Liquirizia in gravidanza e contrazioni: rischi e falsi miti
La liquirizia in gravidanza può essere consumata solo in quantità moderate. Un eccesso può infatti influire sulla pressione e sullo sviluppo del feto.

Il consumo di liquirizia in gravidanza è spesso oggetto di dubbi e opinioni contrastanti.
Diversi studi scientifici indicano che un consumo elevato può avere effetti negativi, mentre piccole quantità, assunte saltuariamente, non sembrano comportare rischi particolari.
La liquirizia in gravidanza: si può consumare?
La liquirizia in gravidanza può essere consumata solo in quantità moderate.
Le fonti non vietano del tutto il suo uso, ma ne sconsigliano un’assunzione eccessiva, poiché il principio attivo contenuto nella radice, la glicirrizina, può avere effetti indesiderati sullo sviluppo del feto.
La glicirrizina può potenzialmente aumentare gli effetti del cortisolo, ovvero l’ormone dello stress, riducendo l’azione dell’enzima che normalmente ne limita l’“impatto” sul feto.
A dosi elevate, inoltre, possono alterare l’equilibrio elettrolitico, potenzialmente ridurre il potassio presente nel sangue e far salire la pressione arteriosa.
Un consumo occasionale e moderato, comunque non comporta rischi nelle persone sane, soprattutto se non vi sono problemi di ipertensione. Comunque, a maggior ragione durante un periodo delicato come la gravidanza, è consigliabile evitarne l’uso, soprattutto se regolare o in grandi dosi, eventualmente chiedendo il parere del proprio ginecologo o del medico curante.
Quali sono i benefici della liquirizia in gravidanza?
La liquirizia in gravidanza può avere alcuni effetti potenzialmente benefici, ma solo se assunta in quantità limitate e prestando attenzione. Infatti fa parte dell’elenco di cosa non mangiare in gravidanza.
Piccole dosi di liquirizia possono, potenzialmente, alleviare disturbi comuni della gestazione, come la nausea in gravidanza o la stitichezza, grazie alle sue proprietà lievemente lassative e digestive.
Alcuni ginecologi la considerano potenzialmente utile anche in caso di ipotensione, perché tende ad aumentare leggermente la pressione arteriosa.
I rischi e le possibili controindicazioni della liquirizia in gravidanza
Il principale rischio legato alla liquirizia in gravidanza riguarda la presenza della glicirrizina.
Si tratta di un composto naturale che, se assunto in grandi quantità, può interferire con l’equilibrio ormonale e metabolico. Diverse ricerche hanno mostrato una possibile associazione tra un consumo elevato di liquirizia in gravidanza (pari a oltre 500 mg di glicirrizina a settimana), e un possibile impatto sullo sviluppo del feto.
Secondo i ricercatori, la glicirrizina intensifica l’azione del cortisolo, l’ormone collegato allo stress, bloccando l’enzima che normalmente ne riduce l’effetto sulla placenta.
Si ritiene che un eccesso di cortisolo possa alterare lo sviluppo cerebrale del feto e aumentare il rischio di sviluppare alcuni disturbi neurocomportamentali, come l’iperattività.
Tuttavia, si tratta di risultati che necessitano di ulteriori conferme.
Detto questo, oltre agli effetti sul sistema nervoso, l’assunzione eccessiva di liquirizia può modificare l’equilibrio dei sali minerali, riducendo i livelli di potassio nel sangue e favorendo disturbi come:
- Ritenzione idrica;
- Edema;
- Affaticamento muscolare.
In caso di abuso prolungato, possono verificarsi degli squilibri ormonali dovuti a un’alterazione del metabolismo dei corticosteroidi, con conseguenze anche sulla pressione arteriosa.
Non è, invece, ancora chiaro se vi sia un nesso tra consumo di liquirizia e comparsa di contrazioni in gravidanza.

Quali sono gli effetti della liquirizia sulla pressione e sull’organismo?
La liquirizia in gravidanza può influire in maniera significativa sulla pressione arteriosa.
Il suo principio attivo, infatti, riduce l’eliminazione del sodio e dell’acqua, aumentando la quantità di liquidi nel sangue e, di conseguenza, la pressione arteriosa.
Per questo motivo, può essere sì utile solo in caso di ipotensione, ma risultare controindicata per chi soffre di ipertensione o ritenzione idrica.
In gravidanza, quindi, l’uso frequente o in dosi elevate è sconsigliato, perché potenzialmente espone a effetti indesiderati sia la gestante, sia il feto. In linea precauzionale quindi è buona norma escludere questa radice dalla propria alimentazione in gravidanza.
Quanta liquirizia consumare in gravidanza?
Non esistono linee guida vere e proprie che stabiliscano una quantità sicura di liquirizia in gravidanza.
Per prudenza, diversi esperti consigliano di evitare un’assunzione regolare e di limitarsi a un consumo occasionale e moderato, soprattutto quando la liquirizia è contenuta in estratti concentrati, gelati, tisane o caramelle.
In gravidanza, in particolare, è consigliabile non superare quantità di liquirizia sporadiche e contenute, evitando prodotti dolciari a base di questa radice, consumati in grandi dosi o quotidianamente. In via precauzionale, è consigliato in genere astenersi del tutto dal consumo.
In particolare, in presenza di ipertensione o disturbi renali, anche piccole quantità dovrebbero essere sospese, e in caso di dubbio è sempre opportuno rivolgersi ad un nutrizionista e al proprio ginecologo.
Le possibili alternative alla liquirizia
Se si desidera evitare la liquirizia in gravidanza per il rischio di effetti indesiderati, esistono diverse alternative più sicure per affrontare piccoli disturbi come nausea o pressione bassa.
Nel caso dell’ipotensione, è possibile intervenire con strategie semplici, aumentando leggermente l’apporto di sale nei cibi, pur rimanendo entro il limite di 5 grammi al giorno indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per contrastare la nausea, si possono preferire altri rimedi naturali, come il consumo di alimenti secchi (cracker e fette biscottate, ad esempio) e infusi a base di zenzero e limone.
Lo zenzero, in particolare, è spesso presente anche negli integratori destinati alla gravidanza, grazie alle sue proprietà che andrebbero a contrastare la nausea.
È inoltre consigliato e consigliabile mantenere una dieta varia e ricca di frutta e verdura, cereali integrali e carni magre.
Per avere ulteriori indicazioni su cosa mangiare in gravidanza e cosa non mangiare in gravidanza è possibile consultare i nostri articoli dedicati e rivolgersi ad un nutrizionista.
Fonti:
- Stress, glucocorticoids and liquorice in human pregnancy: Programmers of the offspring brain. (2025). Stress. https://doi.org/10.3109//10253890.2011.602147
- Ceccuzzi, G., Rapino, A., Perna, B., Costanzini, A., Farinelli, A., Fiorica, I., Marziani, B., Cianci, A., Rossin, F., Cesaro, A. E., Spampinato, M. D., De Giorgio, R., & Guarino, M. (2023). Liquorice Toxicity: A Comprehensive Narrative Review. Nutrients, 15(18), 3866. https://doi.org/10.3390/nu15183866