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Vitamina D: quali sono i migliori integratori

La vitamina D è una sostanza fondamentale per il nostro organismo. In caso di carenza potrebbe essere necessario assumere degli integratori di vitamina D.

La vitamina D è una sostanza fondamentale per il nostro organismo. In caso di carenza potrebbe essere necessario assumere degli integratori di vitamina D.

A cosa serve la vitamina D

La vitamina D è una sostanza fondamentale per il metabolismo del calcio nel nostro organismo, aiuta a regolarizzare i livelli di calcio e fosforo nel sangue e, in particolar modo, è essenziale per il processo di calcificazione delle ossa.

Qualora si riscontri una carenza di vitamina D potrebbe essere necessario utilizzare degli integratori.

Dove prendere naturalmente la vitamina D

La vitamina D è presente negli alimenti; tuttavia si stima che noi esseri umani ne assumiamo solo una minima parte tramite l’alimentazione. Il resto viene “assorbito” tramite l’esposizione solare. 

Per prendere naturalmente la vitamina D sarebbe dunque opportuno esporsi alla luce solare – eventualmente con protezioni adeguate – per almeno trenta minuti ogni giorno (Nair & Maseeh, 2012).

Gli alimenti maggiormente ricchi di vitamina D sarebbero invece:

  • L’olio di fegato di merluzzo;
  • I pesci grassi, come il salmone;
  • I tuorli d’uovo.

Che valori dovremmo avere di vitamina D

Premettendo che la vitamina D si misura in nanogrammi per millilitro (ng/ML), si stima che i livelli normali di vitamina D, ovvero “tipici” per un individuo senza carenze o eccessi, si collochino tra i 30 ng/mL e i 100 ng/mL.

Differenza tra vitamina D e vitamina D3

“Vitamina D” è in realtà un termine ombrello che raggruppa cinque vitamine differenti:

  • Vitamina D1;
  • Vitamina D2;
  • Vitamina D3;
  • Vitamina D4;
  • Vitamina D5.

In particolare, la vitamina D3 è anche detta colecalciferolo, e viene sintetizzata dall’organismo tramite sintesi cutanea, grazie all’esposizione ai raggi UVB. 

Carenza di vitamina D: sintomi

La carenza di vitamina D è generalmente asintomatica nelle prime fasi, quindi, per capire se sia necessario o meno assumere integratori di vitamina D, è importante svolgere degli esami del sangue.
Tuttavia si ipotizza possa esistere un legame tra carenza di vitamina D e insorgere di uno stato ansioso e, in particolare, si suppone che il disturbo affettivo stagionale nei mesi invernali possa essere collegato proprio ad una carenza, o ad una produzione minore, di vitamina D.

Altri sintomi neurologici ad essa legati possono comprendere:

  • Disturbi del sonno;
  • Confusione mentale;
  • Stanchezza generalizzata.

Quando, invece, la carenza di tale vitamina si protrae nel tempo senza l’assunzione di opportuni integratori di vitamina D si può assistere alla comparsa di:

  • Dolori articolari;
  • Problemi ossei;
  • Debolezza muscolare.

Il prezzo di un esame per verificare la vitamina D presente nel sangue si aggira tra i 25 e i 45-50 euro, a seconda della zona e del laboratorio in cui si decide di effettuarlo. 

Integratori di vitamina D

Qualora si soffra di carenza, un medico potrebbe suggerire di assumere degli integratori di vitamina D. Tali integratori non andrebbero mai assunti senza controllo e consiglio medico, poiché si rischia di superare il dosaggio e la concentrazione consigliata, andando incontro ad effetti collaterali o possibili intossicazione.

Ad ogni modo, solitamente gli integratori di vitamina D vengono assunti per via orale e, a seconda del tipo e della “gravità” della propria carenza, può essere richiesto di assumerli giornalmente, settimanalmente o ad intervalli ancora meno ravvicinati.

Perché integrare la vitamina D

In caso di carenza di vitamina D, gli integratori giocano un ruolo cruciale per il benessere dell’organismo. In particolare, possono essere prescritti a quegli individui che hanno difficoltà ad assumerla con l’esposizione solare, come i neonati e gli anziani. Anche le donne nel periodo successivo alla menopausa potrebbero averne bisogno, e chi soffre di una carenza di dopamina.

Una supplementazione tramite integratori di vitamina D in dose giornaliera può prevenire il rachitismo nei bambini e aiutare nella prevenzione delle fratture negli anziani.

