Esame della proteina c reattiva: perché misurarla?
La proteina c reattiva è una sostanza prodotta dal fegato in risposta a un’infiammazione. Misurarla con un esame del sangue può aiutare a valutare infezioni, patologie croniche e rischio cardiovascolare.

La proteina c reattiva è una molecola che tende ad aumentare nel sangue quando è presente un'infiammazione.
Il suo dosaggio può quindi aiutare a rilevare infezioni, malattie croniche o condizioni che interessano il sistema immunitario.
Cos'è la proteina c reattiva
La proteina c reattiva è una sostanza che viene prodotta dal fegato in risposta a un'infiammazione, che tende a legarsi alle cellule danneggiate attivando la risposta del sistema immunitario.
In condizioni normali è presente nel sangue in quantità molto basse o addirittura assente. Tuttavia, quando si attiva una risposta infiammatoria da parte dell’organismo, i suoi livelli tendono ad aumentare in maniera molto rapida.
Si tratta di una delle proteine che l’organismo rilascia nel tentativo di reagire a un’infezione, un trauma, o altre situazioni che provocano danni ai tessuti o all’organismo stesso.
L’infiammazione che innesca la risposta può essere evidente, come nel caso di una ferita o di un’infezione visibile, oppure nascosta e silenziosa, come in molte malattie croniche.
Perché si misura, e quando fare l'esame?
La misurazione della proteina c reattiva serve per rilevare o monitorare la presenza di uno stato infiammatorio, che può essere acuto o cronico.
In genere viene richiesto quando il paziente lamenta dei sintomi compatibili appunto con un’infiammazione, come febbre, tachicardia, e/o difficoltà respiratorie.
È utile anche in caso si sospetti la presenza di malattie infiammatorie autoimmuni.
Inoltre, dopo un intervento chirurgico o un trapianto di organi, l’esame del sangue per la proteina c reattiva può aiutare a monitorare l’andamento della convalescenza, così come ad individuare dei segnali precoci di rigetto o di infezione.
Infine, in presenza di malattie cardiovascolari, il monitoraggio può essere utile per valutare il potenziale rischio di infarto.
La preparazione all'esame
Non è necessaria una preparazione particolare prima di eseguire il test della proteina c reattiva, ma in alcuni casi possono essere richieste delle precauzioni per evitare che i risultati ne escano alterati. In particolare:
- Non è richiesto il digiuno prima dell’esame, a meno che il prelievo non venga effettuato insieme ad altri test che lo prevedono, come ad esempio la misurazione del colesterolo. In quel caso, sarà il personale sanitario a indicare se e per quanto tempo rimanere a digiuno: in linea generale, si tratta di esami del sangue che vengono effettuati al mattino dopo il digiuno notturno;
- Alcune attività possono temporaneamente innalzare i livelli di proteina c reattiva, senza che vi sia un'infiammazione reale.
Per questo motivo è consigliabile evitare sforzi fisici intensi il giorno prima dell’esame; - L’assunzione di alcuni farmaci, come paracetamolo, ibuprofene, alcuni contraccettivi orali e, più in generale, i trattamenti ormonali possono interferire con i risultati. Per questo, prima di sottoporsi all’esame, è fondamentale segnalare al medico tutti i medicinali e gli integratori in uso, compresi quelli da banco. Sarà il professionista a valutare se e per quanto tempo sospenderli.

Quanto costa l’esame della proteina C reattiva?
L’esame della proteina C reattiva ha un costo solitamente compreso tra i 4 e i 10 euro a seconda del laboratorio.
Tuttavia, il costo degli esami del sangue è variabile sia a seconda del laboratorio in cui vengono effettuati, sia se ad un singolo esame ne vengono associati degli altri.
Quali sono i valori normali della proteina c reattiva?
Nei soggetti sani, la proteina c reattiva è presente nel sangue in quantità molto basse, o addirittura assenti.
I valori considerati normali variano leggermente a seconda del laboratorio, ma in genere si collocano al di sotto di 0,9–1,0 mg/dL.
La proteina c reattiva alta: sintomi e cause
Un livello elevato di proteina c reattiva nel sangue è segno di infiammazione. Tuttavia, non indica né la sede né la causa esatta del problema, motivo per cui generalmente in seguito all’esame del sangue per la proteina c reattiva ne vengono richiesti altri per individuare la causa.
Di conseguenza, i sintomi non sono collegati tanto alla presenza di proteina c reattiva, quanto alle cause che hanno attivato la risposta infiammatoria.
Tra le cause più comuni possiamo ricordare:
- Infezioni batteriche acute, che possono generare un innalzamento marcato dei valori, anche oltre i 50 mg/L;
- Infiammazioni croniche, che causano in genere innalzamento moderato dei valori (in genere tra 1 e 10 mg/dL). Tra queste, malattie autoimmuni, infezioni virali, pancreatite, appendicite o bronchite;
- Patologie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa;
- Ustioni;
- Traumi;
- Interventi chirurgici;
- Tumori e alcune neoplasie come i linfomi.
Inoltre, in ambito cardiovascolare, valori alti di proteina c reattiva possono essere collegati a delle infiammazioni a carico delle pareti arteriose, potenzialmente associate a un maggiore rischio di infarto o coronaropatie.
Tuttavia, non vi sono solo cause patologiche. Livelli alti di proteina c reattiva possono essere collegati a fattori come:
- Obesità;
- Tabagismo;
- Insonnia;
- Uso o abuso di alcuni farmaci.
Dunque, il quando preoccuparsi per la proteina c reattiva alta va valutato con l’aiuto di un medico, l’unico a poter indagare la causa e a poter prescrivere le terapie adatte.
La proteina C reattiva alta può indicare la presenza di un tumore?
Sì. Valori alti di proteina C reattiva possono potenzialmente indicare la presenza di un tumore.
La proteina c reattiva bassa: sintomi e cause
Livelli bassi di proteina c reattiva non sono motivo di preoccupazione e non indicano alcuna condizione patologica. In assenza di infiammazione, infatti, la concentrazione di questa proteina nel sangue è naturalmente molto bassa o addirittura assente.
Un livello basso non provoca sintomi né richiede trattamenti.
L’unica situazione clinica in cui una diminuzione della proteina c reattiva ha un significato è nel monitoraggio di una condizione infiammatoria già nota. In questi casi, un calo dei valori suggerisce che la terapia sta funzionando o che l’organismo sta guarendo.