Fentermina: di cosa si tratta? A cosa serve?

La fentermina è un farmaco utilizzato per la perdita del peso, tuttavia non disponibile in Italia, dove ne è vietata la produzione e la commercializzazione.

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fentermina

La sostanza Fentermina (phentermine) è utilizzata in alcuni Paesi come farmaco per la riduzione del peso corporeo, ma non è autorizzata alla commercializzazione nell’Unione Europea, inclusa l’Italia.

Cos'è la fentermina?

La fentermina è un simpaticomimetico anfetaminico con effetto anoressizzante, in grado di ridurre l’appetito tramite stimolazione del sistema nervoso simpatico. 

Appartiene alla classe dei simpaticomimetici: stimola il rilascio di noradrenalina (e in misura variabile anche dopamina), con effetti inferiori sulla serotonina. La struttura chimica della fentermina è correlata a quella delle amfetamine; tuttavia, la sua attività centrale è valutata come inferiore rispetto alle amfetamine classiche

Scheda informativa su fentermina

A cosa serve?

La fentermina viene utilizzata come farmaco dimagrante, e in particolare per favorire la perdita di peso negli adulti con obesità o sovrappeso associato a patologie. Fa dunque parte della “categoria” di farmaci per dimagrire.

Negli Stati Uniti la combinazione Phentermine/Topiramato (phentermine + topiramate) è approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) come terapia per l’obesità, utilizzata insieme a regime dietetico e attività fisica. La sola fentermina come monoterapia è usata ma con indicazioni più limitate. Negli USA, la combinazione phentermine/topiramato è indicata per adulti con BMI ≥ 30 kg/m² oppure BMI ≥ 27 kg/m² in presenza di almeno una comorbidità correlata al peso (es. ipertensione, diabete tipo 2, dislipidemia). Il farmaco stimola il sistema nervoso simpatico e il rilascio di noradrenalina, contribuendo a ridurre l’appetito e rendere più agevole l’adesione a un regime dietetico controllato

Come si assume la fentermina?

La fentermina è somministrata per via orale, generalmente sotto forma di compresse o capsule, e viene utilizzata come parte di un approccio integrato alla gestione dell’obesità, che comprenda dieta ipocalorica, esercizio fisico regolare e modifiche comportamentali.

Monoterapia con fentermina

Negli Stati Uniti, la monoterapia con fentermina è approvata solo per un uso a breve termine (fino a 12 settimane). Le dosi raccomandate variano generalmente tra 15 mg e 37,5 mg al giorno, da somministrare al mattino, preferibilmente a stomaco vuoto, per ridurre il rischio di insonnia. Alcune formulazioni consentono la suddivisione della dose in due somministrazioni giornaliere (es. 18,75 mg due volte al giorno).

Fentermina/topiramato a rilascio prolungato (Qsymia®)

La combinazione fentermina/topiramato ER è autorizzata negli Stati Uniti per il trattamento a lungo termine dell’obesità. È disponibile in quattro dosaggi a rilascio prolungato, da titolare progressivamente:

  • Titolazione iniziale:
    • 3,75 mg fentermina / 23 mg topiramato ER una volta al giorno per 14 giorni
  • Dose terapeutica iniziale:
    • 7,5 mg / 46 mg una volta al giorno
  • Dose massima raccomandata (se necessaria):
    • 15 mg / 92 mg una volta al giorno
  • Titolazione a dose massima:
    • Dopo 12 settimane alla dose 7,5/46 mg, se la perdita di peso è <3% del peso iniziale, passare a 11,25/69 mg per 14 giorni, poi a 15/92 mg. Se dopo ulteriori 12 settimane non si è raggiunta una riduzione ≥5%, interrompere gradualmente.

La somministrazione deve avvenire al mattino, con o senza cibo, per ridurre l’effetto stimolante notturno.

La combinazione è controindicata in gravidanza (rischio di malformazioni congenite, es. labiopalatoschisi) e richiede monitoraggio regolare della pressione arteriosa, frequenza cardiaca, umore e potenziali disturbi cognitivi (legati al topiramato).

La prescrizione

La fentermina può essere prescritta solo in alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti, dove è classificata come farmaco soggetto a prescrizione medica. Ad oggi, il suo utilizzo non è autorizzato in Italia.

