Ibuprofene: dosaggi, rischi e modalità d’uso

L’ibuprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo usato per trattare dolore lieve o moderato, abbassare la febbre e ridurre stati infiammatori acuti o cronici, con indicazioni e limiti specifici di utilizzo.

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ibuprofene

L’ibuprofene è un farmaco della classe dei FANS che viene utilizzato per alleviare il dolore, ridurre la febbre e contenere stati infiammatori.
È disponibile in diverse formulazioni e il suo impiego varia a seconda dell’età, della condizione da trattare e della prescrizione medica.

Che cos’è l’ibuprofene

L’ibuprofene è un antinfiammatorio non steroideo (FANS) che riduce dolore, febbre e infiammazione inibendo gli enzimi ciclossigenasi COX-1 e COX-2, coinvolti nella produzione di prostaglandine.

Questa azione spiega i tre effetti principali: 

  • Analgesico, ovvero contro il dolore;
  • Antipiretico, contro la febbre;
  • Antinfiammatorio, portando a riduzione di gonfiore e arrossamento. 

È disponibile in più formulazioni per adattarsi all’età e al quadro clinico. Alcune di queste richiedono una prescrizione medica, mentre altre sono acquistabili senza ricetta per disturbi comuni. 

L’ibuprofene non è selettivo per la COX-2, ma inibisce anche la COX-1, che protegge la mucosa gastrica e contribuisce alla funzione renale.
Per questo, un uso scorretto aumenta il rischio di effetti indesiderati gastrointestinali e renali. 

La classe farmacologica dell’ibuprofene: i FANS

L’ibuprofene appartiene ai cosiddetti FANS, ovvero medicinali che contrastano i sintomi dell’infiammazione bloccando la sintesi di prostaglandine tramite inibizione delle COX. In particolare:

  • L’inibizione di COX-2 riduce i mediatori del dolore e della febbre;
  • L’inibizione di COX-1 spiega una parte dei possibili eventi avversi, soprattutto a carico di stomaco e reni. 

All’interno dei FANS, l’ibuprofene rientra tra i cosiddetti derivati dell’acido propionico. 

Alle dosi raccomandate e per periodi brevi ha un profilo di sicurezza generalmente favorevole rispetto ad altri antinfiammatori non selettivi, pur condividendo le avvertenze tipiche di questa classe di farmaci

Le forme disponibili di ibuprofene 

L’ibuprofene si trova in diverse forme, tra cui:

  • Compresse;
  • Capsule;
  • Bustine solubili;
  • Gocce;
  • Sospensioni orali, utili soprattutto nei bambini per regolare meglio le dosi. 

In ospedale può essere somministrato per via intramuscolare o endovenosa, ad esempio contro dolore acuto o febbre resistente, oppure nei neonati con dotto arterioso pervio. 

Per trattare i dolori muscolari e articolari (che possono interessare in particolare l’apparato locomotore) esistono gel, creme e cerotti da applicare sulla pelle.

Inoltre, l’ibuprofene è disponibile da solo o combinato con altri principi attivi, come paracetamolo, codeina o pseudoefedrina, e può essere venduto senza ricetta per usi semplici o con prescrizione medica per terapie più complesse.

La Tachipirina, normalmente impiegata per il trattamento della febbre, non è ibuprofene ma paracetamolo.

Le indicazioni terapeutiche

L’ibuprofene viene impiegato per trattare diverse condizioni caratterizzate da dolore, febbre o infiammazione.

L’ibuprofene per il dolore lieve-moderato

Tra le principali indicazioni dell’uso di ibuprofene (ad esempio con il nome commerciale di Moment) rientra il trattamento del dolore di lieve e moderata intensità, come mal di testa, dolori dentali, muscolari o articolari. 

È spesso prescritto anche in caso di dolori:

  • Mestruali;
  • Post-operatori;
  • Legati a traumi sportivi;
  • Incidenti. 

Nelle forme croniche può essere impiegato nel trattamento dell’osteoartrite, nell’artrite reumatoide, nella spondilite anchilosante e in altre malattie reumatiche che causano rigidità e gonfiore delle articolazioni.

L’ibuprofene per febbre e infiammazioni

L’ibuprofene viene spesso impiegato per abbassare la febbre e alleviare i sintomi associati alle infezioni delle vie aeree, come raffreddore e influenza. 

Per il trattamento delle infiammazioni ginecologiche aspecifiche è possibile impiegare delle formulazioni vaginali, su indicazione medica. 

