Ematuria o sangue nelle urine: cause e trattamento
Il sangue nelle urine può derivare da infezioni, calcoli, malattie renali o altre condizioni. Scopri le tipologie di ematuria, le possibili cause, gli esami diagnostici e come individuare la terapia più adatta.

La presenza di sangue nelle urine, nota in termini medici come ematuria, è un sintomo che può destare preoccupazione, ma non è sempre indice di una patologia grave. L’urina ematica può derivare da molteplici condizioni, da semplici infezioni urinarie a patologie renali o urologiche più complesse. Identificare la causa è fondamentale per una corretta diagnosi e il trattamento più adatto.
Sangue nelle urine o ematuria
Non tutte le urine rosse indicano la presenza di globuli rossi. Una colorazione anomala, rossa o bruno-rossastra, può dipendere da altre sostanze o condizioni, come emoglobina o mioglobina nelle urine, porfiria, ingestione di alcuni cibi (bietole, rabarbaro, coloranti) o assunzione di farmaci.
I globuli rossi possono entrare nell'urina da qualsiasi punto del tratto urinario: reni, sistema collettore, ureteri, prostata, vescica e uretra. Nelle donne, anche un sanguinamento uterino può essere confuso con l’ematuria
Tipologie di ematuria
L'ematuria si può manifestare in diverse forme, principalmente distinte dalla loro visibilità:
- Ematuria macroscopica: si verifica quando il sangue nelle urine è visibilmente alterato, assumendo un colore rosso, rosso-sangue o addirittura marrone. La quantità di sangue può essere minima, ma sufficiente a modificare il colore dell'urina. È spesso il primo segnale che spinge il paziente a consultare un medico.
- Ematuria microscopica: in questo caso, il colore dell'urina non appare visibilmente alterato. La presenza di globuli rossi può essere rilevata solo tramite l'esame del sedimento urinario.

Cause del sangue nelle urine
L’ematuria può derivare da molte cause diverse, che spaziano da condizioni comuni e benigne fino a patologie più serie e complesse. Per comprenderne meglio l’origine, è utile conoscere le principali malattie e situazioni che possono associarsi a questo sintomo. Di seguito, una panoramica delle patologie più frequentemente coinvolte.
Patologie correlate
Le patologie associate all’ematuria includono una vasta gamma di condizioni urologiche, nefrologiche, infettive e sistemiche:
- Anomalie anatomiche (congenite o acquisite);
- Infezioni delle vie urinarie (IVU): sono tra le cause più frequenti di ematuria, soprattutto nelle donne. Si accompagnano spesso a sintomi irritativi come bruciore, urgenza minzionale e aumento della frequenza urinaria, con o senza febbre. L’analisi delle urine mostra globuli bianchi e batteri;
- Calcoli urinari: la presenza di calcoli nei reni o nelle vie urinarie può provocare microtraumi e sanguinamento. L’ematuria è spesso associata a un dolore acuto e improvviso, tipicamente a livello lombare o al fianco, che può irradiarsi verso l’inguine;
- Patologie glomerulari: queste malattie dei glomeruli renali Possono manifestarsi con urine scure, pressione alta, gonfiore e presenza di proteine nelle urine;
- Tumori del tratto genitourinario: neoplasie di rene, vescica, prostata o uretere sono una causa importante di ematuria macroscopica, spesso indolore. Sono particolarmente sospette nei soggetti sopra i 50 anni, nei fumatori o in chi ha familiarità per tumori urologici;
- Iperplasia prostatica benigna (IPB): è una condizione comune negli uomini anziani. Provoca ostruzione del flusso urinario con difficoltà a urinare, nicturia e sensazione di svuotamento incompleto della vescica. L’ematuria può essere uno dei sintomi;
- Prostatite: sia nella forma acuta che cronica, può causare sangue nelle urine insieme a sintomi irritativi e ostruttivi, oltre a dolore pelvico o perineale;
- Rene policistico: questa malattia ereditaria porta alla formazione di cisti nei reni, che possono causare dolore cronico, ipertensione e sangue nelle urine;
- Infarto o necrosi papillare renale: più frequente in soggetti con anemia falciforme. Può causare ematuria macroscopica e dolore al fianco;
- Endometriosi: nelle donne, può interessare la vescica o l’uretere. L’ematuria si verifica ciclicamente, in coincidenza con il ciclo mestruale;
- Traumi renali o vescicali: lesioni da incidenti, cadute o colpi diretti all’addome o al bacino possono causare ematuria, spesso associata a dolore e alterazioni della funzionalità urinaria;
- Sindrome dolore lombare-ematuria: condizione rara, caratterizzata dalla combinazione di dolore cronico al fianco e sangue nelle urine, in assenza di altre cause evidenti;
- Sindrome dello schiaccianoci: dovuta alla compressione della vena renale sinistra tra l’aorta e l’arteria mesenterica superiore. Può causare ematuria intermittente, dolore lombare sinistro e, negli uomini, varicocele;
- Malattie sistemiche e autoimmuni: condizioni come lupus eritematoso sistemico, vasculite da IgA o granulomatosi con poliangioite possono interessare i reni e causare ematuria, spesso accompagnata da sintomi generali come febbre, rash cutanei, dolori articolari o edema;
- Malattie ematologiche e della coagulazione: disordini come la crioglobulinemia mista, la malattia da siero o l’uso di anticoagulanti possono predisporre a sanguinamenti, anche a livello del tratto urinario;
- Infezioni specifiche: oltre alle comuni IVU, infezioni come la tubercolosi genito-urinaria o la schistosomiasi (nelle aree endemiche) possono provocare ematuria persistente;
- Esercizio fisico intenso: può causare ematuria transitoria;
- Procedure invasive: come cateterismi, biopsie, litotrissia;
- Cistite da radiazioni o farmaci: può provocare emorragie vescicali.

