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Perdita di appetito: cause e come affrontarla

L’inappetenza, o perdita di appetito, è una condizione che può essere causata o peggiorata da diversi fattori. Vediamo quali sono, e come affrontarla.

inappetenza

L’inappetenza, o perdita di appetito, è una condizione che può essere causata o peggiorata da diversi fattori. Vediamo quali sono, e come affrontarla.

Cosa causa l’inappetenza e come affrontarla

L’inappetenza è una perdita di appetito che si verifica per varie cause, fisiche o psicologiche, e può essere di durata variabile. Nella maggior parte dei casi è una condizione che si risolve da sola, ma in alcuni casi può essere indice della presenza di disagi o malattie.

Per affrontarla in maniera efficace è necessario anzitutto indagare quelle che sono le cause che la provocano.

Cause mediche comuni dell’inappetenza

Tra le cause comuni di inappetenza possiamo ricordare:

  • Dolore o lesioni, ad esempio mal di denti. Quando proviamo dolore, infatti, il corpo tende a reagire (anche) inibendo la capacità di provare fame;
  • Malattie comuni, come raffreddore, influenza, infezioni virali o batteriche;
  • Gravidanza;
  • Squilibri ormonali;
  • Effetti collaterali di alcuni farmaci;
  • Abuso di droghe o alcol.

Tra le cause di stanchezza e mancanza d’appetito potrebbero esserci anche dei fattori psicologici, come:

  • Ansia o stress. È comune provare inappetenza, prima di eventi potenzialmente stressanti, ad esempio prima di un esame universitario;
  • Reazioni emotive a eventi psicologicamente provanti, come un lutto;
  • Depressione.

Nei casi più gravi, la presenza di perdita di appetito potrebbe indicare un disturbo del comportamento alimentare.

Inappetenza: quando preoccuparsi

Se non ho mai fame e mangio poco di conseguenza, potrebbe essere necessario consultare un medico.

In particolare, sarebbe il caso di iniziare a preoccuparsi qualora l’inappetenza duri per una settimana o più, e/o sia accompagnata da altri sintomi. Tra questi:

  • Diarrea e/o costipazione;
  • Nausea e/o vomito;
  • Senso di malessere diffuso;
  • Tachicardia;
  • Mal di testa.

L’inappetenza può essere infatti indice della presenza di malattie o disagi che vanno indagati o trattati. Può inoltre essere causata da un cambio di alimentazione effettuato in maniera sbilanciata o eccessivamente drastica, nella speranza di dimagrire velocemente.

Rimedi naturali e strategie semplici per stimolare l’appetito

Per stimolare l’appetito e combattere l’inappetenza possiamo adottare alcune strategie piuttosto semplici da mettere in atto.

Tra queste:

  • Preferire pasti più ridotti, ma frequenti, rispetto a pochi pasti più abbondanti. L’ideale sarebbe effettuare tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e almeno due spuntini, tra colazione e pranzo e tra pranzo e cena. Mangiare in maniera più frequente ma cadenzata aiuterebbe infatti a stimolare l’appetito;
  • Programmare l’orario dei pasti, cercando di mangiare sempre alla stessa ora. In questo modo, il corpo tende ad “abituarsi” a sentire fame ogni giorno nello stesso orario;
  • Scegliere alimenti sani, e ricchi di nutrienti. Alimenti eccessivamente grassi e poveri di nutrienti possono infatti contribuire a farci sentire “pieni”, se non addirittura a stimolare una sensazione di nausea, soprattutto se l’inappetenza è dovuta a influenza o altre cause mediche;
  • Evitare di saltare i pasti. Paradossalmente, non mangiare può causare una riduzione ulteriore dell’appetito.

Inappetenza nei bambini: cosa fare

Se un bambino ci dice frasi come “non ho fame e mi viene da vomitare”, è indice che qualcosa non vada. Se l’inappetenza nel bambino è accompagnata da ulteriori sintomi, come appunto vomito, dolore addominale o diarrea, è consigliabile contattare il proprio pediatra di riferimento. Altrettanto, se la perdita di appetito dovesse prolungarsi per più di qualche giorno.

