Ipercalcemia: sintomi, cause, terapia e quando preoccuparsi

L’ipercalcemia è l’aumento dei livelli di calcio nel sangue oltre i valori normali. Può essere lieve o grave, con sintomi, cause e trattamenti diversi a seconda dei casi.

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ipercalcemia

L’ipercalcemia si verifica quando i livelli di calcio nel sangue superano i valori considerati normali. Può presentarsi senza sintomi o causare disturbi importanti, fino a diventare un’emergenza medica nei casi più gravi. 
Le cause possono essere diverse, e le possibili cure dipendono sostanzialmente da queste ultime e dalla loro gravità.

Cos’è l’ipercalcemia

L’ipercalcemia è una condizione in cui la quantità di calcio presente nel sangue supera i valori considerati normali. 

Cos'è il calcio e che funzioni ha

Il calcio è un minerale fondamentale per l’organismo: viene immagazzinato soprattutto nelle ossa, ma la sua presenza è necessaria anche nel sangue per consentire la contrazione muscolare, il funzionamento dei nervi, la coagulazione e la normale attività del cuore

In condizioni normali, il corpo mantiene un equilibrio preciso grazie all’azione di due ormoni, il paratormone e la calcitonina, insieme alla vitamina D.

Quando questo equilibrio si rompe, i livelli ematici di calcio possono salire oltre la soglia di normalità. Questa condizione, chiamata appunto ipercalcemia, può presentarsi in forma lieve oppure in maniera più grave.

Quando i valori di calcio sono considerati alti?

valori di calcio nel sangue sono considerati alti quando superano i 10,4 mg/dL

In particolare, l’ipercalcemia si distingue in forme di diversa gravità

  • Ipercalcemia lieve se i valori sono compresi tra 10,5 e 11,9 mg/dL:
  • Ipercalcemia moderata se i valori sono compresi tra 12 e 13,9 mg/dL;
  • Ipercalcemia grave se i valori vanno oltre i 14 mg/dL- Si tratta in questo caso di una vera e propria emergenza medica.
GravitàValori di Calcio (mg/dL)Rischio e sintomi
Lieve10,5 - 11,9Quasi nullo, sintomi spesso assenti
Moderata12 - 13,9Moderato, sintomi lievi o moderati
Grave>14Alto, emergenza medica, sintomi neurologici e cardiologici

Ipercalcemia: i sintomi da riconoscere e non ignorare

sintomi dell’ipercalcemia non sono uguali per tutti, ma dipendono dalla gravità e dalla durata dell’aumento dei livelli di calcio nel sangue. 

Sintomi comuni e lievi: sete e minzione frequente

Le forme di ipercalcemia lieve sono, in genere, asintomatiche. Le persone si accorgono della condizione tramite gli esami del sangue di routine.

In generale, i sintomi più frequenti dell’ipercalcemia comprendono:

  • Sete intensa;
  • Minzione frequente.

Si tratta di sintomi dovuti al fatto che l’eccesso di calcio tende ad “aumentare” il lavoro dei reni. 

Altre manifestazioni dell’ipercalcemia possono comprendere:

  • Senso di nausea persistente e malessere;
  • Stitichezza;
  • Crampi addominali;
  • Riduzione del senso dell’appetito;
  • Dolori alle ossa;
  • Crampi muscolari;
  • Debolezza;
  • Stanchezza;
  • Difficoltà di concentrazione.

Sintomi cardiaci e neurologici: l'ipercalcemia grave

Nella manifestazioni di ipercalcemia grave possono poi comparire sintomi più severi e sintomi neurologici:

  • Sonnolenza persistente;
  • Alterazioni dell’umore;
  • Confusione;
  • Aritmie, talvolta con altri sintomi cardiaci come le palpitazioni;
  • Insufficienza renale;
  • Disturbi neurologici;
  • Coma.

Chiama immediatamente il tuo medico o rivolgiti al Pronto Soccorso se, oltre a sete e minzione frequente, compaiono:

  • sintomi neurologici come confusione, forte sonnolenza o allucinazioni;
  • sintomi cardiaci come palpitazioni o battito cardiaco irregolare;
  • vomito persistente.
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Quali sono le cause principali dell’ipercalcemia?

Le cause dell’ipercalcemia possono essere diverse, e comprendere sia condizioni temporanee, sia patologie croniche. 
Una delle cause più frequenti dell’aumento dei livelli di calcio nel sangue è, in genere, un funzionamento errato delle ghiandole paratiroidee. Tuttavia possono essere causati anche da:

  • Tumori;
  • Assunzione di determinati farmaci;
  • Dieta errata;
  • Ulteriori malattie.

Iperparatiroidismo e tumori

L’iperparatiroidismo primario è la principale causa di ipercalcemia

In questa condizione, che non va confusa con l’ipotiroidismo, una o più ghiandole paratiroidee producono troppo ormone paratiroideo (PTH). Questo ormone stimola il rilascio di calcio dalle ossa, ne aumenta l’assorbimento intestinale e ne riduce l’eliminazione da parte dei reni. 

Anche i tumori sono una causa frequente di ipercalcemia, il fenomeno è, in questi casi, noto come ipercalcemia maligna

In particolare, possono causare un rapido incremento dei livelli di calcio nel sangue alcuni tumori come:

  • Il carcinoma del polmone;
  • Il carcinoma mammario;
  • I linfomi;
  • Il mieloma multiplo.

L’ipercalcemia legata alla presenza di un tumore tende a svilupparsi in modo acuto, con valori particolarmente elevati che richiedono un intervento medico urgente. 

