Calcoli alla colecisti: sintomi, cause e trattamento
I calcoli alla colecisti sono piccole formazioni solide che si sviluppano nella cistifellea. Possono restare asintomatici o causare dolore addominale, nausea o altri disturbi. In alcuni casi per essere rimossi richiedono un intervento chirurgico.

I calcoli alla colecisti sono accumuli solidi di bile che si formano all’interno della cistifellea. Nella maggior parte dei casi non provocano disturbi, ma quando ostruiscono i dotti biliari possono causare dolori intensi, infiammazione e difficoltà nella digestione dei grassi.
Cosa sono i calcoli alla colecisti?
I calcoli alla colecisti sono piccoli aggregati solidi che si formano all’interno della cistifellea.
La cistifellea è una sorta di “sacca” posta sotto il fegato, che immagazzina la bile, ovvero il fluido che emulsiona i grassi per digerirli. I calcoli alla colecisti, in particolare, sono concrezioni che nascono quando alcuni componenti della bile precipitano e si cristallizzano.
Queste formazioni, dette anche, informalmente, sassolini biliari, possono essere singole o multiple e variano per dimensione. Questa può essere pari a pochi millimetri, simili a granelli di sabbia, fino ad alcuni centimetri.
Non vanno confusi con i calcoli renali, le cui cause sono diverse e che danno origine a una sintomatologia differente.
Come si formano i calcoli alla colecisti?
I calcoli alla colecisti si formano quando l’equilibrio tra colesterolo, sali biliari e bilirubina si altera e parte dei componenti precipita.
In condizioni normali, infatti, gli acidi biliari mantengono il colesterolo disciolto. Se la bile è troppo ricca di colesterolo o bilirubina, oppure la colecisti si svuota male, si depositano dei cristalli che col tempo crescono fino a diventare calcoli.
Esistono due diverse forme, ovvero:
- I calcoli di colesterolo, che sono i calcoli più comuni negli adulti;
- I calcoli pigmentari, ricchi di bilirubina, che sono più frequenti in presenza di alcune malattie epatiche o ematologiche.
Quali sono le cause dei calcoli alla colecisti?
Le cause dei calcoli alla colecisti ruotano intorno a tre meccanismi, e più nello specifico:
- Eccesso di colesterolo nella bile, che è anche la causa più frequente;
- Aumento della bilirubina, in genere legato a disturbi del fegato o a maggior distruzione dei globuli rossi;
- Svuotamento inefficace della colecisti.
In molti casi, questi fattori coesistono e tendono a “rafforzarsi” a vicenda.
Quali sono i fattori di rischio per lo sviluppo dei calcoli?
I principali fattori di rischio che possono potenzialmente aumentare la probabilità di sviluppare calcoli alla colecisti sono:
- Età avanzata;
- Sesso femminile, in quanto la presenza di estrogeni e progesterone influenza sia la composizione della bile, sia lo svuotamento della colecisti;
- Sovrappeso e obesità;
- Perdita di peso eccessivamente rapida, eventualmente con l’utilizzo di diete sbilanciate;
- Familiarità;
- Presenza di diabete e di alcune malattie intestinali;
- Sedentarietà;
- Dieta ricca di grassi e zuccheri raffinati.
Più di questi fattori si sommano, più cresce la probabilità di sviluppare calcoli alla colecisti.
Quali sono i sintomi dei calcoli alla colecisti: dove fanno male?
I calcoli alla colecisti sono spesso asintomatici, al punto che in genere vengono scoperti per caso durante le ecografie.
I sintomi compaiono quando un calcolo “migra” arrivando a ostruire un dotto biliare. In questi casi compare un dolore acuto nella parte alta destra dell’addome, pancia gonfia, spesso con nausea e talvolta vomito.
Il dolore può durare da pochi minuti ad alcune ore, e tende a presentarsi più spesso dopo pasti abbondanti o ricchi di grassi, quando la colecisti si contrae per rilasciare la bile. In questi casi si parla anche di colica biliare.
