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Allergia all’acqua: sintomi, diagnosi e trattamenti

L’allergia all’acqua è una condizione molto rara che causa prurito e dolore quando la pelle entra in contatto con dell’acqua. 

Allergia acqua

L’allergia all’acqua è una condizione molto rara che causa prurito e dolore quando la pelle entra in contatto con dell’acqua. 

Allergia all’acqua: una rara condizione

L’allergia all’acqua, anche chiamata orticaria acquagenica, è una condizione molto rara che causa prurito e dolore quando la pelle entra in contatto con dell’acqua. 

Non è ancora chiaro da cosa sia causata la malattia, e dai pochi casi riportati in letteratura sembra che ad essere colpite siano soprattutto le donne, in età puberale o post-puberale (Rothbaum & McGee, 2016b). Si suppone tuttavia possa essere causata da anomalie del sistema immunitario o nervoso.

A scatenare i sintomi può essere qualunque tipo di acqua e a qualunque temperatura, senza particolari distinzioni.

Sintomi dell’allergia all’acqua: come si manifesta?

L’allergia all’acqua può presentarsi in tre modi, con sintomi specifici (Wang et al., 2017b):

  • Orticaria acquagenica. Causa dei pomfi e delle piccole bolle pruriginose a seguito del contatto con l’acqua, nelle zone colpite. Generalmente compaiono dopo pochi minuti, e tendono a scomparire entro un’ora dalla fine del contatto;
  • Prurito acquagenico. Causa un prurito intenso, o sensazione di pizzicore e bruciore, ma senza manifestazioni visibili sulla pelle. Anche in questo caso la sintomatologia appare dopo pochi minuti dal contatto con l’acqua, e può durare oltre un’ora dopo il termine del contatto;
  • Cheratoderma acquagenico. È caratterizzato da arricciamento della pelle e/o comparsa di edema e papule biancastre nelle zone esposte al contatto con l’acqua. I sintomi possono comparire anche diversi minuti dopo il contatto e tendono a sparire entro un’ora dopo l’asciugatura della pelle.

A causa del formicolio e del dolore, alcune persone affette possono provocarsi ferite ed escoriazioni, con il rischio che queste ultime si infettino. 

Inoltre, poiché i sintomi compaiono (anche) dopo il bagno o la doccia, possono provocare un intenso disagio psicologico e stress emotivo, con paura e tendenza ad evitare di lavarsi, per evitare appunto la comparsa delle papule o le manifestazioni dolorose.

Cosa causa l’allergia all’acqua?

Come accennato, non sono ancora chiari i meccanismi che scatenerebbero la sintomatologia nelle persone allergiche all’acqua, né è chiaro se si tratti di un’allergia propriamente detta, ovvero causata da una risposta del sistema immunitario

Infatti, è stato riportato che in diversi casi i livelli di istamina – la sostanza che viene liberata nell’organismo durante le reazioni allergiche alimentari (ad esempio la reazione allergica alle fragole) e non – nel sangue dei pazienti a seguito del contatto con acqua non aveva subito particolari variazioni (Luong & Nguyen, 1998b).

Dunque si può essere allergici all’acqua? Di fatto non è chiaro, nonostante l’orticaria acquagenica causi una sintomatologia molto simile a quella delle dermatiti allergiche da contatto.

Inoltre, i sintomi possono essere collegati anche ad altre condizioni fisiche e malattie. Un esempio è la policitemia vera, anch’essa una condizione piuttosto rara in cui il corpo produce globuli rossi in eccesso, e che talvolta risulta essere collegata a prurito acquagenico.

L’allergia all’acqua e la dermatite da acqua di mare sono la stessa cosa?

La risposta breve è: no. L’allergia all’acqua, sebbene presenti una sintomatologia simile, non va confusa con la dermatite da acqua di mare, o dermatite del bagnante. Quest’ultima, infatti, è una reazione allergica causata non dal contatto con l’acqua di per sé, ma dal contatto con dei parassiti che possono essere presenti nell’acqua stessa, solitamente trasportati da lumache e altri animali. 

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Diagnosi dell’allergia all’acqua

Diagnosticare l’allergia all’acqua è, di per sé, piuttosto semplice. 

