Latte di mandorla: ricetta e caratteristiche
Il latte di mandorla è una bevanda vegetale ottenuta dalla macinazione delle mandorle con acqua. È priva di lattosio e può essere usata in cucina come alternativa al latte vaccino.

Il latte di mandorla è una delle alternative vegetali al latte vaccino più diffuse in commercio. Viene scelto soprattutto da chi segue un’alimentazione vegana o è intollerante al lattosio.
Latte di mandorla: cos'è e caratteristiche
Il latte di mandorla è una bevanda vegetale che si ottiene macinando le mandorle con dell’acqua, filtrando il liquido che ne risulta. Nonostante venga colloquialmente chiamato “latte” e faccia parte di quella categoria comunemente chiamata come latte vegetale, non ha nulla in comune con il latte animale sul piano nutrizionale.
Rispetto al latte vaccino, infatti, il latte di mandorla ha un contenuto di proteine molto più basso ed è naturalmente privo di lattosio.
Questo lo rende adatto a chi segue una dieta vegana o una dieta senza lattosio perché ha intolleranza al lattosio, ma non può essere considerato un sostituto nutrizionale del latte animale, e il suo consumo va inserito con criterio all’interno di una dieta sana ed equilibrata, stilata da un nutrizionista per evitare carenze.

Come si prepara il latte di mandorla? La ricetta
Il latte di mandorla si prepara con mandorle tritate e acqua, seguendo un procedimento di per sé molto semplice ma che richiede un po’ di pazienza.
La ricetta tradizionale del latte di mandorle prevede l’uso di mandorle pelate, che possono essere fresche oppure secche ma reidratate. Queste ultime vanno tritate finemente e mescolate con dello zucchero (generalmente saccarosio).
Il composto viene quindi avvolto in un canovaccio, meglio se a maglie larghe, e lasciato in infusione in acqua per circa sei ore. In genere, nelle ricette per il latte di mandorla fatto in casa si suggerisce di lasciare il tutto in infusione per una notte. Al termine dell’infusione, il canovaccio va strizzato. Il liquido che ne risulta è il prodotto finito.
Se si vuole preparare il latte di mandorle in casa è possibile frullare le mandorle con dell’acqua, filtrando poi il liquido attraverso un panno o un colino a maglia fine.
In genere per preparare due tazze di latte di mandorla sono sufficienti circa 65 grammi di mandorle crude e 500 ml d’acqua.
È anche possibile “regolare” un po’ la consistenza, variando il rapporto tra acqua e mandorle. Altresì, è possibile preparare il latte di mandorla senza zucchero, ad esempio usando altri tipi di dolcificante, oppure utilizzare degli aromi per arricchirne il sapore.
In genere è possibile conservarlo in frigorifero fino ad un massimo di due o tre giorni.
Come usare il latte di mandorla?
Il latte di mandorla è una bevanda che può essere impiegata in cucina in diversi modi, e costituire un ingrediente sia per ricette dolci, sia per ricette salate.
Può ovviamente essere consumato da solo in maniera non diversa dal latte. Può dunque essere aggiunto ai cereali da colazione, al muesli o al porridge, oppure utilizzato come base per preparare frullati, smoothie, frappè e bevande calde come tè, caffè e cioccolata.
In linea di massima viene utilizzato come “sostituto” del latte vaccino in molte ricette, comprese quelle da forno, ma può essere usato anche in creme, salse e zuppe, oppure per preparare alternative a base vegetali come lo yogurt di mandorla e il gelato fatto in casa. In genere viene molto apprezzato da chi segue una dieta vegana o una dieta vegetariana, comprese le diete vegetariane per dimagrire.
Quali sono i valori nutrizionali del latte di mandorla?

I valori nutrizionali del latte di mandorla sono ben diversi da quelli del latte vaccino. In linea di massima, i valori nutrizionali per 100 grammi di latte di mandorla sono ripartiti come segue:
| Componente | Quantità media per 100 g |
| Energia | 33 kcal |
| Proteine | 0,8 g |
| Carboidrati totali | 3,5 g |
| – di cui zuccheri | 3 g |
| Grassi totali | 1,8 g |
| – Acidi grassi saturi | 0,6 g |
| – Acidi grassi monoinsaturi | 1,3 g |
| – Acidi grassi polinsaturi | 0,4 g |
| Colesterolo | 0 mg |
| Fibra alimentare | 0,3 g |
| Vitamina E | 7,5 mg |
| Potassio | 77 mg |
| Fosforo | 30 mg |
| Potassio | 60 mg |
| Fosforo | 30 mg |
Occorre poi fare attenzione, poiché a seconda del prodotto questi valori possono ulteriormente differire. Per avere informazioni precise è e resta fondamentale leggere l’etichetta.
Quali sono i benefici e le proprietà del latte di mandorla?
Il latte di mandorla, non fa “bene” di per sé, ma se inserito con criterio all’interno di una dieta sana ed equilibrata, può offrire diversi potenziali benefici dal punto di vista nutrizionale. In particolare:
- È naturalmente privo di lattosio, il che lo rende adatto alle persone con intolleranza al lattosio o allergia alle proteine del latte;
- È una buona opzione per chi segue un’alimentazione vegana, oppure per motivi etici o di salute desidera ridurre il consumo di prodotti di origine animale;
- È ricco di vitamine e in particolare di vitamina E, un antiossidante che può potenzialmente proteggere le cellule dall’azione dello stress ossidativo. Si ipotizza che un adeguato apporto di vitamina E ottenuta tramite la dieta possa essere collegata a un rischio ridotto di sviluppare malattie cardiovascolari e malattie degenerative;
- Alcune versioni fortificate contengono altri nutrienti importanti per la nostra salute, tra cui calcio, vitamina D, vitamina A e vitamina B12;
- In linea di massima si tratta di una bevanda povera di calorie e carboidrati;
- Si ipotizza che un suo consumo regolare possa potenzialmente aiutare a contrastare la stitichezza.
Come sempre, tuttavia, è necessario tenere conto del fatto che non si tratta di una bevanda “miracolosa”, e il suo consumo deve essere inserito in maniera adeguata all’interno di uno stile di vita sano e di una dieta bilanciata, stilata con il supporto di un nutrizionista.
Quali sono le controindicazioni del latte di mandorla?
Nonostante i vantaggi, il consumo di latte di mandorla può avere anche delle controindicazioni che è necessario tenere presenti. In particolare:
- Nonostante la presenza di proteine vegetali, si tratta comunque di un alimento a basso contenuto proteico, soprattutto se rapportato al latte vaccino o al latte di soia;
- Può causare gonfiore addominale, flatulenza o diarrea. Si tratta comunque, in genere, di effetti collaterali fastidiosi ma temporanei;
- Il suo consumo viene sconsigliato nei primi dodici mesi di vita, poiché può ostacolare l’assorbimento del ferro e non fornisce l’energia, i grassi e i micronutrienti essenziali per la crescita. In caso di allergia al latte vaccino è fondamentale consultare un pediatra per poter trovare l’alternativa nutrizionale più completa;
- Il suo consumo non è adatto per chi ha allergia alla frutta a guscio, poiché può provocare reazioni allergiche anche molto gravi;
- I soggetti con ipotiroidismo dovrebbero consumarlo con cautela, in quanto si ritiene che un consumo eccessivo di mandorle e alimenti derivati può potenzialmente interferire con l’assorbimento dello iodio.