialmente l’informazione riguardo i disturbi alimentari e contrastare gli stereotipi riguardo l’alimentazione e l’estetica.
Quando si festeggia?
Il no diet day si festeggia il 6 maggio. La data è sempre la stessa ogni anno: il no diet day 2025 non fa eccezione.
Com'è nato il no diet day?
Il no diet day è nato nel 1992, quando Mary Evans Young, fondatrice del gruppo britannico Diet Breakers, decise di istituire questa giornata dopo aver vissuto in prima persona le conseguenze dell’anoressia nervosa e del bullismo legato al peso.
Si trattava di un periodo storico in cui il tema dei disturbi alimentari era ancora poco conosciuto e decisamente poco discusso rispetto ad oggi. Young in questo contesto fece una mossa coraggiosa, dando voce a quella che, di fatto, era una necessità collettiva, ovvero liberarsi dall’ossessione per la bilancia e dai modelli estetici imposti “dall’alto”.
Inizialmente diffusa unicamente nel Regno Unito, con il passare degli anni la giornata ha progressivamente acquisito risonanza internazionale, venendo adottata anche in altri paesi, tra cui l’Italia.
La giornata contro le diete estreme
Il no diet day 2025 è soprattutto un’occasione per denunciare tutti quei rischi legati alle diete estreme, spesso adottate senza alcun supporto professionale. Stesso discorso per quanto riguarda le diete express, che promettono di perdere grandi quantità di peso nel giro di pochissimo tempi.
Questi regimi troppo rigidi non sono solo innefficaci, ma anche dannosi per la salute fisica e mentale e, purtroppo, spesso rappresentano una “porta d’ingresso” per sviluppare dei disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Il no diet day propone invece quella che è un’alternativa fondata sulla flessibilità e sull’ascolto dei nostri bisogni e, nei limite del possibile, delle nostre preferenze alimentari.
Ci ricorda che seguire una dieta equilibrata e “sana” non significa soffrire la fame o rinunciare del tutto ai piatti che ci fanno stare bene e che amiamo. Anzi! Ci ricorda che l’alimentazione è, e deve essere, un aspetto della vita piacevole, e che non esistono alimenti dannosi di per sé, ma solamente quantità che devono essere modulate con un po’ di buonsenso e, possibilmente, con l’aiuto di un professionista che possa guidarci.
L'importanza di un'alimentazione equilibrata
Seguire un’alimentazione equilibrata significa fornire all’organismo tutto ciò di cui ha bisogno per “funzionare” al meglio, senza eccedere ma anche senza autoinfliggersi privazioni inutili.
Quando si escludono dalla propria alimentazione interi gruppi alimentari, oppure si riducono drasticamente le calorie ingerite, si rischia di incorrere in carenze (potenzialmente gravi) di macro e micronutrienti. Non solo. Se si prosegue per molto tempo, questo comportamento può compromettere in maniera anche grave la propria salute, causando danni metabolici, o favorendo la comparsa di disturbi di vario genere.
Inoltre, una dieta eccessivamente restrittiva può peggiorare il nostro rapporto con il cibo.
Al contrario, una dieta equilibrata non è composta da rinunce, ma ci invita a mangiare un po’ di tutto, nelle quantità adeguate. Si tratta del principio alla base, ad esempio, della dieta mediterranea, ovvero uno degli stili alimentari più riconosciuti per la sua efficacia nella prevenzione delle malattie croniche.
L'importanza di rivolgersi ad un professionista
Chiedere aiuto a un biologo nutrizionista è fondamentale, soprattutto quando il rapporto con il cibo diventa fonte di ansia o di malessere, e il no diet day ci tiene a ricordarcelo.
Spesso infatti si pensa erroneamente che basti informarsi online, oppure contare le calorie a mano o tramite delle app per “mangiare bene”. Purtroppo, la realtà è più complessa e questi approcci possono essere estremamente dannosi.
Una consulenza professionale consente non solo di stilare un piano alimentare per perdere peso qualora necessario, ma anche di individuare eventuali squilibri, correggere abitudini errate, ricevere supporto emotivo.
Il biologo nutrizionista non si limita a suggerire cosa mangiare, ma piuttosto accompagna il paziente nel costruire una routine sana e sostenibile nel tempo, aiutandola a comprendere quelli che sono i segnali di fame e sazietà, ma soprattutto a vivere i pasti con piacere e a superare il senso di colpa che è spesso legato agli “sgarri”.