Chetonuria: cos'è, come riconoscerla e come curarla

La chetonuria è la presenza di corpi chetonici nelle urine, spesso legata a diabete, digiuno o diete chetogeniche. Può indicare squilibri metabolici e richiede attenzione soprattutto in gravidanza.

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chetonuria

La chetonuria indica la presenza di corpi chetonici nelle urine. Si manifesta quando l’organismo ricorre ai grassi come principale fonte di energia e può derivare da condizioni diverse. Se non trattata può portare a chetoacidosi, con conseguenze potenzialmente gravi.

Cos'è la chetonuria?

Con il termine chetonuria si intende la presenza di corpi chetonici nelle urine. I corpi chetonici, o chetoni, sono molecole acide prodotte dal fegato quando l’organismo utilizza i grassi come fonte di energia invece del glucosio. 

Quando il corpo produce più chetoni di quanti ne riesca a utilizzare o smaltire. L’accumulo eccessivo può rendere il sangue eccessivamente acido, portando a una condizione chiamata chetoacidosi.
 La chetonuria, quindi, è un segnale che i reni stanno eliminando l’eccesso di queste sostanze.

Si osserva con maggiore frequenza nelle persone con diabete, soprattutto se non assumono abbastanza insulina. In assenza di questo ormone, infatti, il glucosio non può entrare nelle cellule per essere usato come fonte di energia, e il corpo ricorre ai grassi. 
Ma può comparire anche in altre situazioni: gravidanza, digiuno, vomito o diarrea prolungati, abuso di alcol, diete squilibrate (come la dieta chetogenica effettuata senza il supporto di un professionista), o alcune malattie metaboliche.

Quali sono i sintomi della chetonuria?

La chetonuria può manifestarsi con sintomi diversi a seconda della quantità di corpi chetonici presenti nelle urine e nel sangue. 
Quando le concentrazioni sono basse, spesso non si avvertono disturbi evidenti. Al contrario, livelli elevati possono essere collegati a un accumulo di acidi nell’organismo, con conseguenze più serie.

In condizioni di lieve aumento, i sintomi sono riconducibili allo stato di chetosi, cioè quando il corpo utilizza prevalentemente i grassi come fonte di energia. In questa fase possono comparire i sintomi tipici della cosiddetta keto flu, tra cui:

  • Stanchezza;
  • Mal di testa;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Alitosi;
  • Nausea;
  • Disturbi del sonno.

Se la produzione di chetoni cresce ulteriormente, il rischio è quello di sviluppare la cosiddetta chetoacidosi
In questo caso i sintomi includono: 

  • Sete intensa;
  • Bisogno frequente di urinare;
  • Disidratazione;
  • Malessere generale;
  • Nausea persistente;
  • Vomito;
  • Dolori o crampi addominali;
  • Respiro affannoso e profondo (un segno tipico anche detto respiro di Kussmaul);
  • Alito dall’odore fruttato, sintomo tipico della chetonuria anche nei bambini;
  • Sonnolenza;
  • Confusione.

Ma quanto preoccuparsi? La comparsa di chetonuria richiede particolare attenzione soprattutto nelle persone con diabete o in gravidanza, perché l’evoluzione verso la chetoacidosi può avvenire in maniera molto rapida.

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Come riconoscerla: gli esami e la diagnosi di chetonuria

La diagnosi di chetonuria viene effettuata tramite, per quanto possibile, l’osservazione dei sintomi, ma soprattutto tramite una serie di esami che permettono di rilevare la presenza e la quantità di corpi chetonici nelle urine. 

Il metodo più semplice e rapido consiste nell’utilizzo di alcune strisce reattive che cambiano colore a contatto con l’urina.
La tonalità viene poi confrontata con una scala di riferimento che indica la quantità di corpi chetonici rilevati.