Esami da fare in caso di sangue nelle urine
La diagnosi richiede una valutazione completa, che inizia con visita medica ed esami di laboratorio, per poi passare, se necessario, a indagini più approfondite.
1. Esami di primo livello:
- Esame delle urine e sedimento urinario: per confermare la presenza di sangue e identificarne la causa;
- Urinocoltura: se si sospetta un’infezione;
- Esami ematici e urinari specifici (creatinina, azotemia, elettroliti, proteinuria): utili per valutare la funzionalità dei reni;
- Esami immunologici e biopsia renale: in caso di sospetta malattia glomerulare.
2. Esami di imaging:
- Ecografia o TC senza contrasto: per identificare calcoli o anomalie;
- TC o ecografia con contrasto: se non si trova una causa evidente, soprattutto nei pazienti giovani;
- Imaging completo (TC/RM): indicato per ematuria macroscopica o sintomi sospetti;
- Angio-TC: per casi specifici come la sindrome dello schiaccianoci.
Nei pazienti anziani, è consigliata una valutazione radiologica completa.
3. Altri esami:
- Cistoscopia: esplora direttamente la vescica, utile soprattutto nei pazienti >35 anni o con fattori di rischio oncologici;
- Test PSA: negli uomini >50 anni, per valutare il rischio di tumore alla prostata;
- Ecografia post-minzionale: per verificare lo svuotamento completo della vescica, utile in caso di ingrossamento prostatico.
A chi rivolgersi?
In presenza di sangue nelle urine, un approccio diagnostico graduale, basato sull'età del paziente, sui sintomi associati e sui fattori di rischio, è essenziale per identificare la patologia scatenante e avviare la terapia più appropriata. La valutazione iniziale può essere effettuata dal medico di medicina generale, che, in base ai reperti dell'anamnesi, dell'esame obiettivo e degli esami di primo livello (come l'esame delle urine), potrà indirizzare il paziente allo specialista più appropriato: l’urologo (per problemi prostatici, calcoli, infezioni o sospetti tumori), il nefrologo (per malattie renali come le glomerulopatie), altri specialisti se si sospettano patologie sistemiche.
Cura e trattamento
Il sangue nelle urine non è una malattia, ma un sintomo. Per questo, la cura dipende sempre dalla causa:
- Se l’origine è un’infezione urinaria, basta in genere una cura antibiotica. Nei pazienti sotto i 50 anni, soprattutto donne, se l’ematuria sparisce e non ci sono altri sintomi, non servono ulteriori esami. Nelle cistiti ricorrenti, oltre alla terapia antibiotica, possono essere utili una dieta per la cistite e l’assunzione di integratori specifici per supportare le difese delle vie urinarie e ridurre il rischio di recidive;
- In caso di calcoli, tumori, ingrossamento della prostata o malformazioni, il trattamento può variare da farmaci a interventi chirurgici o mini-invasivi;
- Le malattie renali (come le glomerulonefriti) richiedono cure più specifiche, spesso con farmaci che agiscono sul sistema immunitario e con il controllo della pressione arteriosa;
- Le infezioni rare, come la schistosomiasi o la tubercolosi urinaria, si trattano con antibiotici o antiparassitari specifici;
- Se il sangue è causato da sforzo fisico o compare senza una causa evidente, può risolversi da solo, senza bisogno di cure;
- Nei pazienti che prendono anticoagulanti, è importante non dare per scontato che la causa del sanguinamento siano i farmaci: vanno sempre escluse altre possibili patologie.
FONTI:
- Barocas, D. A., et al. (2025). Updates to microhematuria: AUA/SUFU guideline (2025). Journal of Urology, 213(5), 547–557. https://doi.org/10.1097/JU.0000000000004490