Colangite: sintomi, diagnosi e possibili trattamenti
La colangite infiammatoria colpisce i dotti biliari, con forme infettive e autoimmuni. Sintomi: febbre, dolore addominale, ittero. Diagnosi con esami del sangue e imaging. Trattamenti: antibiotici, farmaci per prurito e infiammazione, intervento chirurgico o trapianto.

La colangite è un’infiammazione delle vie biliari, causata da infezioni batteriche in seguito a ostruzioni o da processi autoimmuni, come nel caso della colangite biliare primitiva (CBP) e della colangite sclerosante primitiva (CSP). La diagnosi di questa malattia si basa su esami del sangue specifici e tecniche di imaging come l'ecografia, mentre le cause che possono portare alla sua comparsa non sono ancora state precisamente identificate.
L’intervento chirurgico è la cura definitiva per la colangite, ma è connessa anche al rischio di complicazioni. Alcuni trattamenti per le infiammazioni acute includono la prescrizione di antibiotici la rimozione dell’ostruzione, mentre per le forme croniche (CBP e CSP) si utilizzano farmaci per rallentare il danno epatico o, nei casi avanzati, può essere necessario il trapianto di fegato.
Vediamo cos’è la colangite, quali sono i sintomi, come si effettua la diagnosi e qual è la cura.
Cos’è la colangite
La colangite è un’infiammazione dei dotti biliari dovuta a un’ostruzione dei flussi al loro interno: può avere natura infettiva o autoimmune. A causa di questa infiammazione, si possono formare delle cicatrici all’interno dei dotti biliari che causano un significativo restringimento degli stessi.
La colangite primitiva sclerosante è invece una condizione differente: si tratta di una patologia cronica ad evoluzione tendenzialmente progressiva e caratterizzata da infiammazione, fibrosi e graduale ostruzione delle vie biliari sulla base di fattori genetici e immunologici.
Solitamente la colangite presenta dei sintomi che possono essere facilmente confusi con altri disturbi non specifici ed è sospettabile solo sulla base di alterazioni agli esami del sangue.
Tipi di colangite
Questa infiammazione può essere principalmente di due tipologie:
- colangite infettiva, ovvero complicata da un’infezione di natura batterica o, in casi più rari, parassitaria;
- colangite sclerosante, quando la flogosi delle vie biliari ha natura autoimmune ed è dovuta ad una reazione immunitaria anomala contro i dotti biliari che finiscono per restringersi.
La colangite infettiva è molto più comune, soprattutto nei Paesi industrializzati, ed è comunemente causata da:
- escherichia coli;
- pneumobacilli;
- salmonella;
- streptococchi;
- Enterobacter;
- Clostridia;
- Klebsiella;
- Pseudomonas.
Può essere anche il risultato di altre condizioni patologiche legate al pancreas come pancreatiti, fibrosi cistica, tumore al pancreas.

Sintomi della colangite
Inizialmente la colangite può non destare particolari sospetti proprio per il fatto che i sintomi iniziano a comparire nelle fasi più avanzate dell’infiammazione. Inoltre, ogni individuo può presentare condizioni cliniche diverse, così come ad ogni tipologia di colangite corrispondono sintomi differenti.
In linea generale, i sintomi che i vari tipi di flogosi hanno in comune sono febbre, dolore addominale e ittero (feci di colore chiaro e urine scure). Sono molto comuni anche i sintomi dell’apparato digerente e gastrointestinale, come nausea e vomito.
Per quanto riguarda la colangite sclerosante primitiva, tra i sintomi più comuni nello stadio iniziale possono manifestarsi prurito e senso di fatica. Con il passare del tempo e il progredire della malattia, possono comparire anche altri disturbi quali dolore addominale (in particolare nell’area in alto a destra), brividi, febbre e sudorazione notturna.
Infine, potrebbero manifestarsi anche altri sintomi tipici della cirrosi epatica come ipertensione sanguigna della vena porta, ossia quella che conduce il sangue dall’intestino al fegato, ascite (accumulo di liquido a livello addominale) e insufficienza epatica anche grave.
Cause e fattori di rischio
Diversi studiosi stanno cercando di scoprire quali sono le cause che portano a sviluppare la colangite, ma ad oggi non c’è una risposta univoca da parte della letteratura a nostra disposizione.
Si possono comunque distinguere diverse ipotesi a seconda della forma di colangite a cui si fa riferimento:
- la colangite acuta è causata principalmente da infezioni batteriche dovute a ostruzioni dei dotti biliari, spesso dovute a calcoli biliari;
- la colangite sclerosante primitiva (PSC) e la colangite biliare primitiva (PBC) sono malattie autoimmuni, sebbene i fattori scatenanti non siano chiari.
I fattori di rischio che possono esporre gli individui a contrarre questa malattia includono preesistenti malattie infiammatorie intestinali, predisposizione genetica e familiarità per entrambe le forme autoimmuni, e l'età del paziente.
Diagnosi: esami e procedure
La diagnosi della colangite avviene tramite l’esecuzione di numerosi esami strumentali per immagini: ad esempio, per individuare eventuali ostruzioni dei dotti biliari si può utilizzare una delle tecniche colangiografiche. Per verificare possibili ispessimenti delle pareti dei dotti biliari o l’eventuale presenza di calcoli, invece, possono essere indicate ecografia, TAC o risonanza magnetica.
Per avere un quadro completo, può essere utile analizzare anche i parametri ematochimici del paziente attraverso degli esami del sangue. In caso di colangite infettiva, infatti, si può registrare un aumento della bilirubina, della VES e del numero di globuli bianchi. Allo stesso tempo, possono crescere gli enzimi associati a stasi biliare.
Tra gli ulteriori esami che il medico può prescrivere ci sono il CPRE, ossia la colangiopancreatografia retrograda endoscopica oppure una una biopsia del fegato per valutare l’entità dell’eventuale danno a quest’organo.
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Trattamento della colangite
La colangite è purtroppo una malattia irreversibile, per cui il trattamento è rivolto al controllo della sintomatologia e al monitoraggio della funzione epatica mediante medicinali o interventi chirurgici. Ad oggi l’unico intervento risolutivo e definitivo della colangite è il trapianto di fegato.
Quando la colangite ha origine infettiva, il trattamento consiste nella somministrazione di antibiotici. In questo caso, però, bisogna risolvere anche l’ostruzione delle vie biliari: l’opzione è quella chirurgica con un intervento endoscopico oppure in laparoscopia.
Il trattamento delle colangiti sclerosanti primarie, invece, ha come obiettivo la gestione delle principali manifestazioni sintomatologiche, delle eventuali complicanze e dei possibili danni a carico del fegato sul lungo termine. Per contrastare il prurito, per esempio, si utilizza un acido biliare come l’ursodiolo, che favorisce l’assorbimento della bile. Ci sono poi dei farmaci, detti “sequestranti degli acidi biliari”, che impediscono il ritorno al fegato degli acidi biliari appunto.