Le controindicazioni

L’ibuprofene è controindicato in caso di:

  • Allergia al principio attivo, ad altri FANS o all’acido acetilsalicilico, perché può causare reazioni gravi come broncospasmo o angioedema;
  • In caso di ulcere, sanguinamenti o perforazioni dello stomaco e dell’intestino, anche se avvenuti in passato con altri FANS;
  • In presenza di insufficienza cardiaca grave, gravi problemi al fegato o ai reni;
  • In condizioni di forte disidratazione, che possono peggiorare la funzione degli organi;

Inoltre, non andrebbe usato durante il terzo trimestre di gravidanza per i rischi sul feto e sulla madre, e non è consigliato durante l’allattamento poiché può passare nel latte. 

Le formulazioni di ibuprofene per adulti non devono essere date ai bambini. Esistono infatti prodotti pediatrici specifici.

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Immagine: meinarztbedarf.com

Le avvertenze e le precauzioni nell’uso di ibuprofene

L’ibuprofene va usato con prudenza, perché può causare effetti collaterali anche molto gravi se assunto:

  • A dosi alte;
  • Per tempi eccessivamente lunghi;
  • In presenza di fattori di rischio. 

Può infatti andare ad irritare lo stomaco e l’intestino, favorendo la comparsa di gastrite, ulcere e sanguinamenti, a volte senza sintomi. 

Il rischio aumenta con:

  • L’età;
  • Il consumo di alcol;
  • Il fumo;
  • L’uso di altri farmaci gastrolesivi. 

Può poi causare ulteriori effetti collaterali, e in particolare:

  • Ridurre la funzione renale;
  • Causare ritenzione di liquidi e gonfiore;
  • Causare aumento della pressione sanguigna, soprattutto in chi ha problemi renali o cardiovascolari;
  • Nei soggetti con asma o rinite cronica può scatenare broncospasmo;
  • Può prolungare i tempi di sanguinamento, quindi serve cautela nei soggetti disturbi della coagulazione. 

Il rischio gastrico e renale nell’uso di ibuprofene

Il rischio gastrico con l’ibuprofene è causato principalmente dalla riduzione delle prostaglandine che proteggono la mucosa. In questi casi possono comparire:

  • Dolore epigastrico;
  • Nausea;
  • Nei casi più gravi, ulcere ed emorragie. 

La comparsa di queste complicanze è più probabile con dosi alte, trattamenti lunghi, età avanzata, alcol e co-terapie come corticosteroidi, antiaggreganti, anticoagulanti, altri FANS o SSRI. 

livello renale, l’inibizione delle prostaglandine può causare:

  • Ritenzione idrica;
  • Edema;
  • Peggioramento della funzione renale, fino ad arrivare all’insufficienza renale acuta nei soggetti predisposti o gravemente disidratati. 

L’ibuprofene in gravidanza e allattamento

Nel terzo trimestre della gravidanza l’uso di ibuprofene è controindicato perché può provocare:

  • Tossicità cardiopolmonare e renale nel feto;
  • Riduzione del liquido amniotico;
  • Nella madre, l’inibizione delle contrazioni e l’aumento del sanguinamento. 

Detto questo, nel primo e secondo trimestre l’uso è ammesso solo se indispensabile e sotto consiglio medico, purché alla dose più bassa e per il minor tempo necessario. 

Anche durante l’allattamento l’impiego è sconsigliato poiché il farmaco può “passare” nel latte materno.

Le interazioni farmacologiche importanti

L’ibuprofene può avere delle interazioni con diversi farmaci. In particolare:

  • Può potenzialmente aumentare il rischio di ulcere e sanguinamenti se assunto insieme ad altri FANS, compresi i COX-2, acido acetilsalicilico, corticosteroidi o antidepressivi SSRI;
  • Può ridurre l’efficacia di antipertensivi e diuretici;
  • Se associato ad ACE-inibitori o sartani, può potenzialmente andare ad accrescere il rischio di sviluppare danno renale;
  • Se impiegato con ciclosporina o tacrolimus cresce il rischio di tossicità renale;
  • Può aumentare i livelli nel sangue di litio, digossina, fenitoina e metotrexato, con possibili effetti tossici;
  • Se impiegato con aminoglicosidi aumenta il rischio di accumulo e danno renale;
  • Se impiegato con antibiotici chinolonici è segnalato un possibile aumento delle convulsioni;
  • L’utilizzo di ibuprofene con anticoagulanti e antiaggreganti può accrescere il pericolo di sanguinamenti.

