Bruciore di stomaco in gravidanza: quando preoccuparsi?
Il bruciore di stomaco in gravidanza è un disturbo abbastanza frequente, che tende a comparire soprattutto nel secondo e terzo trimestre.

Il bruciore di stomaco in gravidanza è un disturbo abbastanza comune, che tende a comparire già nei primi mesi e a intensificarsi con il progredire della gestazione. Le cause sono legate sia ai cambiamenti ormonali fisiologici, sia alla “crescita” dell’utero. Tuttavia, non sempre occorre preoccuparsi, ed esistono delle strategie efficaci per ridurre i sintomi.
Il bruciore di stomaco in gravidanza: cos’è e perché si presenta
Il bruciore di stomaco in gravidanza è una sensazione di dolore o “calore” che tende a partire dalla bocca dello stomaco o dalla parte bassa del petto, e può arrivare fino alla gola.
Si tratta di un disturbo molto diffuso ed è legato al reflusso acido, cioè alla risalita dei succhi gastrici dallo stomaco verso l’esofago.
Si tratta di una condizione che, in gravidanza, tende a presentarsi soprattutto a partire dal secondo trimestre ad intensificarsi nell’ultimo periodo della gestazione.
Il meccanismo alla base del bruciore di stomaco durante la gestazione è piuttosto chiaro. Durante la gravidanza, infatti, l’organismo subisce tutta una serie di modificazioni ormonali e fisiche che rendono più facile la risalita degli acidi gastrici.
Il ruolo degli ormoni nel bruciore di stomaco in gravidanza
Gli ormoni, e in particolare l’azione del progesterone, influiscono molto sulla comparsa del bruciore di stomaco in gravidanza.
Infatti il progesterone tende ad influire anche sull’apparato digerente, in particolare contribuendo al rilassamento della muscolatura liscia, la quale comprende lo sfintere esofageo inferiore. Si tratta di una specie di “valvola” che separa stomaco ed esofago.
Normalmente, questo sfintere si chiude dopo il passaggio del cibo, impedendo la risalita degli acidi gastrici. Tuttavia, quando il progesterone fa rilassare la muscolatura, questi acidi tendono a risalire verso l’alto più facilmente, peraltro talvolta contribuendo al peggioramento della nausea in gravidanza.
L’azione ormonale, inoltre, tende a rallentare i movimenti intestinali, contribuendo a prolungare i tempi di digestione. Un transito intestinale più lento aumenta i tempi di “svuotamento” dello stomaco, favorendo la comparsa del reflusso e di altri disturbi, come la stitichezza in gravidanza.
Il progesterone è anche, in parte, responsabile di ulteriori disturbi come i piedi gonfi in gravidanza.
La pressione dell’utero sullo stomaco
Con l’avanzare della gravidanza e la crescita del feto, il volume dell’utero aumenta progressivamente e finisce per comprimere gli organi circostanti.
Lo stomaco, in particolare, viene “spinto” verso l’alto, andando a ridurre di fatto la sua capacità di contenere gli alimenti, e favorendo la comparsa di bruciore di stomaco in gravidanza.
In particolare nell’ultimo trimestre, quando il feto raggiunge le sue dimensioni maggiori, la pressione esercitata sull’addome è particolarmente forte: in questa fase gli episodi di reflusso, anche di notte, diventano più frequenti e intensi.
Non è un caso se molte donne riferiscono che il disturbo tenda a peggiorare soprattutto nelle ultime settimane di gravidanza.
Il bruciore di stomaco nel primo trimestre
Il bruciore di stomaco in gravidanza può presentarsi già nelle prime settimane di gestazione, sebbene tenda a diventare più “forte” e più frequente nei mesi successivi.
Nei primi tre mesi il disturbo è legato soprattutto alle modificazioni ormonali che interessano (anche) il sistema digestivo.
Le cause ormonali di bruciore di stomaco nei primi tre mesi di gravidanza
Durante il primo trimestre i livelli di progesterone iniziano ad aumentare.
Questo ormone riduce il tono della muscolatura liscia, andando a rilassare lo sfintere esofageo inferiore, la “valvola” che separa l’esofago dallo stomaco.
Se la chiusura non è completa, i succhi gastrici possono risalire lungo l’esofago e provocare sensazione di bruciore.
