Il melograno è noto per la sua polpa rossa che circonda i semi, e che può essere consumata fresca o in succo. Ricco di antiossidanti e polifenoli, può offrire benefici per la salute cardiovascolare e contrastare l’azione dei radicali liberi.
Aprirlo richiede di rimuovere la buccia non edibile e la membrana interna, liberando i semi.
Cos’è il melograno?
Il melograno, o melagrana, è il frutto prodotto dalla pianta Punica granatum, che appartiene alla famiglia delle Lynthracee. Si ritiene sia originario del territorio persiano, ma ad oggi è ampiamente coltivato anche in altri territori, compresa l’area del Mediterraneo.
La buccia del frutto è particolarmente dura e spessa, e non edibile. La parte commestibile è invece rappresentata dai semi contenuti al suo interno, ricoperti da una polpa di colore rossastro dal sapore dolce e leggermente acidulo. Viene consumata sia da sola, sia all’interno di yogurt o per insaporire piatti come insalatone, porridge d’avena o hummus, oppure ridotta in succo.
Melagrana o melograno?
Prima di procedere, sciogliamo un dubbio: si dice melagrana, oppure melograno? Il dubbio è lecito. Sebbene vengano utilizzati come sinonimi, in realtà con “melograno” ci si riferisce solitamente all’albero, mentre con la parola melagrana al frutto.
Tuttavia con il termine melograno ci si riferisce colloquialmente anche al frutto, come faremo nel corso di questo articolo.
I valori nutrizionali
I valori nutrizionali per 100 grammi di melagrana sono ripartiti, in media, come segue:
Componente | Quantità medie per 100 grammi di prodotto |
Calorie | 63 kcal |
Proteine | 1.67 g |
Lipidi | 1.17 g |
Carboidrati | 18.7 g |
Vitamina C | 10.2 mg |
Fibra | 4 g |
Niacina | 0.293 mg |
Acido Pantotenico | 0.135 mg |
Piridossina | 0.075 mg |
Tiamina | 0.067 mg |
Vitamina E | 0.6 mg |
Riboflavina | 0.053 mg |
Folati | 38 µg |
Vitamina K | 16.4 µg |
Potassio | 236 mg |
Fosforo | 36 mg |
Magnesio | 12 mg |
Calcio | 10 mg |
Sodio | 3 mg |
Zinco | 0.35 mg |
Ferro | 0.3 mg |
Rame | 0.158 mg |
Manganese | 0.119 mg |
Selenio | 0.5 µg |
Caratteristiche
Il periodo di raccolta e maturazione del melograno va idealmente da settembre a dicembre, il che lo rende un frutto autunnale a tutti gli effetti.
Tuttavia, è possibile reperirlo ed acquistarlo durante tutto il corso dell’anno.
Il frutto è costituito da una buccia piuttosto spessa, che non è possibile consumare, al cui interno vi è una membrana biancastra che circonda i numerosi semi “avvolti” da una polpa edibile.
Benefici e proprietà
Si ritiene che il consumo di melograno possa avere diversi benefici sulla salute.
- La polpa contiene antiossidanti, che possono potenzialmente prevenire l’invecchiamento cellulare;
- Il contenuto di polifenoli può essere d’aiuto nel prevenire malattie del cuore e dei vasi sanguigni, come l’aterosclerosi, oppure l’ipertensione.
Come si apre e come si mangia il melograno?
Aprire e mangiare il melograno può sembrare un’operazione complessa, tuttavia è solo un po’ tediosa. Come abbiamo detto, la buccia non è edibile: occorre dunque aprirlo, tagliandola, e rimuovere i semi. È possibile farlo aiutandosi con un cucchiaio e facendo cadere i semi polposi all’interno di una ciotola. È importante rimuovere anche la membrana bianca presente all’interno della buccia, dal sapore molto amaro.
Per mangiare il melograno è possibile invece sfruttare qualche idea:
- I semi possono essere mangiati così come sono, oppure ridotti in succo;
- Possono essere aggiunti a frullati, insalate o porridge;
- Possono essere inseriti all’interno di piatti salati, come il cous cous, per dare un tocco dolce e acidulo.
Se soffro di stitichezza posso mangiare il melograno?
Assolutamente sì. Anzi, essendo un frutto particolarmente ricco di fibre, il suo consumo può favorire la motilità intestinale e l’eliminazione delle feci.
Se ho il colesterolo alto posso mangiare il melograno?
Sì, è possibile. Anzi, alcuni studi hanno associato dei possibili benefici al consumo di melograno per quanto riguarda il controllo dei livelli di colesterolo.
Ovviamente, occorre ricordare che questo frutto non possiede proprietà terapeutiche in merito, e dunque non può, da sé, “curare” il colesterolo alto.
Le possibili controindicazioni
Vi sono, tuttavia, delle possibili controindicazioni date dal consumo di melograno. Tra queste:
- Il consumo senza prima un consulto medico è sconsigliato per chi assume regolarmente farmaci anticoagulanti;
- I semi del melograno possono causare reazioni allergiche anche gravi;
- Per via del contenuto di fibre, il consumo del melograno può causare gonfiore, crampi addominali o diarrea.
Fonti:
- Kandylis, P., & Kokkinomagoulos, E. (2020). Food Applications and Potential Health Benefits of Pomegranate and its Derivatives. Foods, 9(2), 122. https://doi.org/10.3390/foods9020122
- Vučić, V., Grabež, M., Trchounian, A., & Arsić, A. (2019). Composition and potential health benefits of pomegranate: a review. Current Pharmaceutical Design, 25(16), 1817–1827. https://doi.org/10.2174/1381612825666190708183941
- Venkitasamy, C., Zhao, L., Zhang, R., & Pan, Z. (2019). Pomegranate. In Elsevier eBooks (pp. 181–216). https://doi.org/10.1016/b978-0-12-814138-0.00008-3
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.