Solitamente si valuta se sia presente una storia clinica di manifestazioni sintomatiche a seguito di contatto con l’acqua, confermata poi da un test di provocazione. Generalmente si effettua ponendo un panno umido sulla pelle del paziente per qualche minuto. Qualora il paziente, dopo un po’, inizi a manifestare i sintomi, la diagnosi può considerarsi confermata.

È tuttavia necessario escludere altri tipi di orticaria o dermatite, tra cui la già citata dermatite da acqua di mare, simili nella sintomatologia ma differenti nelle cause.

Inoltre, è necessario verificare se vi possano essere altre malattie o condizioni che causano la comparsa di prurito.

Trattamenti e gestione dell’allergia all’acqua

Purtroppo, anche a causa della rarità con cui si presenta tale condizione, non esiste una vera e propria cura per l’allergia all’acqua. Tuttavia, esistono diversi medicinali e modi per gestirla. 

In primis, qualora verificato se vi siano possibili malattie alla base del prurito acquagenico, trattarle solitamente fa, se non sparire, migliorare notevolmente la condizione.

Altrimenti, i trattamenti più comuni per l’allergia all’acqua comprendono:

  • L’uso di antistaminici, per alleviare il dolore e il prurito;
  • Analgesici, anch’essi per alleviare la sensazione di dolore.

Il trattamento è tuttavia molto personale, e può essere necessario sottoporsi a delle prove prima di trovare quello più adatto alla propria condizione. In questo, occorre riporre fiducia nel proprio medico curante e seguire le sue direttive, per evitare, non volendo, di peggiorare ulteriormente la sintomatologia.

Come vivere con l’allergia all’acqua?

Vivere con un’allergia all’acqua non trattata può diminuire significativamente la qualità della vita, e causare uno stress emotivo non indifferente. Come accennato, tuttavia, esistono vari trattamenti per rendere più sopportabile tale condizione, sebbene possa essere necessario fare qualche “tentativo” prima di individuare quello più adatto. 

In questo, lo ripetiamo, è necessario riporre fiducia nel proprio medico curante, e consultarlo anche nei momenti di sconforto emotivo.

Dunque, come lavarsi con l’allergia all’acqua?
Oltre al già citato trattamento medicinale, alcuni pazienti avrebbero tratto giovamento aggiungendo del bicarbonato all’acqua prima di farsi il bagno, oppure applicando dell’olio delicato per la pelle. Tuttavia, poiché l’allergia all’acqua può essere specchio di diverse condizioni, non è garantito che questi approcci funzionino per tutti.

Si rileva però che una volta trovato l’approccio migliore per la propria condizione personale i sintomi tendono a diventare più gestibili, portando a un miglioramento significativo della qualità della vita.

Differenza tra allergia all’acqua e altre condizioni della pelle

Occorre tenere presenti le differenze tra l’allergia all’acqua e altre condizioni della pelle, che possono causare manifestazioni pruriginose ed eczemi. 

In particolare va distinta da:

  • Orticaria da freddo. Si tratta di una particolare patologia che causa delle eruzioni cutanee, solitamente dei pomfi arrossati e pruriginosi, a seguito dell’esposizione a temperature molto fredde, solitamente dai quattro gradi in giù. I pomfi possono comparire anche in zone del corpo non esposte, e anche diverse ore dopo l’esposizione al freddo;
  • Orticaria da calore locale, o colinergica. Si presenta, invece, dopo l’esposizione a temperature elevate, e solitamente solo nella zona esposta. I pomfi, in questo caso, compaiono poco dopo l’esposizione al calore.

Come abbiamo visto, invece, i pomfi e le papule dovute all’orticaria acquagenica non dipendono dalla temperatura, né dalla durata dell’esposizione delle zone colpite.

Testimonianze di chi vive con l’allergia all’acqua

Essendo una patologia piuttosto rara, non sono presenti molte testimonianze di chi convive con manifestazioni allergiche all’acqua. Un esempio lo ritroviamo tuttavia in questo articolo della BBC, una donna affetta, Rachel Warwick, racconta la propria esperienza tra la ricerca di una possibile cura e le difficoltà riscontrate nella vita quotidiana.

