L’olio di palma è un grasso vegetale che negli ultimi anni ha destato molte preoccupazioni per gli impatti sulla salute.
Ma fa davvero male come si dice? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Cos’è l’olio di palma?
L’olio di palma è un grasso vegetale che si ottiene tramite spremitura della polpa dei frutti della palma cosiddetta Elaeis guineensis, anche della palma da olio.
Viene utilizzato molto all’interno dell’industria alimentare, perché costa poco e risulta molto stabile. Si utilizza soprattutto per produrre snack, alimenti confezionati, prodotti da forno, margarine.
In quali alimenti si trova l’olio di palma?
Come accennato, l’olio di palma viene utilizzato moltissimo nell’industria alimentare, poiché si conserva bene ed è molto economico. In particolare, possiamo trovare questo olio in alimenti ricchi di grassi idrogenati come:
- Prodotti da forno industriali, come torte e merendine;
- Biscotti;
- Snack confezionati;
- Pane confezionato, come il pan bauletto;
- Le creme spalmabili;
- La panna vegetale;
- La margarina;
- Le patatine e le fritture pronte;
- I gelati confezionati;
- La pizza surgelata;
- I pasti pronti confezionati;
- Le carni lavorate, come hamburger o polpette.
Dal 2011, tramite il Regolamento UE n. 1169/2011, i produttori devono obbligatoriamente segnalare la presenza di olio di palma all’interno dei loro prodotti.
Le differenze con l’olio di palmisto
L’olio di palma viene spesso confuso con l’olio di palmisto. Derivano entrambi dalla stessa pianta, tuttavia sono piuttosto diversi per composizione chimica.
- L’olio di palma viene estratto dalla polpa del frutto della palma Elaeis guineensis. È composto circa per il 50-55% di acidi grassi saturi (il cosiddetto acido palmitico), per il 40-45% circa da acidi grassi monoinsaturi, e per il 5-10% circa da acidi grassi polinsaturi;
- L’olio di palmisto, o olio di semi di palma, viene invece estratto dai semi del frutto della palma da olio. la sua composizione è maggiormente ricca di grassi saturi (si parla dell’80% circa), con il 15% circa di grassi monoinsaturi e una percentuale minima di grassi polinsaturi. Viene particolarmente apprezzato nell’industria dolciaria, e in particolare per la preparazione di creme, glasse e farciture.
Come viene prodotto?
L’olio di palma viene estratto dai frutti, simili a prugne di qualche centimetro di diametro, delle palme Elaeis guineensis. Dopo la raccolta i frutti vengono trattati con il vapore, sia per disattivare l’enzima lipasi – che degrada gli acidi grassi – sia per separare polpa e seme. I semi vengono poi usati per produrre l’olio di palmisto.
La polpa viene quindi spremuta per ottenere l’olio, che viene centrifugato e trattato con acqua calda. Infine, viene raffinato.
Viene prodotto soprattutto in Malesia e Indonesia: si stima che l’85% circa della produzione mondiale di questo olio provenga da lì.
L’olio di palma fa male alla salute: verità o falso mito?
Negli ultimi anni ci si è chiesti sempre più spesso se l’olio di palma faccia male alla salute. La risposta è complessa. In sostanza: dipende.
Come diciamo spesso, non esistono alimenti dannosi di per sé, ma alimenti che possono arrecare danni alla salute se consumati in quantità eccessive, e all’interno di uno stile di vita sano.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il consumo di olio di palma “per persone con livelli di colesterolo nella norma e che seguono una dieta equilibrata, non sembra aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari”, né attualmente vi sono prove certe che un suo consumo sia legato direttamente allo sviluppo di tumori o altre malattie.
Questo olio è, comunque, ricco di grassi saturi, come del resto molti altri alimenti e oli alimentari. Queste sostanze andrebbero fortemente limitate, soprattutto in caso di sovrappeso o obesità preesistente, così come in presenza di alcune tipologie – ad esempio a carico del sistema cardiocircolatorio.
Se vuoi scoprire come limitare i grassi saturi senza rinunciare al piacere del cibo, prenota ora il tuo primo colloquio gratuito con i nutrizionisti di Serenis, e inizia a prenderti cura della tua salute alimentare.
Gli impatti dell’olio di palma sull’ambiente
La produzione di olio di palma ha sollevato tutta una serie di preoccupazioni per via dell’impatto che ha sull’ambiente.
In particolare, secondo Greenpeace, la domanda crescente da parte dell’industria alimentare avrebbe spinto le industrie indonesiani ad abbattere le foreste torbiere in maniera massiccia per far spazio alle piantagioni, distruggendo gli habitat di specie a rischio come oranghi, tigri e rinoceronti.
Si stima inoltre che dal 1990 al 2015 siano stati distrutti circa 24 milioni di ettari di foresta pluviale, e altri 130.000 ettari solo dal 2015 ad oggi.
Per ridurre queste problematiche, nel 2004 è stata istituita la Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), un’organizzazione che certifica la sostenibilità dell’olio prodotto con metodi e pratiche sostenibili.
Fonti:
- Suryani, S., Sariani, S., Earnestly, F., Marganof, M., Rahmawati, R., Sevindrajuta, S., Mahlia, T. M. I., & Fudholi, A. (2020). A comparative study of virgin coconut oil, coconut oil and palm oil in terms of their active ingredients. Processes, 8(4), 402. https://doi.org/10.3390/pr8040402
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.