Inoltre lo stesso progesterone rallenta i movimenti dell’apparato digerente, rendendo la digestione più lenta e favorendo la comparsa di reflusso e acidità.
La differenza tra bruciore e nausea mattutina
Nei primi mesi molte donne sperimentano la nausea mattutina, che può essere confusa con il bruciore di stomaco in gravidanza.
I due disturbi hanno però caratteristiche diverse:
- La nausea è una sensazione di malessere allo stomaco, a volte accompagnata da vomito. Tende a comparire al mattino, e a migliorare dopo il primo trimestre.;
- Il bruciore di stomaco è una sensazione di dolore o calore localizzato tra petto e gola, legato alla risalita di acidi. Può insorgere dopo i pasti e si accompagna talvolta a rigurgito acido o sapore amaro in bocca.
I rimedi alimentari leggeri
Per contenere il bruciore di stomaco in gravidanza nel primo trimestre possono essere utili dei piccoli accorgimenti dal punto di vista alimentare.
In particolare, prediligere alimenti “leggeri”, e pasti più frequenti ma con porzioni ridotte. Alcune donne traggono beneficio nel masticare delle gomme senza zucchero, azione che stimola la produzione di saliva e aiuta ad attenuare il senso di acidità.
Il bruciore di stomaco nel secondo trimestre
Il bruciore di stomaco in gravidanza tende a intensificarsi nel secondo trimestre, quando iniziano a combinarsi fattori ormonali e fisici.
Infatti, in questo periodo il volume dell’utero cresce, e inizia a “spingere” contro lo stomaco.
L’aumento della pressione addominale
Con la crescita dell’utero, aumenta la pressione addominale, che riduce lo spazio disponibile per gli organi digestivi e rende più probabile la “risalita” dei succhi gastrici nell’esofago.
Questo fenomeno si somma al rilassamento dello sfintere esofageo inferiore, già favorito dal progesterone, peggiorando i sintomi del reflusso.
I sintomi tipici e le possibili complicazioni
Nel secondo trimestre di gravidanza, il bruciore di stomaco può manifestarsi con maggiore frequenza e intensità. I sintomi tipici includono:
- Sensazione di bruciore al petto o alla gola, che spesso compare o peggiora dopo i pasti;
- Sapore amaro o acido in bocca;
- Sensazione di gonfiore o pressione addominale;
- Episodi di rigurgito acido, a volte associati a nausea.
Questi disturbi possono disturbare il riposo notturno e influenzare negativamente l’alimentazione quotidiana, rendendo difficile il mantenimento di un’alimentazione regolare e causare perdita di peso.
È opportuno contattare il proprio medico se il bruciore di stomaco in gravidanza è persistente o si accompagna a sintomi come difficoltà a deglutire, tosse cronica, feci nere o calo ponderale, che potrebbero indicare la presenza di condizioni diverse dal reflusso “fisiologico”.

I consigli pratici per ridurre i sintomi di bruciore in gravidanza
Per contenere il bruciore di stomaco in gravidanza nel secondo trimestre, possono essere utili alcune modifiche nelle abitudini quotidiane. In particolare:
- Consumare pasti “piccoli” e frequenti durante la giornata;
- Mangiare lentamente e masticare con cura, prendendosi il tempo per consumare i pasti;
- Evitare cibi grassi, fritti, piccanti, agrumi, cioccolato e bevande gassate o contenenti caffeina. È particolarmente importante, in questo senso, curare la propria alimentazione in gravidanza;
- Non coricarsi prima di due o tre ore dal pasto;
- Tenere sollevata la parte superiore del corpo durante il riposo notturno;
- Indossare abiti comodi che non vadano a comprimere l’addome.
Il bruciore di stomaco nel terzo trimestre
Nel terzo trimestre, il bruciore di stomaco in gravidanza tende a raggiungere la sua fase più intensa. Il volume dell’utero è al massimo e la pressione esercitata sugli organi addominali è particolarmente marcata.
La crescita del feto e la compressione gastrica
Quando il feto cresce e l’utero si espande, lo stomaco viene compresso contro il diaframma. Questa pressione riduce lo spazio disponibile per gli alimenti deglutiti, facilita la risalita dei succhi gastrici e può peggiorare i sintomi del reflusso, soprattutto dopo aver mangiato o quando ci si trova in posizione sdraiata.