Allergia all’acqua: miti e realtà

Come molte patologie, anche la sensibilità all’acqua è protagonista di alcuni falsi miti, non supportati da evidenze scientifiche.
Tra i più gettonati, ricordiamo:

  • L’allergia all’acqua può essere causata dall’acqua di mare. Falso. Come abbiamo visto, l’acqua di mare può causare dermatiti, ma queste ultime sono dovute a dei microrganismi e parassiti presenti nella stessa, che possono peraltro essere curate efficacemente;
  • L’allergia all’acqua colpisce solo le donne. Falso. Apparentemente colpisce in prevalenza le donne, ma chiunque può esserne affetto;
  • Chi soffre di orticaria acquagenica non può lavarsi. Falso. Sebbene lavarsi possa provocare dolore o fastidio, come abbiamo visto l’impiego di specifici farmaci e pomate può rendere l’operazione molto più gestibile;
  • L’orticaria acquagenica è una condizione psicologica, causata principalmente dallo stress o dall’ansia. Falso. Non è chiaro da cosa sia dovuta, ma si tratta di una condizione fisica, che stress o ansia possono aggravare ma, in apparenza, non provocare;
  • Le persone con orticaria acquagenica non possono bere acqua. Falso. La maggior parte delle persone affette possono bere acqua senza particolari problemi, e manifestano i sintomi solo se l’acqua entra in contatto con altre parti del corpo.

Quando consultare un medico per l’allergia all’acqua

È opportuno consultare un medico sin dalle prime avvisaglie di manifestazioni cutanee insolite. 

Difatti, sebbene l’ipersensibilità all’acqua sia una patologia decisamente rara, e improbabile da contrarre, la comparsa di pomfi e papule potrebbe essere indice della presenza di ulteriori malattie, allergie o intolleranze, e va dunque indagata prontamente per evitare si manifestino ulteriori sintomi potenzialmente gravi.

Fonti:

  • Rothbaum, R., & McGee, J. (2016). Aquagenic urticaria: diagnostic and management challenges. Journal of Asthma and Allergy, Volume 9, 209–213. https://doi.org/10.2147/jaa.s91505 
  • Shelley, W. B., & Rawnsley, H. M. (1964). Aquagenic urticaria. JAMA, 189(12). https://doi.org/10.1001/jama.1964.03070120017003 
  • Czarnetzki, B. M., Breetholt, K., & Traupe, H. (1986). Evidence that water acts as a carrier for an epidermal antigen in aquagenic urticaria. Journal of the American Academy of Dermatology, 15(4), 623–627. https://doi.org/10.1016/s0190-9622(86)70215-6 
  • Gallo, R., Gonçalo, M., Cinotti, E., Cecchi, F., & Parodi, A. (2013). Localized salt-dependent aquagenic urticaria: a subtype of aquagenic urticaria? Clinical and Experimental Dermatology, n/a. https://doi.org/10.1111/ced.12147 
  • Wassef, C., Laureano, A., & Robert, A. S. (2017, October 19). Aquagenic urticaria: A perplexing physical phenomenon. https://hrcak.srce.hr/187820 
  • Aquagenic urticaria: a perplexing physical phenomenon. (2017, October 1). PubMed. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29252177/ 
  • Wang, F., Zhao, Y., Luo, Z., Gao, Q., Wu, W., Sarkar, R., & Luo, D. (2017). Aquagenic cutaneous disorders. JDDG Journal Der Deutschen Dermatologischen Gesellschaft, 15(6), 602–608. https://doi.org/10.1111/ddg.13234 
  • Rujitharanawong, C., Kulthanan, K., Tuchinda, P., Chularojanamontri, L., Metz, M., & Maurer, M. (2022). A Systematic Review of Aquagenic Urticaria—Subgroups and Treatment options. The Journal of Allergy and Clinical Immunology in Practice, 10(8), 2154–2162. https://doi.org/10.1016/j.jaip.2022.04.033
  • López-Rodríguez, R., Galvan, H. C., Perez-Quintero, O., Prado, M. J. R., Gomez-Fariñas, C., Arrondo, A. P., Hernandez, J. S., & Pérez, B. V. (2023). Clinical and diagnostic features of 33 patients with aquagenic urticaria. The Journal of Allergy and Clinical Immunology in Practice, 11(10), 3272–3274. https://doi.org/10.1016/j.jaip.2023.06.029