Se il calcolo non si sposta e quindi il blocco persiste, possono comparire:
- Febbre;
- Sudorazione abbondante;
- Tachicardia;
- Ittero, soprattutto in caso di ostruzione prolungata e non trattata.
Un’ostruzione prolungata o ripetuta senza che venga trattata può sfociare in infiammazioni più serie, come colecistite e pancreatite, che richiedono un intervento medico tempestivo.
In caso di dolore persistente, febbre o ittero, inoltre, è opportuno recarsi al pronto soccorso
Detto questo, anche in presenza di calcoli la persona interessata può non avvertire nulla per mesi o anni. Questo non esclude la presenza di calcoli alla colecisti, ma solo l’assenza di ostruzione.
Il dolore dei calcoli alla colecisti: dove si sente e come riconoscerlo
Il dolore da calcoli alla colecisti si localizza di solito sotto l’arcata costale destra, ma può irradiarsi al centro dell’addome, alla schiena tra le scapole o alla spalla destra.
Si tratta di un dolore continuo, intenso, spesso crampiforme, che rende, peraltro, difficile trovare una posizione comoda.

La pancia gonfia e i disturbi intestinali associati ai calcoli alla colecisti
In presenza di calcoli alla colecisti, e in particolare in caso di ostruzione, la difficoltà di deflusso della bile può causare sintomi legati all’apparato digerente, tra cui:
- Gonfiore addominale;
- Digestione rallentata;
- Senso di pesantezza dopo i pasti;
- Nausea;
- Eruttazioni frequenti;
- Meteorismo.
Inoltre, alcune persone notano la presenza di feci chiare, per via della ridotta presenza di pigmenti biliari o urine più scure.
La diagnosi e i controlli in caso di sospetti calcoli alla colecisti
La diagnosi di calcoli alla colecisti si basa su analisi dei sintomi e alcuni esami.
Gli esami del sangue aiutano a capire se c’è infiammazione o alterazione del deflusso della bile. Per esempio si valutano i valori della bilirubina e degli enzimi epatici.
La scelta degli esami strumentali dipende, invece, dal quadro clinico. In assenza di sintomi, la scoperta casuale della presenza di calcoli alla colecisti non implica automaticamente la necessità di trattarli. Sarà il medico a decidere caso per caso.
Quali sono gli esami più comuni?
L’ecografia addominale è l’esame di prima scelta perché è rapida, non invasiva e permette di visualizzare calcoli e vie biliari.
In alcuni casi possono essere impiegati altri esami, come:
- Colangio Risonanza Magnetica, che studia i dotti biliari e rileva la presenza di calcoli o restringimenti;
- TAC addominale;
- Scintigrafia epatobiliare, che osserva il flusso della bile e la funzionalità della colecisti;
- Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), che combina endoscopia e radiologia e, se necessario, consente di rimuovere gli eventuali calcoli presenti nei dotti biliari.
Il trattamento dei calcoli alla colecisti
Se i calcoli alla colecisti non danno sintomi, in genere si mantiene il paziente sotto osservazione senza la necessità di interventi. Se, invece, provocano coliche o infiammazioni, si interviene per risolvere l’ostruzione e prevenire la comparsa di recidive.
La scelta dell’eventuale trattamento dipende da dimensione dei calcoli, sede e presenza di eventuali sintomi.
I farmaci e gli interventi medici per i calcoli alla colecisti
La colecistectomia, ovvero rimozione della colecisti, è la terapia “definitiva” per trattare i calcoli alla colecisti sintomatici. Ad oggi viene di solito eseguita in laparoscopia.
Quando la chirurgia non è praticabile nell’immediato, si possono adottare delle strategie temporanee per ridurre la gravità dell’infiammazione e il rischio di infezione, come il posizionamento di un drenaggio, la cosiddetta colecistostomia.
Esistono poi delle terapie con acidi biliari che sono utili a sciogliere alcuni tipi di calcoli di colesterolo, in particolare se di piccole dimensioni. Queste terapie hanno però un’efficacia limitata, richiedono tempi generalmente lunghi e presentano un’alta probabilità di recidiva.