Confronto tra i migliori integratori

Premettendo, ancora una volta, che l’utilizzo degli integratori di vitamina D andrebbe sempre concordato con un professionista, proponiamo di seguito alcuni tra i migliori integratori di vitamina D che è possibile trovare in commercio:

Dr. Giorgini – Vitamina D PuraIntegratore di colecalciferolo (vitamina D3) in pastiglie. Ogni confezione contiene 60 capsule, da 0,5 grammi ciascuna. 
Swisse – Vitamina DIntegratore di colecalciferolo (vitamina D3) in pastiglie. Ogni confezione contiene 100 capsule. Il dosaggio consigliato è di una o due capsule al giorno.
Nota: le pastiglie contengono gelatina animale, e dunque potenzialmente inadatte a chi segue una dieta vegetariana o vegana.
Supradyn – Vitamina D3Integratore di colecalciferolo (vitamina D3) in pastiglie. Ogni confezione contiene 365 capsule.
Il dosaggio consigliato è di massimo una pastiglia ogni giorno, da assumere dopo i pasti.
L’Angelica – Vitamina DIntegratore di colecalciferolo (vitamina D3), vitamina K2 e calcio in pastiglie. Ogni confezione contiene 30 pastiglie.
Le dosi consigliate sono di una pastiglia al giorno, da assumere al mattino. 

Dose consigliata integratori vitamina D

La dose consigliata di integratore di vitamina D dipende dal tipo di integratore, dalla concentrazione e dalla “gravità” della carenza. 

Tendenzialmente, comunque, il fabbisogno giornaliero raccomandato dipende da età, sesso e stagione – poiché in inverno, quando si è meno esposti alla luce solare, potrebbe essere necessario un dosaggio maggiore. Tutto ciò va, comunque, concordato con il proprio medico curante per evitare un sovradosaggio.

Fonti:

  • Bouillon, R., Manousaki, D., Rosen, C., Trajanoska, K., Rivadeneira, F., & Richards, J. B. (2021). The health effects of vitamin D supplementation: evidence from human studies. Nature Reviews Endocrinology, 18(2), 96–110. https://doi.org/10.1038/s41574-021-00593-z 
  • Pludowski, P., Holick, M. F., Grant, W. B., Konstantynowicz, J., Mascarenhas, M. R., Haq, A., Povoroznyuk, V., Balatska, N., Barbosa, A. P., Karonova, T., Rudenka, E., Misiorowski, W., Zakharova, I., Rudenka, A., Łukaszkiewicz, J., Marcinowska-Suchowierska, E., Łaszcz, N., Abramowicz, P., Bhattoa, H. P., & Wimalawansa, S. J. (2018). Vitamin D supplementation guidelines. The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, 175, 125–135. https://doi.org/10.1016/j.jsbmb.2017.01.021
  • Bischoff-Ferrari, H. (2009). Vitamin D: What is an adequate vitamin D level and how much supplementation is necessary? Best Practice & Research Clinical Rheumatology, 23(6), 789–795. https://doi.org/10.1016/j.berh.2009.09.005
  • Romagnoli, E., Carnevale, V., Biondi, P., & Minisola, S. (2014). Vitamin D supplementation: when and how? Journal of Endocrinological Investigation, 37(7), 603–607. https://doi.org/10.1007/s40618-014-0071-z
  • Pittas, A. G., Dawson-Hughes, B., Sheehan, P., Ware, J. H., Knowler, W. C., Aroda, V. R., Brodsky, I., Ceglia, L., Chadha, C., Chatterjee, R., Desouza, C., Dolor, R., Foreyt, J., Fuss, P., Ghazi, A., Hsia, D. S., Johnson, K. C., Kashyap, S. R., Kim, S., . . . Staten, M. (2019). Vitamin D supplementation and prevention of type 2 diabetes. New England Journal of Medicine, 381(6), 520–530. https://doi.org/10.1056/nejmoa1900906
  • Delrue, C., & Speeckaert, M. M. (2023). Vitamin D and Vitamin D-Binding protein in health and disease. International Journal of Molecular Sciences, 24(5), 4642. https://doi.org/10.3390/ijms24054642
  • Nair, R., & Maseeh, A. (2012). Vitamin D: The “sunshine” vitamin. PubMed. https://doi.org/10.4103/0976-500x.95506