Quali sono i benefici della fentermina

La fentermina, da sola o in combinazione con topiramato a rilascio prolungato, si è dimostrata efficace nel promuovere la perdita di peso negli adulti con obesità (BMI ≥30 kg/m²) o sovrappeso (BMI ≥27 kg/m²) con comorbidità correlate, come ipertensione, diabete mellito di tipo 2 o dislipidemia.

Nella formulazione combinata fentermina/topiramato ER, studi clinici randomizzati controllati hanno documentato una riduzione media del peso corporeo tra il 6,7% e il 10,2% rispetto al basale, significativamente superiore al placebo, a 56 settimane di trattamento. La perdita di peso è stata dose-dipendente e associata sempre a una dieta ipocalorica e a esercizio fisico regolare. Oltre il 60-68% dei pazienti ha ottenuto una riduzione ≥5% del peso iniziale, rispetto a circa il 20-25% nei gruppi placebo.

Tuttavia, l’efficacia della fentermina in monoterapia è meno documentata: gli studi disponibili sono limitati nella durata (≤12 settimane), con campioni ridotti e scarsa valutazione degli esiti metabolici a lungo termine. L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso riserve circa la significatività clinica della perdita di peso con fentermina da sola, ritenendola in genere modesta e non sempre sostenuta nel tempo.

fentermina

Gli effetti collaterali e i rischi

La fentermina può provocare diversi effetti collaterali, alcuni dei quali anche gravi.

I disturbi più comuni sono legati all’effetto stimolante sul sistema nervoso, e possono includere:

  • Nervosismo;
  • Insonnia o disturbi del sonno;
  • Tachicardia (battito del cuore accelerato);
  • Mal di testa;
  • Ansia;
  • Tremori;
  • Nausea;
  • Stitichezza;
  • Secchezza delle fauci;
  • Aumento della sudorazione. 

L’intensità di questi sintomi varia da persona a persona, ma tende ad aumentare con dosaggi elevati o in seguito all’uso prolungato.

Uno dei principali rischi riguarda lo sviluppo di tolleranza al farmaco, con una progressiva riduzione dell’effetto, e dipendenza, dato che la struttura chimica della fentermina è simile a quella delle anfetamine. 
Si tratta di un rischio che ha contribuito a vietare l’uso del farmaco in diversi paesi.

Fra le complicanze segnalate con gli anoressizzanti stimolanti (non specificamente con la sola fentermina) figurano ipertensione polmonare primaria e valvulopatie cardiache. Va precisato che tali eventi sono principalmente associati all’uso di determinate combinazioni precedenti (es. fenfluramina/anfetamina) e non sono chiaramente attribuiti alla monoterapia con fentermina negli studi controllati

L’uso del farmaco è poi controindicato:

  • In gravidanza;
  • In persone con glaucoma;
  • Nelle persone con ipertiroidismo, disturbi cardiovascolari, aterosclerosi o gravi problemi psichiatrici. 

La fentermina è disponibile in Italia?

 

Attualmente, la fentermina non è autorizzata alla commercializzazione né prescrivibile in Italia, né come monoterapia né in formulazione combinata. Il farmaco non ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), motivo per cui la produzione, l’importazione e la vendita di prodotti contenenti fentermina sono vietate su tutto il territorio nazionale.

 

Nel 2013, l’EMA ha valutato negativamente la richiesta di autorizzazione per la combinazione fentermina/topiramato a rilascio prolungato, esprimendo un giudizio sfavorevole sul profilo rischio-beneficio. Le principali criticità riguardavano:

  • L’efficacia clinica considerata modesta, con risultati prevalentemente ottenuti in studi di durata limitata;
  • La mancanza di evidenze conclusive sulla riduzione del rischio cardiovascolare o metabolico (es. controllo della glicemia, pressione arteriosa o profili lipidici);
  • Preoccupazioni di sicurezza, legate a possibili eventi avversi gravi, tra cui disturbi psichiatrici, potenziale dipendenza, aumentato rischio di malformazioni congenite (in caso di esposizione in gravidanza), e una possibile associazione con ipertensione polmonare primaria e valvulopatie cardiache.

Pur trattandosi di eventi rari, la loro severità e l’incertezza sulle strategie di gestione ne hanno motivato il rigetto.