L’ERCP, oltre che diagnostica, può anche diventare terapeutica. Consente infatti di ampliare l’apertura del dotto biliare e rimuovere calcoli presenti nelle vie biliari senza ricorrere a un intervento più invasivo.
I calcoli possono sparire da soli? Quando?
No. I calcoli alla colecisti non possono “sparire” e non si sciolgono spontaneamente.
O meglio, i calcoli molto molto piccoli possono talvolta attraversare il dotto ed essere eliminati con le feci. Si tratta, tuttavia, di un evento raro che non va ad “annullare” il rischio di una nuova formazione.
Non esistono, poi, metodi “naturali” sicuri per favorire l’espulsione, anzi, digiuni o diete “purificanti” effettuate senza controllo di un nutrizionista possono peggiorare la stasi biliare. L’unico rimedio davvero risolutivo è eliminare la causa dell’ostruzione.
L’alimentazione e i calcoli alla colecisti
La dieta di per sé non “scioglie” né tratta i calcoli alla colecisti già formati, ma può aiutare a gestire i sintomi e a ridurre gli episodi dolorosi. Questo avviene anche nella dieta per i calcoli renali.
Infatti, la produzione della bile è strettamente legata al metabolismo dei grassi, e pasti molto ricchi di lipidi stimolano le contrazioni della colecisti.
Detto questo, dopo la diagnosi è utile limitare i pasti abbondanti e molto ricchi di grassi, che possono favorire lo spostamento dei calcoli. Rimane, comunque, buona prassi rivolgersi ad un nutrizionista.
Le verdure da evitare e gli alimenti consigliati
Non esistono verdure “vietate” per definizione in caso di calcoli alla colecisti, ma alcune, come cavoli, verze, cipolle, broccoli e cavolfiori , possono accentuare il gonfiore addominale soprattutto nelle persone sensibili.
Anche i legumi, se poco cotti o non passati, possono favorire la comparsa di meteorismo.
Sebbene la pratica di rivolgersi ad un nutrizionista rimanga prassi comune, alcuni accorgimenti pratici includono:
- Preferire frutta e verdura ben tollerate, cereali integrali in quantità moderate, carni magre e pesce al vapore o al forno;
- Usare olio extravergine d’oliva a crudo in quantità contenute;
- Evitare cibi fritti, insaccati, in generale alimenti e salse;
- Limitare o evitare del tutto il consumo di bevande zuccherate e alcolici;
- Frazionare l’alimentazione giornaliera in più pasti non eccessivamente ricchi.
Quali sono le abitudini utili a ridurre i sintomi dei calcoli alla colecisti?
Alcune abitudini quotidiane possono diminuire la probabilità che compaiano coliche e diminuire la sensazione di pesantezza. In particolare:
- Bere acqua a sufficienza durante la giornata;
- Mangiare lentamente e masticare bene;
- Osservare la risposta individuale ad alcuni cibi, e riducendo quelli che scatenano gonfiore o nausea;
- Effettuare attività fisica in maniera moderata ma costante.
La prevenzione dei calcoli alla colecisti e alcuni consigli
I calcoli alla colecisti si possono prevenire, in particolare seguendo uno stile di vita sano e mantenendo un peso corporeo adeguato. In generale, alcuni consigli utili comprendono:
- Perdere peso in modo graduale se necessario, seguendo una dieta stilata da un nutrizionista;
- Evitare di saltare i pasti, distribuendo l’apporto calorico nella giornata;
- Ridurre il consumo di grassi saturi;
- Effettuare attività fisica in maniera regolare;
- Eseguire controlli periodici in presenza di familiarità o patologie come il diabete.
Fonti:
- Lammert, F., & Wittenburg, H. (2024). Gallstones: Prevention, Diagnosis, and Treatment. Seminars in Liver Disease, 44(03), 394–404. https://doi.org/10.1055/a-2378-9025
- Parra-Landazury, N., Cordova-Gallardo, J., & Méndez-Sánchez, N. (2021). Obesity and Gallstones. Visceral Medicine, 37(5), 394–402. https://doi.org/10.1159/000515545