Tuttavia, anche per i piccoli possiamo adottare delle strategie mirate per combattere l’inappetenza, qualora questa non sia causata da fattori medici:

  • Eliminare le distrazioni da tavola. Il momento del pasto dovrebbe essere privo di distrazioni, dunque eliminiamo tablet e giocattoli. Il piccolo potrà riaverli dopo aver terminato di mangiare;
  • Includere nel pasto almeno un alimento gradito dal piccolo, per quanto possibile. Nonostante questo, offrire comunque al bambino degli alimenti diversi, in modo che possa prendervi confidenza. Soprattutto i bambini molto piccoli possono impiegare un po’ a gradire degli alimenti sconosciuti;
  • Rendere i pasti un momento conviviale, se possibile, in cui il bambino sia a contatto con i familiari;
  • Offrire pasti principali e spuntini sempre allo stesso orario.

Differenza tra inappetenza e anoressia

L’inappetenza è una condizione fisica che riguarda la perdita di appetito per tempi più o meno brevi, e può essere sintomo della presenza di anoressia, un disturbo del comportamento alimentare. 

Dunque, l’inappetenza è il sintomo, e l’anoressia il disturbo che può esservi collegato e che va curato con il supporto di un professionista.

Strategie nutrizionali per contrastare l’inappetenza

Per contrastare l’inappetenza possiamo adottare alcune strategie nutrizionali. Tra queste:

  • Indagare riguardo la propria alimentazione. Ad esempio, una dieta eccessivamente proteica potrebbe causare una perdita di appetito, e una sensazione di sazietà eccessiva (Weigle et al., 2005).
  • Mangiare piccole quantità di cibo a noi gradito, ad esempio un quadratino di cioccolato, potrebbe aiutare a risvegliare l’appetito;
  • Preferire cibi nutrienti e adottare una dieta sana, a basso contenuto di grassi saturi. Oltre ad aiutare a mantenere il proprio peso forma, infatti, una dieta sana aiuta anche a regolare l’appetito.

Importanza del supporto psicologico in caso di inappetenza

Qualora l’inappetenza sia legata a cause di natura psicologica, può essere necessario e di giovamento indagarle con l’aiuto di un professionista, che possa supportarci e indicarci la terapia più adeguata.

Nel frattempo, è importante e può essere d’aiuto:

  • Tenere sotto controllo lo stress;
  • Dormire adeguatamente, almeno otto ore ogni notte;
  • Fare esercizio fisico in maniera regolare, e compatibile alla nostra età e al nostro stato di salute. Oltre a mantenerci in salute, infatti, l’esercizio fisico contribuisce al benessere psicologico.

Come le abitudini alimentari influenzano l’appetito

Come abbiamo visto, le abitudini alimentari influenzano l’appetito, e rispondere alla domanda “perché non ho mai fame?” potrebbe non essere facile, a causa dei vari fattori che possono causare l’inappetenza.

Tuttavia, il nostro organismo tende ad abituarsi ai comportamenti alimentari che mettiamo in atto. Dunque, per stimolare l’appetito può essere estremamente utile mangiare sempre agli stessi orari, in un ambiente confortevole e poco stressante.

Altrettanto, una dieta ricca di alimenti nutrienti aiuta a stimolare un “sano” senso di fame.

Fonti:

  • Casanova, N., Finlayson, G., Blundell, J. E., & Hopkins, M. (2019). Biopsychology of human appetite — understanding the excitatory and inhibitory mechanisms of homeostatic control. Current Opinion in Physiology, 12, 33–38. https://doi.org/10.1016/j.cophys.2019.06.007 
  • Stoeckel, L. E., Birch, L. L., Heatherton, T., Mann, T., Hunter, C., Czajkowski, S., Onken, L., Berger, P. K., & Savage, C. R. (2017). Psychological and neural contributions to appetite self‐regulation. Obesity, 25(S1). https://doi.org/10.1002/oby.21789 
  • Bryant, E. J., King, N. A., & Blundell, J. E. (2008). Disinhibition: its effects on appetite and weight regulation. Obesity Reviews, 9(5), 409–419. https://doi.org/10.1111/j.1467-789x.2007.00426.x 
  • Fysekidis, M., Bouchoucha, M., Mary, F., Airinei, G., Bon, C., & Benamouzig, R. (2017). Change of appetite in patients with functional digestive disorder. Association with psychological disorders: A cross‐sectional study. Journal of Gastroenterology and Hepatology, 33(1), 195–202. https://doi.org/10.1111/jgh.13836