 

Di conseguenza, in Italia e in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea non è legalmente possibile ottenere fentermina, né tramite prescrizione medica, né attraverso l’importazione per uso personale. La sostanza, pur non essendo classificata come stupefacente o psicotropo soggetto a sanzioni penali per semplice detenzione, è di fatto illegalequalsiasi forma di prescrizione, vendita o acquisto – incluso l'approvvigionamento online – viola la normativa vigente (D.Lgs. 219/2006 e regolamenti EMA).

Una cosa importante

Le informazioni che trovi in questo articolo hanno uno scopo divulgativo, e non sostituiscono il parere di un medico. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci, e questo vale anche per gli eventuali effetti collaterali.

Per capire cosa è meglio per te, parla con un medico e leggi bene il foglietto illustrativo.

Farmaci per dimagrire: un confronto per classi

La terapia farmacologica dell’obesità ha compiuto negli ultimi anni un salto qualitativo notevole. Dai farmaci ad azione centrale e dagli inibitori dell’assorbimento si è passati a molecole che agiscono su meccanismi ormonali profondi, modulando appetito e metabolismo.
Nonostante l’efficacia crescente, nessun farmaco può sostituire la terapia comportamentale e nutrizionale, che rimane la base di ogni percorso di riduzione ponderale.

L’approccio più corretto consiste nel selezionare il principio attivo in base al profilo metabolico, alle comorbidità e alla sostenibilità del trattamento.

 

1. Agonisti incretinici (GLP-1 e GIP)

Principi attivi: Liraglutide, Semaglutide, Tirzepatide

Meccanismo d’azione:
Mimano l’azione degli ormoni intestinali GLP-1 (e nel caso di tirzepatide anche GIP), che regolano la secrezione insulinica, lo svuotamento gastrico e il senso di sazietà. Riducendo l’appetito e migliorando il controllo glicemico, favoriscono la perdita di peso in modo fisiologico.

Efficacia comparativa:

  • Liraglutide (Saxenda®): perdita media 6–8% del peso corporeo.
  • Semaglutide (Wegovy®): perdita media 12–15% (trial STEP).
  • Tirzepatide (Mounjaro®/Zepbound®): fino al 26% (SURMOUNT-1 e SURMOUNT-5).

Effetti collaterali: nausea, vomito, diarrea, stipsi, raramente pancreatite o colelitiasi.

Controindicazioni (EMA/AIFA) con qualche distinzione a seconda della molecola:

  • Gravidanza e allattamento
  • Ipersensibilità a principio attivo o eccipienti
  • Pancreatite acuta o pregressa
  • Grave insufficienza epatica o renale
  • Malattie gastrointestinali gravi (es. IBD, gastroparesi)
  • Età <12 anni

Nota FDA: carcinoma midollare tiroideo e MEN2 citati come boxed warning negli USA, non presenti come controindicazioni nelle schede tecniche europee.

Punti di forza: efficacia elevata, miglioramento del profilo metabolico e cardiovascolare.
Criticità: costo elevato, terapia di lunga durata, somministrazione iniettabile.
Ruolo clinico: prima scelta nei pazienti con obesità associata a diabete, insulino-resistenza o sindrome metabolica.

 

2. Farmaci antiassorbitivi

Principio attivo: Orlistat (Xenical®, Alli®, Beacita®)

Meccanismo d’azione:
Inibisce le lipasi gastrointestinali riducendo l’assorbimento di circa il 30% dei grassi alimentari.
Efficacia: perdita media 3–5% del peso corporeo, spesso utile nel mantenimento.
Effetti collaterali: steatorrea, urgenza fecale, flatulenza, deficit di vitamine liposolubili (A, D, E, K).
Controindicazioni: sindromi da malassorbimento cronico, colestasi, gravidanza, allattamento.
Punti di forza: profilo di sicurezza cardiovascolare eccellente, azione locale non sistemica.
Limiti: scarsa aderenza per disturbi gastrointestinali; efficacia dipendente da dieta ipolipidica.
Ruolo clinico: opzione “low-risk” o di mantenimento nei pazienti che non tollerano altre classi.

 

3. Farmaci ad effetto centrale (azione sul SNC)

Principi attivi: Bupropione/Naltrexone (Mysimba®), Fentermina/Topiramato (Qsymia® – non approvato in UE)

Meccanismo d’azione:
Agiscono sui circuiti ipotalamici e dopaminergici della fame e della ricompensa.

