La dermatite è una condizione clinica caratterizzata da infiammazione della pelle. Si manifesta solitamente con arrossamento, irritazione, prurito e gonfiore.
Cos’è la dermatite?
La dermatite è un’infiammazione della cute che si manifesta con arrossamento, prurito, irritazione e/o gonfiore.
In caso di dermatite la pelle può divenire secca e desquamarsi, oppure possono comparire bolle, vescicole o croste.
Non esiste una singola causa per l’insorgere dell’infiammazione.
Le motivazioni sono molteplici, e comprendono fattori esterni, tra cui:
- Allergeni, ovvero sostanze che, quando entrano in contatto con la pelle, possono innescare una reazione allergica;
- Agenti chimici o fisici, ad esempio prodotti chimici irritanti – ad esempio alcuni prodotti per la pulizia della casa -, che utilizzati senza adeguate protezioni possono irritare la cute.
Oppure fattori interni, principalmente la presenza di malattie o patologie alimentari, predisposizioni genetiche e così via che possono causare infiammazioni tra cui, appunto, l’irritazione della pelle.
Tipi di dermatite e cause comuni
Proprio per via della sua natura multifattoriale, la dermatite si divide in diverse tipologie, a seconda delle diverse cause che la scatenano.
Tra le tipologie principali e più diffuse di dermatosi infiammatorie ricordiamo:
- La dermatite atopica, anche detta eczema atopico. Si manifesta con arrossamento, fastidio e, talvolta, vescicole, soprattutto nelle pieghe della pelle, dove sudore e conseguente umidità favoriscono l’irritazione. Questo tipo di dermatite tende dunque a comparire in zone del corpo come gomiti, ginocchia e collo, e a manifestarsi con più frequenza e intensità nei mesi caldi, per via del sudore. Sono stati effettuati degli studi, inoltre, che indagano la correlazione tra dermatite atopica e malattie metaboliche, e sulle probabilità di sviluppare il reflusso gastroesofageo, spesso collegato a diete eccessivamente ricche di grassi (Lee et al., 2023);
- La dermatite seborroica. È un tipo di infiammazione cutanea solitamente accompagnata da desquamazione, che può essere più o meno intensa. Solitamente le zone più colpite sono il volto e il cuoio capelluto, dove causa un’intensificazione nella produzione di forfora;
- La dermatite da contatto. Come suggerisce il nome, è causata dal contatto con allergeni (in questo caso parliamo solitamente di dermatite allergica), oppure sostanze urticanti e/o irritanti. Basti pensare ad alcune tipologie di piante o animali – le punture delle meduse o il contatto con dell’ortica, ad esempio -, oppure sostanze chimiche come alcune tipologie di detersivi particolarmente forti, utilizzati senza adeguata protezione. Un ulteriore esempio è la cosiddetta dermatite da pannolino, tipica negli infanti e causata dal contatto prolungato della pelle con feci e/o urina causata dal pannolino;
- La dermatite da stress. Alcuni fattori emotivi, come appunto uno stress prolungato, possono causare o peggiorare le manifestazioni di dermatite. Tuttavia, non è ancora stato chiarito quali siano gli esatti meccanismi che innescano una risposta simile da parte dell’organismo (Arndt et al., 2008).
Tra le cause comuni occorre tenere presente anche la predisposizione genetica e i cambiamenti ormonali.
Sintomi e diagnosi della dermatite
Considerate le varie tipologie di dermatite, i sintomi della stessa possono variare a seconda delle cause scatenanti. Sebbene dunque non esista una risposta universale al come si manifesti la dermatite, vi sono comunque alcuni sintomi comuni, che possono differire per intensità:
- Rossore. L’area interessata diviene arrossata e infiammata, solitamente calda al tatto;
- Prurito, più o meno intenso. È un sintomo comune e molto fastidioso. La persona affetta tende quindi a grattarsi, talvolta causando lacerazioni e aumentando il rischio di contrarre infezioni della pelle;
- Desquamazione, accompagnata a secchezza della pelle;
- Presenza di bolle e/o vescicole che, rompendosi, causano delle piccole croste o erosione sulla pelle.
Per diagnosticare la dermatite, solitamente, ci si rivolge ad una figura medica specializzata chiamata dermatologo. Quest’ultimo osserva i sintomi e, anche a seguito di un colloquio con il paziente per valutare la sua storia clinica, può decidere di procedere con ulteriori test.
In particolare, qualora si sospetti la presenza di una dermatite allergica si effettua un test chiamato patch test. Questo test prevede l’applicazione di piccole quantità di allergeni sulla pelle del paziente per osservare eventuali reazioni cutanee. In questo modo, si identificano eventuali sostanze che causano reazioni allergiche.
Trattamenti e cure per la dermatite
La dermatite di per sé non è pericolosa. Tuttavia, se non trattata adeguatamente può causare ulteriori problematiche, tra cui:
- Lesioni e ferite ricorrenti, causate dal prurito e dunque dal grattarsi continuamente da parte del paziente. Le lesioni possono inoltre infettarsi. In particolare, la dermatite atopica non gestita può divenire cronica e causare la cosiddetta lichenificazione, un ispessimento della pelle dovuto, appunto, al grattamento ripetuto.