Farmaci e antibiotici
Tra i farmaci che i medici possono prescrivere per alleviare i sintomi della colangite e per combattere l’infiammazione ci sono:
- antistaminici per il controllo del prurito;
- sequestranti degli acidi biliari, ovvero resine che si legano agli acidi biliari presenti nell’intestino e ne impediscono il ritorno al fegato forzando l’eliminazione tramite feci;
- acido ursidesossicolico per ridurre il prurito e migliorare i parametri ematici;
- immunosoppressori (corticosteroidi, aziatoprina, penicillamina, metotrexato);
- antibiotici per prevenire infezioni della colecisti;
- vitamine liposolubili come vitamina A, vitamina D, vitamina E, vitamina K per prevenire stati carenziali a causa da deficit funzionale del fegato.
Interventi chirurgici e procedure endoscopiche
La chirurgia è l’unica soluzione definitiva per combattere la colangite, ma ci sono diverse procedure endoscopiche di preparazione all’intervento:
- ERCP (Colangiopancreatografia retrograda endoscopica) operativa, che rappresenta un intervento palliativo in attesa del trapianto. Consiste nella dilatazione delle pareti biliari stenotiche ripristinando la pervietà e nel posizionamento di stent al fine di impedirne un nuovo restringimento;
- rimozione del segmento stenotico/fibrotico e anastomosi dei due monconi residui;
- trapianto di fegato, che rappresenta la soluzione definitiva nei casi di grave insufficienza epatica.
Di colangite si può guarire, seppur raramente (circa nel 10% dei casi) la patologia può recidivare anche sull’organo trapiantato, ragion per cui occorre comunque eseguire controlli regolari anche dopo l’effettuazione dell’intervento chirurgico.
Possibili complicazioni
Le complicanze connesse alla colangite, a seconda della tipologia, possono includere:
- infezioni batteriche;
- insufficienza epatica;
- cirrosi epatica;
- ipertensione portale con varici esofagee e sanguinamenti;
- osteoporosi;
- aumento del rischio di cancro dei dotti biliari, del fegato e del colon.
Anche le manovre endoscopiche possono avere delle complicazioni, per esempio l’ERCP può scatenare una pancreatite, mentre il drenaggio percutaneo può favorire il sanguinamento, la batteriemia o la formazione di ascessi.
Prevenzione e gestione a lungo termine
La prevenzione della colangite è difficile se non impossibile, proprio per il fatto che non si conoscono esattamente nemmeno le cause precise che portano allo sviluppo di questa infiammazione. Tuttavia, esistono dei comportamenti e delle abitudini che possono migliorare la salute e prevenire diverse malattie del fegato.
Una volta ricevuta la diagnosi di colangite è opportuno adottare alcuni sani comportamenti:
- eliminare completamente il consumo di alcolici e superalcolici;
- effettuare le vaccinazioni contro epatite A ed epatite B a salvaguardia dell’organo;
- consultare il medico prima di assumere ogni tipo di farmaco;
- raggiungere e mantenere il peso forma;
- seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura;
- praticare una regolare attività fisica.
FONTI:
- Virgile, J., & Marathi, R. (2023). Cholangitis. In StatPearls. StatPearls Publishing.
- Mohammad Alizadeh A. H. (2017). Cholangitis: Diagnosis, Treatment and Prognosis. Journal of clinical and translational hepatology, 5(4), 404–413. https://doi.org/10.14218/JCTH.2017.00028