Il bruciore di stomaco: un disturbo molto comune nelle ultime settimane di gravidanza
Il bruciore di stomaco in gravidanza è uno dei disturbi più frequenti nelle ultime settimane prima del parto. Anche piccole quantità di cibo possono provocare la comparsa dei sintomi, anche più volte al giorno.
Molte donne, inoltre, riferiscono di svegliarsi durante la notte per via del bruciore, o di avvertire una sensazione di pesantezza persistente nella parte alta dell’addome.
Le strategie per dormire meglio e ridurre i sintomi notturni
Per ridurre i disturbi notturni legati al bruciore di stomaco in gravidanza, è possibile adottare alcune strategie. In particolare:
- Evitare di coricarsi nelle due o tre ore successive ai pasti, per dare il tempo allo stomaco di svuotarsi almeno parzialmente;
- Durante il sonno, sollevare la parte superiore del corpo con dei cuscini;
- Indossare degli abiti larghi che non comprimano la zona addominale.
I rimedi naturali e le abitudini quotidiane per contrastare il bruciore di stomaco in gravidanza
Il bruciore di stomaco in gravidanza può essere gestito efficacemente, nella maggior parte dei casi, attraverso una serie di accorgimenti alimentari e modifiche delle abitudini quotidiane.
I cibi consigliati contro il bruciore di stomaco in gravidanza
Alcuni alimenti possono attenuare i sintomi del bruciore di stomaco in gravidanza. In particolare:
- Lo yogurt e il latte, in particolare il latte caldo con un cucchiaino di miele, possono dare un effetto “calmante”. Tuttavia, è importante evitarli se, invece, si soffre di intolleranza al lattosio;
- Consumare cibi semplici, non troppo elaborati, privilegiando una dieta ricca di verdure cotte, cereali integrali e proteine leggere.
In linea di massima, è estremamente utile rivolgersi ad un nutrizionista, che possa dare indicazioni precise riguardo cosa mangiare in gravidanza e cosa non mangiare in gravidanza, anche seguendo la condizione e le preferenze individuali della gestante.
I cibi e le bevande da evitare in gravidanza
Ci sono alimenti e bevande che possono aumentare il rischio di sviluppare bruciore di stomaco in gravidanza, favorendo il rilassamento dello sfintere esofageo o la produzione di acido gastrico.
Tra questi rientrano:
- I cibi molto grassi;
- Le fritture;
- I piatti molto speziati;
- Gli intingoli;
- Gli agrumi e i succhi di frutta;
- Il cioccolato;
- Il caffè e, più in generale, le bevande contenenti caffeina;
- Le bevande gassate.
La postura e ritmo dei pasti
Oltre alla scelta degli alimenti, è fondamentale curare anche il modo in cui si mangia. In particolare, per ridurre l’incidenza di bruciore di stomaco in gravidanza può essere utile:
- Suddividere l’alimentazione quotidiana in più pasti con porzioni piccole, evitando le abbuffate;
- Cenare almeno due o tre ore prima rispetto al momento di coricarsi;
- Mangiare lentamente, in posizione seduta e con il busto eretto, masticando bene;
- Durante il sonno, può aiutare tenere sollevata la parte superiore del corpo.
Quando rivolgersi al medico?
Il bruciore di stomaco in gravidanza è, nella maggior parte dei casi, un disturbo fisiologico e benigno, che non deve destare particolare preoccupazione. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è indicato rivolgersi al medico.
In particolare, è opportuno rivolgersi ad un medico se il bruciore è molto intenso e/o si accompagna a ulteriori sintomi come:
- Difficoltà a deglutire;
- Dolore toracico;
- Presenza di sangue nel vomito o nelle feci;
- Perdita di peso involontaria;
- Tosse persistente;
- Voce rauca;
- Dolori particolarmente intensi;
- Dolore al petto.
Fonti:
- Ali, Hassan, J., & Egan, L. J. (2022). Review of recent evidence on the management of heartburn in pregnant and breastfeeding women. BMC Gastroenterology, 22(1). https://doi.org/10.1186/s12876-022-02287-w