Per una valutazione più precisa, il medico può prescrivere delle analisi delle urine da effettuare in laboratorio, e con degli esami del sangue specifici, il cosiddetto dosaggio dei chetoni.
Il costo degli esami del sangue per il dosaggio dei chetoni è, in genere, piuttosto contenuto.

Quali sono le cause della chetonuria?

La chetonuria può avere diverse cause, ma sono in genere tutte legate a condizioni in cui l’organismo non dispone di sufficiente glucosionon riesce a utilizzarlo correttamente per produrre energia. 
La conseguenza è l’attivazione del metabolismo dei grassi, con la produzione e la seguente eliminazione dei corpi chetonici attraverso le urine.

Una delle cause più comuni di chetonuria è il diabete mellito, ma anche il diabete gestazionale può favorire la comparsa di chetoni nelle urine, soprattutto nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Altre condizioni possono causare chetonuria comprendono:

  • Digiuno prolungato o diete molto restrittive, in particolare quelle a basso contenuto di carboidrati come la dieta chetogenica;
  • Vomitodiarrea prolungati, che riducono le riserve di zuccheri e causano disidratazione;
  • Alcolismo cronico, che può causare la cosiddetta chetoacidosi alcolica;
  • Esercizio fisico intenso e prolungato, con esaurimento delle scorte di glicogeno muscolare;
  • Stress e malattie acute, che aumentano la produzione di ormoni antagonisti dell’insulina;
  • Alcune malattie metaboliche rare, come la glicogenosi o la glicosuria renale, in cui l’organismo non è in grado di gestire correttamente le riserve di glucosio;
  • Uso o abuso di alcuni farmaci come corticosteroidi o diuretici, che interferiscono con il metabolismo glucidico o causano disidratazione.

I chetoni nelle urine bassi: è necessario preoccuparsi?

Avere dei livelli di chetoni nelle urine bassi è una condizione considerata del tutto normale e priva di conseguenze. È necessario, invece, indagare quando i livelli tendono ad alzarsi progressivamente.

La cura e il trattamento della chetonuria

La cura e il trattamento della chetonuria non sono uguali per tutti in quanto la chetonuria non è una patologia di per sé. 
Dipendono, piuttosto, dalla causa che ha determinato l’accumulo di corpi chetonici nelle urine. 

Quando la condizione è dovuta al digiuno, o a una dieta (controllata e supervisionata da un nutrizionista) a basso contenuto di carboidrati, tende infatti a risolversi spontaneamente senza bisogno di interventi farmacologici di alcun tipo. 

Tuttavia, qualora sia legata alla presenza di patologie o squilibri importanti, il discorso cambia. In particolare:

  • Nelle persone con diabete, la comparsa di chetoni nelle urine richiede in genere un adeguamento della terapia insulinica o dei farmaci ipoglicemizzanti, che va effettuata sotto stretto controllo medico. In caso di chetoacidosi, il trattamento prevede il ricovero ospedaliero con somministrazione di insulina endovenosa, liquidi ed elettroliti;
  • Se la chetonuria è causata da alcolismo cronico o da digiuno prolungato, la terapia si basa sulla reidratazione con soluzioni endovenose, il monitoraggio degli elettroliti e, se necessario, la somministrazione di glucosio e vitamine come la tiamina, per prevenire la comparsa di eventuali complicazioni. Nelle persone malnutrite, la ripresa dell’alimentazione deve essere graduale, per evitare il rischio di sviluppare la cosiddetta sindrome da rialimentazione;
  • Durante la gravidanza, la presenza di chetonuria può indicare gestosi o diabete gestazionale. In questi casi il trattamento prevede in genere un controllo della glicemia e, se necessario, terapia insulinica.

In genere, comunque, la chetonuria viene trattata tramite aggiustamenti nella dieta, riduzione nell’assunzione di alcol, eventuali terapie farmacologiche e, nei quadri clinici più gravi, trattamenti ospedalieri specifici.

 

Alcune domande che potresti avere