- Impatto negativo sulla qualità della vita. La sensazione di prurito può causare stress, compromettere le normali attività quotidiane e/o causare o peggiorare disturbi del sonno. Inoltre, soprattutto in individui molto giovani, la presenza di dermatite può avere un impatto negativo sull’autostima e, conseguentemente, sulla socialità (Nguyen et al., 2016);
Fortunatamente esistono dei trattamenti efficaci per curare la dermatite, che, se adeguatamente prescritti e seguiti dal paziente, possono far scomparire i sintomi o, nei casi cronici, aiutare notevolmente nella loro gestione.
La cura ovviamente non è univoca. Dipende infatti dalla tipologia di dermatite da cui il paziente è affetto, dalla sua storia clinica, da eventuali fattori scatenanti e/o allergie.
Come si cura la dermatite?
Le dermatiti causate da stress, allergie o contatto con agenti urticanti sono le più “semplici” da trattare. Queste ultime in particolare solitamente regrediscono spontaneamente nel giro di pochi giorni, ma il medico può prescrivere alcuni farmaci lenitivi che possono aiutare il paziente nella gestione dell’infiammazione o dell’infezione della pelle, soprattutto se pruriginosa.
Qualora la dermatite cutanea sia invece causata da allergie – o condizioni come la celiachia -, una volta individuato l’allergene si raccomanda l’evitamento nel contatto con quest’ultimo. In alcuni casi il medico può inoltre raccomandare l’utilizzo di farmaci o pomate cortisoniche. In caso di intolleranze alimentari, invece, la dermatite può manifestarsi in concomitanza alla comparsa di brufoli.
Nel caso di dermatiti seborroiche solitamente vengono consigliati appositi shampoo e creme.
Infine, per le dermatiti atopiche vengono proposti dei farmaci a seconda della gravità, spesso uniti a creme o pomate per controllare il prurito. Anche indagare riguardo la dieta seguita potrebbe essere una strada percorribile, soprattutto se si seguono diete a basso contenuto di alcuni macronutrienti (come la dieta low carb) senza adeguato supporto.
Tutte queste valutazioni ovviamente non possono essere fatte in autonomia, ma solamente con il supporto di un dermatologo, in grado di valutare la tipologia di dermatite e di proporre la terapia corretta.
Dieta e cura della pelle per la dermatite
La dieta non è necessariamente un fattore scatenante della dermatite: dipende dal tipo di dermatite di cui si soffre.
Tuttavia, alcuni alimenti possono scatenare i sintomi (se in presenza di dermatite allergica), oppure peggiorarli, oppure, ancora, diete sbilanciate possono contribuire ad eventuali riacutizzazioni.
Non esiste un piano alimentare univoco, e quest’ultimo va concordato con un professionista che valuterà i bisogni del paziente in relazione alla tipologia di dermatite di cui soffre, consigliando se necessario l’uso di opportuni integratori.
Anche la cura della pelle è fondamentale, con l’uso di saponi delicati e creme idratanti.
Prevenzione delle esacerbazioni della dermatite
Per prevenire la dermatite è possibile seguire alcune buone abitudini. Tra queste:
- Idratare adeguatamente la pelle, per prevenire una secchezza eccessiva che può causare irritazione e peggiorare eventuali infiammazioni preesistenti. Allo stesso modo, è necessario bere almeno due litri di acqua ogni giorno;
- Evitare di lavarsi troppo frequentemente, o con troppa “foga”. Sembra controintuitivo, ma lavarsi in maniera troppo frequente, magari utilizzando saponi eccessivamente aggressivi o strofinando eccessivamente la pelle con spugne e asciugamani può compromettere gli strati protettivi della pelle, causando piccole irritazioni della pelle o acutizzando i sintomi della dermatite;
- Preferire indumenti di cotone leggeri e traspiranti e, soprattutto se la dermatite è già presente, evitare indumenti poco traspiranti o eccessivamente pesanti, come la lana e i tessuti sintetici;
- Evitare il contatto con sostanze irritanti, qualora necessario indossare sempre protezioni adeguate, come guanti o camici.
Fonti:
- Arndt, J., Smith, N., & Tausk, F. (2008). Stress and atopic dermatitis. Current Allergy and Asthma Reports, 8(4), 312–317. https://doi.org/10.1007/s11882-008-0050-6
- Nguyen, C. M., Koo, J., & Cordoro, K. M. (2016). Psychodermatologic Effects of Atopic Dermatitis and acne: A review on Self‐Esteem and Identity. Pediatric Dermatology, 33(2), 129–135. https://doi.org/10.1111/pde.12802
- Lee, S. W., Park, J., Kim, H., Jung, Y. W., Baek, Y. S., Lim, Y., & Kim, K. (2023). Atopic dermatitis and risk of gastroesophageal reflux disease: A nationwide population-based study. PLoS ONE, 18(2), e0281883. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0281883
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Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.