Dunque, qualora si seguano terapie farmacologiche è sempre opportuno consultare il proprio medico prima di assumere ibuprofene.

Il dosaggio e le modalità d’uso

Il dosaggio di ibuprofene varia in base a età, peso e motivo della prescrizione. 

Vanno seguite le indicazioni del foglietto illustrativo, rispettando dosi e intervalli, e senza mai superare il limite giornaliero. 

Una cosa importante

Le informazioni che trovi in questo articolo hanno uno scopo divulgativo, e non sostituiscono il parere di un medico. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci, e questo vale anche per gli eventuali effetti collaterali.

Per capire cosa è meglio per te, parla con un medico e leggi bene il foglietto illustrativo.

L’ibuprofene negli adulti

Negli adulti l’ibuprofene si usa per trattare il dolore lieve o moderato e per abbassare la febbre. 

In automedicazione non si devono superare le dosi indicate sulla confezione, perché un uso eccessivo aumenta il rischio di effetti gastrici, renali e cardiovascolari. 

Per le patologie croniche come osteoartrosi, artrite reumatoide o spondilite anchilosante il medico può prescrivere dosi più alte, eventualmente suddivise nel corso della giornata ed effettuando dei controlli periodici. 

L’ibuprofene in bambini e adolescenti

Nei bambini l’ibuprofene si usa solo con prodotti specifici, come sospensioni orali o supposte. 

La dose si calcola, in genere, in base al peso del bambino, seguendo le indicazioni sul foglietto illustrativo. 
Le formulazioni per adulti non devono essere somministrate ai bambini. 

L’ibuprofene va assunto a stomaco vuoto o a stomaco pieno?

L’ibuprofene può essere assunto sia a stomaco vuoto, sia a stomaco pieno. Tuttavia, l’assunzione del farmaco dopo i pasti può ridurre l’incidenza degli effetti collaterali lievi.

Gli effetti indesiderati comuni e rari

L’utilizzo di ibuprofene può causare effetti indesiderati. In particolare:

Tra gli effetti indesiderati comuni possiamo ricordare:

  • Gastrointestinali: nausea, dolore addominale, pirosi, diarrea o stipsi;
  • Sistema nervoso: mal di testa, capogiri, sonnolenza;
  • Cute: rash, prurito, orticaria, eritema;
  • Cardiovascolari: aumento della pressione, ritenzione di liquidi, edema;
  • A seguito dell’uso topico: arrossamento, prurito, dermatite da contatto, fotosensibilità.

     

Tra gli effetti indesiderati rari possiamo ricordare:

  • Gastrointestinali: ulcere e sanguinamenti, anche gravi;
  • Sistema nervoso: meningite asettica, ansia, insonnia, alterazioni dell’umore;
  • Cute: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme bolloso (richiedono sospensione immediata e intervento medico);
  • Cardiovascolari: peggioramento dell’insufficienza cardiaca; con uso prolungato o alte dosi rischio aumentato di infarto e ictus;
  • Ematologici: leucopenia, piastrinopenia, anemia; raramente pancitopenia o anemia aplastica;
  • Fegato e reni: alterazioni della funzionalità epatica (anche ittero) e renale (fino all’insufficienza).

Il sovradosaggio di ibuprofene e cosa fare

Il sovradosaggio di ibuprofene provoca in genere, entro poche ore:

  • Nausea;
  • Vomito;
  • Dolore addominale;
  • Sonnolenza;
  • Letargia;
  • Capogiri. 

Nei casi più gravi può poi causare:

  • Sanguinamenti gastrointestinali;
  • Ipotensione;
  • Alterazioni della funzione renale ed epatica;
  • Difficoltà respiratorie;
  • Cianosi e convulsioni, che compaiono più di frequente nei bambini. 

In caso di sospetto sovradosaggio è necessario consultare immediatamente un medico o recarsi in pronto soccorso.

La conservazione dell’ibuprofene e i consigli pratici

L’ibuprofene va conservato nel contenitore originale, ben chiuso, lontano da calore e umidità, fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. 

I farmaci scaduti o non più utilizzati devono essere portati negli appositi punti di raccolta, come le farmacie, e non gettati nei rifiuti o negli scarichi domestici

Fonti:

  • Formulation and delivery strategies of ibuprofen: challenges and opportunities. (2018). Drug Development and Industrial Pharmacy. https://doi.org/10.1080//03639045.2017.1391838