  • Bupropione/Naltrexone: potenzia la dopamina e la noradrenalina riducendo il craving alimentare.
  • Fentermina/Topiramato: combina effetto anoressizzante e modulazione GABAergica (solo USA).

Efficacia: perdita media 5–10% del peso corporeo.
Effetti collaterali: insonnia, ansia, nausea, cefalea, aumento della pressione arteriosa, parestesie.
Controindicazioni:

  • Ipertensione arteriosa  non controllata
  • Epilessia o storia di convulsioni
  • Disturbi psichiatrici maggiori
  • Gravidanza e allattamento
  • Uso concomitante di oppioidi o sospensione recente di alcol/benzodiazepine


Nota regolatoria:

  • Mysimba® è approvato in Europa e in Italia.
  • Fentermina/Topiramato non è autorizzato in UE.

Ruolo clinico: utile in soggetti con alimentazione compulsiva e craving, previa valutazione psichiatrica e cardiovascolare accurata.

Tabella comparativa per classi farmacologiche

ClassePrincipi attivi (nome commerciale)Meccanismo d’azionePerdita media pesoVia di somministrazioneControindicazioni principali (EMA/AIFA)Status regolatorio (UE)Note cliniche
Agonisti incretinici (GLP-1/GIP)Liraglutide (Saxenda®), Semaglutide (Wegovy®), Tirzepatide (Mounjaro®/Zepbound®)Stimolano recettori incretinici → ↑ sazietà, ↓ appetito, ↑ secrezione insulinica8–26%Iniezione SC (giornaliera o settimanale)Gravidanza, allattamento, pancreatite, insufficienza epatica/renale grave, patologie GI gravi, età <12 aaApprovati EMA/AIFAClasse più efficace; monitoraggio per GI e pancreas
AntiassorbitiviOrlistat (Xenical®, Alli®, Beacita®)Inibizione lipasi → ↓ assorbimento grassi3–5%Orale (TID con pasti)Malassorbimento, colestasi, gravidanza, allattamentoApprovato EMA/AIFASicuro, economico, disturbi GI frequenti
Centrali (SNC)Bupropione/Naltrexone (Mysimba®), Fentermina/Topiramato (Qsymia®)Modulano dopamina, noradrenalina, GABA → ↓ craving e appetito5–10%OraleIpertensione non controllata, epilessia, disturbi psichiatrici, gravidanza, uso di oppioidiMysimba® approvato EMA/AIFA; Qsymia® solo USAEfficace nei pazienti con fame compulsiva; richiede valutazione CV e psichiatrica

 

Fonti:

  1. Shi Q, Wang Y, Hao Q, et al. Pharmacotherapy for adults with overweight and obesity: a systematic review and network meta-analysis of randomized controlled trials. Lancet. 2024;403(10434):1321. doi:10.1016/S0140-6736(24)00318-0.
  2. Kim JH, Lee JH, Lee SH, et al. A randomized, double-blind, placebo-controlled, phase 4 trial of phentermine/topiramate controlled-release plus lifestyle intervention in Korean adults with obesity. Diabetes Obes Metab. 2024;26(2):. doi:10.1111/dom.16119.
  3. Gadde KM, Allison DB, Ryan DH, et al. Effects of phentermine/topiramate extended-release on weight and blood pressure in adults with hypertension and obesity: a randomized, multicenter, double-blind ABPM study. Obes Sci Pract. 2024
  4. “Medications for Obesity: Key Points.” American College of Cardiology. 2024 Jul 24.
  5.  “Developing Drugs and Biological Products for Weight Reduction – FDA Guidance (Revision 2).” U.S. Food & Drug Administration. January 2025. U.S. Food and Drug Administration
  6. Obesity medications: A narrative review of current and emerging therapies. Obes Rev. 2024
  7. Direct Healthcare Professional Communication (DHPC) – Phentermine/Topiramate. European Medicines Agency. 21 Nov 2023. European Medicines Agency (EMA)
  8.  “3.2.1 Phentermine risk-benefit review.” Medicines Adverse Reactions Committee, Medsafe NZ. 9 Sept 2021.
  9. “EU rejects obesity drug Qsiva for the second time.” Medscape. 26 Feb 2013.
  10.  Prescrire Int. “Approval of a dangerous amphetamine drug: unacceptable.” 2015;24(139):46302.