Perché ho sempre voglia di dolce? Come gestirla

Cosa si nasconde dietro la voglia di dolce? Le cause e i rimedi per non farsi sopraffare dal desiderio di zuccheri.

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Voglia di dolce

Chi non ha mai provato un desiderio improvviso e irresistibile per un dolce, anche senza aver realmente fame? La “voglia di dolce” non è solo una questione di gusto: dietro a questo impulso si nascondono complessi meccanismi neurobiologici, genetici e psicologici. Comprendere le cause può aiutare a gestire meglio il proprio rapporto con i cibi dolci e a prevenirne gli eccessi.

Aver sempre voglia di dolci: cosa significa?

Avere sempre “voglia di dolci" va oltre la naturale preferenza umana per il sapore zuccherino. Si tratta di una forma di "hedonic eating", ovvero assunzione di cibo per piacere e ricompensa emotiva, più che per una reale necessità energetica. I cibi dolci, in particolare quelli ricchi di saccarosio (il comune zucchero da tavola), infatti, attivano in modo potente il sistema di ricompensa del cervello, provocando una sensazione di gratificazione che può facilmente diventare un’abitudine difficilmente controllabile.

In alcuni casi, l’impulso verso i dolci aggira i segnali naturali di fame e sazietà, contribuendo così a una regolazione alterata dell’appetito e, potenzialmente, allo sviluppo di sovrappeso e obesità. Alcuni studiosi hanno persino paragonato la risposta del cervello agli zuccheri a quella che si ha con alcune sostanze che creano dipendenza.

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Perché ho sempre voglia di dolce? Cause

Diverse sono le cause, spesso interconnesse, che possono spiegare l'intensa voglia di dolce:

  • Il sistema di ricompensa del cervello

Il consumo di zuccheri attiva aree cerebrali coinvolte nel piacere, come la corteccia gustativa primaria, il talamo e, soprattutto, la corteccia orbitofrontale e lo striato ventrale. Queste aree sono le stesse che si attivano durante esperienze gratificanti. La risposta è particolarmente forte quando si è affamati, ma può restare attiva anche in assenza di fame fisiologica.

  • Disregolazione dell’appetito

L’omeostasi energetica, ovvero l’equilibrio tra ciò che mangiamo e ciò che consumiamo, è regolata da complessi segnali ormonali e neurologici. I dolci, soprattutto se molto calorici, possono alterare questo equilibrio, spingendo a mangiare anche quando non ce n’è bisogno, e favorendo l’assunzione eccessiva di calorie.

  • Fattori genetici

La preferenza per i cibi dolci è in parte ereditaria. Studi familiari hanno individuato una predisposizione genetica legata alla gradevolezza percepita del gusto dolce e alla frequenza di consumo. Un’area del cromosoma 16 è stata collegata a questa tendenza.

  • Aspetti psicologici e culturali

Il gusto dolce può evocare emozioni positive, come affetto, amore o disponibilità verso gli altri. Metafore come "dolcezza" o "amore dolce" non sono solo espressioni linguistiche, ma riflettono una connessione mentale tra il sapore dolce e stati affettivi positivi. Alcuni studi mostrano che l’assaggio di dolci può aumentare l’interesse per relazioni romantiche o il comportamento prosociale. Questo effetto, però, sembra dipendere anche dalla cultura di riferimento.

  • Alterazioni nella percezione del gusto

In alcune persone obese, la sensibilità al gusto dolce può risultare alterata. Ci sono ipotesi secondo cui diete ricche di zuccheri o stati infiammatori cronici possano ridurre il numero o la sensibilità delle papille gustative. Tuttavia, gli studi sugli esseri umani sono contrastanti: alcune ricerche indicano una soglia più alta per percepire il dolce, altre una maggiore sensibilità, altre ancora nessuna differenza.

  • Tratti della personalità

Alcuni tratti psicologici, come il nevroticismo o l’impulsività, sembrano associarsi a una preferenza per il dolce. Chi ha maggiore difficoltà nella regolazione emotiva potrebbe cercare conforto nei cibi zuccherati.

  • Dolcificanti non calorici

Sostituire lo zucchero con dolcificanti artificiali non è sempre una soluzione efficace. Alcuni studi sugli animali indicano che questi dolcificanti potrebbero aumentare la motivazione verso cibi dolci. Altri studi evidenziano risposte cerebrali diverse ai dolcificanti in base al sesso e allo stato di peso corporeo.

Voglia di dolci: significato e come gestirla

Come gestire la voglia di dolce: rimedi e consigli

Attualmente non esistono strategie universali per ridurre la voglia di dolce, ma alcune riflessioni possono offrire spunti utili per poter gestire questo desiderio:

  • Consapevolezza psicologica: conoscere il legame tra dolce e stati mentali positivi può aiutare a riconoscere quando si mangia per emozione più che per fame reale. La mindfulness e l’educazione alimentare possono aiutare a gestire questi impulsi.
  • Allenamento del gusto: c'è chi ipotizza che migliorare la percezione del gusto dolce (per esempio, riducendo l'esposizione agli zuccheri) possa aiutare a ridurne l’attrattiva nel tempo. Anche se ancora da confermare, è una strategia promettente. Anche abituarsi a leggere le etichette e scegliere prodotti senza zuccheri aggiunti può fare una grande differenza.
  • Ridurre gradualmente lo zucchero: piuttosto che eliminarlo completamente, può essere più efficace ridurne l'assunzione progressivamente. Questo approccio può aiutare a "resettare" la sensibilità al gusto dolce, riducendo il desiderio nel lungo termine.
  • Gestire lo stress e le emozioni: la voglia di dolce è spesso una risposta a stati emotivi. Tecniche di rilassamento, attività fisica e sonno regolare possono aiutare a ridurre gli impulsi alimentari.
  • Scegliere alternative più sane: sostituire i dolci industriali con opzioni più naturali e nutrienti, come frutta fresca, yogurt greco con miele, datteri, o piccoli pezzi di cioccolato fondente, può soddisfare il palato senza compromettere la salute. Anche i dolci fatti in casa, con meno zucchero e ingredienti integrali, rappresentano un buon compromesso.
  • Equilibrare i pasti principali: mangiare in modo regolare e includere fonti di proteine, grassi sani e fibre aiuta a stabilizzare la glicemia e a prevenire cali energetici che stimolano la voglia di zuccheri. È importante non saltare i pasti e prediligere cibi poco processati.
  • Distrazioni positive: quando la voglia di dolce è più legata all’abitudine che alla fame, può bastare cambiare attività: bere un infuso, fare una passeggiata o leggere qualcosa possono aiutare a distogliere l’attenzione e far passare il desiderio.

 

Fonti:

  • Liu, W. W., & Bohórquez, D. V. (2022). The neural basis of sugar preference. Nature Reviews Neuroscience, 23(9), 584–595.
  • Rezaieg, N. S. (2024). Neurobiology of sweet cravings: The brain’s reward system response to hedonic eating. Kufa Medical Journal, 20(2), 135–146.
  • Schaefer, M., & Garbow, E. (2021). Psychological effects of sweet taste and sweet taste preference. Applied Sciences, 11(24), 11967.
  • Han, P., Bagenna, B., & Fu, M. (2018). The sweet taste signalling pathways in the oral cavity and the gastrointestinal tract affect human appetite and food intake: A review. International Journal of Food Sciences and Nutrition, 70(2), 125–135. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30058435/