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Azotemia: cos’è e come si misura

L’azotemia misura la quantità di azoto presente nel sangue sotto forma di urea, un prodotto di scarto derivato dal metabolismo delle proteine.

L’azotemia misura la quantità di azoto presente nel sangue sotto forma di urea, un prodotto di scarto derivato dal metabolismo delle proteine. È un importante indicatore della salute renale.

Cos’è l’azotemia?

L’azotemia è un valore che si può misurare tramite le analisi del sangue, e che indica la quantità di azoto presente nel sangue sotto forma di urea. L’azoto proviene dalla digestione delle proteine, viene trasformato dal fegato e poi passa nel sangue.
Da lì, i reni lo filtrano e lo eliminano attraverso le urine.

Misurare i livelli di azotemia è utile per capire se i reni stiano funzionando correttamente, eliminando l’azoto dal corpo. Se l’azotemia è alta potrebbe significare che i reni non riescono a filtrare correttamente queste sostanze, una condizione anche chiamata iperazotemia.

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Come si misura l’azotemia?

Per misurare l’azotemia si effettua un prelievo di sangue venoso, tramite un esame chiamato in gergo medico “dosaggio dell’azoto ureico”. 

Il prelievo è necessario per determinare la quantità di urea presente nel sangue, ovvero un prodotto di scarto derivante dal metabolismo delle proteine. L’esame dell’azotemia viene spesso effettuato insieme alla misurazione della creatinina, anch’essa estremamente utile per valutare la corretta funzionalità renale.

L’esame viene effettuato tramite un prelievo di sangue venoso. Non è necessaria una preparazione particolare, se non evitare di mangiare nelle 8-12 ore precedenti al prelievo, motivo per cui viene solitamente svolto al mattino dopo il digiuno notturno. È inoltre consigliato evitare di svolgere attività fisica intensa nella giornata precedente il prelievo.

La procedura dura solitamente una manciata di minuti, e il campione di sangue che viene prelevato viene poi analizzato in laboratorio per misurare i livelli di urea nel sangue.

La misurazione dell’azotemia è pericolosa o dolorosa?

Assolutamente no, l’analisi è non invasiva, non pericolosa e indolore. Alcuni pazienti più sensibili potrebbero comunque provare un leggero fastidio, simile ad un pizzico, nel momento in cui l’ago penetra la pelle.

Perché misurarla?

Misurare l’azotemia può essere molto utile per valutare la corretta funzionalità dei reni, così come l’andamento di eventuali terapie o cure per le patologie a carico dei reni

Azotemia vs uremia, quali sono le differenze?

Il termine “uremia” è spesso associato all’azotemia, ma i due indicano fattori distinti:

  • Azotemia. È il dato, ovvero il valore di laboratorio che indica un aumento delle scorie azotate, come l’urea, nel sangue. Non sempre provoca sintomi evidenti.
  • Uremia. È invece l’insieme di sintomi che si verificano quando i livelli di urea nel sangue sono molto alti. Tra questi, affaticamento, nausea, problemi neurologici.

I valori normali

In un adulto sano, i valori normali di azotemia sono solitamente compresi in un intervallo tra i 15 mg/dL e i 50 mg/dL.

Valori anomali

Valori anomali di azotemia, ad esempio eccessivamente alti, possono essere indice di problemi o malfunzionamenti a carico dei reni. Dunque, quando preoccuparsi?

Sia l’iperazotemia sia valori eccessivamente bassi possono riflettere problemi che richiedono l’aiuto di un medico.

azotemia

L’iperazotemia

L’iperazotemia, ossia livelli elevati di urea nel sangue (superiori a 50 mg/dL), può essere causata da:

  • Riduzione del flusso sanguigno verso i reni. In questo caso parliamo di iperazotemia pre-renale,  può avvenire in caso di insufficienza cardiaca, emorragie, ustioni. La minore circolazione sanguigna compromette così la capacità dei reni di filtrare il sangue;
  • Malattie che colpiscono i reni, come l’insufficienza renale o il diabete. In questo caso parliamo di iperazotemia intrinseca;
  • Ostruzioni del tratto urinario, a causa di calcoli, ad esempio, o malattie a carico della vescica. Compromettendo l’eliminazione delle urine causano un aumento dei livelli di urea accumulata all’interno del sangue. Parliamo in questo caso di iperazotemia post-renale.
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Altri fattori che possono causare iperazotemia sono:

  • Disidratazione;
  • Attività fisica eccessivamente intensa senza che vi sia reintegro di liquidi;
  • Dieta sbilanciata.

L’azotemia bassa

Livelli bassi di urea nel sangue si riscontrano più raramente, ma è comunque importante sottoporli a controllo medico, poiché potrebbero indicare la presenza di patologie renali.