Altre possibili cause: farmaci, malattie, dieta e integratori

Vi sono poi altre condizioni che possono provocare ipercalcemia

Alcuni farmaci, come alcuni diuretici che vengono utilizzati per trattare l’ipertensione, riducono l’eliminazione del calcio da parte dei reni, causando un aumento dei livelli nel sangue. 
Anche l’utilizzo di integratori di vitamina D e integratori contenenti calcio può potenzialmente contribuire allo sviluppo di ipercalcemia.

Vi sono poi alcune malattie cronicheinfettive. In particolare, tra le patologie che possono portare allo sviluppo di ipercalcemia possiamo ricordare:

  • Sarcoidosi;
  • Tubercolosi;
  • Insufficienza renale;
  • La malattia di Paget, che provoca un rimodellamento anomalo del tessuto osseo.

Infine, possiamo ricordare i fattori dietetici e comportamentali, in particolare:

  • Immobilità prolungata, come accade per le persone costrette a letto per via di condizioni e patologie;
  • Disidratazione prolungata;
  • Alimentazione o integrazione eccessivamente ricca di calcio o vitamina D. In genere, però, è raro che ciò avvenga con la sola dieta, mentre più frequente che possa avvenire per via di un uso eccessivo ed errato di integratori alimentari.

Diagnosi di ipercalcemia

La diagnosi di ipercalcemia viene in genere effettuata tramite esami del sangue.
In molti casi la condizione viene scoperta in maniera casuale durante i normali esami di routine, perché i sintomi sono assenti o poco specifici.

Una volta confermata la presenza di ipercalcemia, il medico può poi decidere di approfondire con ulteriori esami per confermare la diagnosiindividuarne la causa.

Come si diagnostica l'ipercalcemia: esami del sangue e PTH

Per confermare la diagnosi di ipercalcemia vengono in genere richiesti ulteriori esami oltre al dosaggio del calcio totale e ionizzato. In particolare:

  • Il dosaggio del paratormone (PTH). Dei valori fuori dal normale possono infatti indicare una causa scatenante legata alle paratiroidi, come l’iperparatiroidismo primario. Se invece il PTH risulta basso, si può pensare a forme indipendenti da questo ormone, come tumori o altre malattie;
  • Il dosaggio della vitamina D serve invece a valutare se l’aumento dei livelli di calcio nel sangue sia collegato a un eccesso, che può essere dovuto alla dieta, all’assunzione di integratori o a malattie e tumori che ne modifichino il metabolismo;
  • L’analisi delle urine permette di verificare quanta parte del calcio in eccesso venga eliminata dai reni;
  • Quando si sospetta un’alterazione delle ghiandole paratiroidee, possono essere eseguiti esami di imaging, come l’ecografia del collo, la scintigrafia paratiroidea o la tomografia computerizzata, per individuare eventuali adenomi o ghiandole ingrossate.

Trattamento medico dell’ipercalcemia

Il trattamento dell’ipercalcemia non è uguale per tutti, ma varia sia a seconda della gravità, sia a seconda della causa che l’ha determinata: se l’ipercalcemia è dovuta ad una patologia o a un tumore è necessario trattarli.

Nelle forme lievi, quando i sintomi sono assenti o minimi, il medico può limitarsi a monitorare i valori e consigliare semplici accorgimenti, come aumentare l’idratazione o sospendere eventuali farmaci e integratori che contengono calcio o vitamina D.

Se la condizione è invece grave e dovuta a un’iperattività delle paratiroidi, in genere si valuta la possibilità di effettuare un intervento chirurgico per rimuovere la ghiandola responsabile.

Terapie farmacologiche per l'ipercalcemia 

Se l’ipercalcemia si manifesta in forma grave, il medico può ritenere necessario impiegare delle terapie che possano ridurre il riassorbimento da parte delle ossa, o favorirne l’eliminazione tramite i reni, talvolta tramite farmaci somministrati per via endovenosa.

Modifiche allo stile di vita: idratazione e attività fisica

Oltre ai farmaci, alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare a ridurre l’insorgere di problematiche gravi.

In particolare:

  • Bere acqua in abbondanza, in particolare per prevenire la formazione di calcoli renali;
  • Evitare l’assunzione autonoma di integratori contenenti calcio o vitamina D, a meno che non siano stati prescritti dal medico;
  • Svolgere attività fisica in maniera regolare, e ovviamente compatibilmente con eventuali condizioni cliniche, per ridurre il rischio di rilascio di calcio dalle ossa dovuto all’immobilità prolungata;
  • Effettuare, se necessario, delle modifiche alla propria dieta con il supporto di un nutrizionista.

Il supporto di un professionista della nutrizione può rivelarsi fondamentale nella gestione dell'ipercalcemia e dei suoi sintomi. 

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Quali sono le possibili conseguenze dell’ipercalcemia non trattata?

Se non viene riconosciuta e trattata, l’ipercalcemia può causare conseguenze anche molto gravi

  • A livello osseo, la perdita progressiva di calcio favorisce l’indebolimento delle ossa e aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi e fratture;
  • Formazione di calcoli renali;
  • Danni cronici ai reni, che possono compromette la capacità di filtrare il sangue e di eliminare i liquidi in eccesso;
  • Danni al sistema nervoso, potenzialmente arrivando fino al coma;
  • Danni rilevanti al cuore;
  • Nefrocalcinosi, ovvero deposizione di cristalli di calcio all’interno dei tessuti renali.
Fonti:

Bibliografia

Hypercalcemia. — Nih.gov; StatPearls Publishing.

Sadiq, N. M., Anastasopoulou, C., Patel, G., Badireddy, M. (2004)

Alcune domande che potresti avere