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Anemie emolitiche: cosa sono, tipologie e cura

Le anemie emolitiche sono malattie caratterizzate da degradazione e distruzione precoce dei globuli rossi (emolisi)

Anemie emolitiche

Le anemie emolitiche sono un gruppo di malattie del sangue complesse accomunate dalla distruzione prematura o accelerata dei globuli rossi, noti anche come eritrociti. Questo processo, chiamato emolisi, riduce la quantità di globuli rossi circolanti, compromettendo il trasporto di ossigeno ai tessuti.

Cosa sono le anemie emolitiche

Le anemie sono condizioni caratterizzate da una ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti. Le cause possono variare dalla scarsa produzione di globuli rossi, alla loro distruzione precoce, fino a perdite ematiche importanti. Le anemie emolitiche, in particolare, sono caratterizzate dalla distruzione accelerata dei globuli rossi (emolisi), che può derivare da difetti intrinseci dei globuli stessi o da fattori esterni che ne compromettono l’integrità.

Un caso rilevante è l’anemia in gravidanza, una condizione comune che può influire sulla salute di madre e feto. Durante la gestazione, l’aumento delle necessità di ferro e altri nutrienti rende la carenza di ferro la causa più frequente di anemia. Tuttavia, anche le anemie emolitiche possono insorgere o peggiorare in gravidanza, richiedendo una gestione attenta per prevenire complicazioni.

I globuli rossi, con una vita media di circa 120 giorni, hanno la funzione essenziale di trasportare ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. In condizioni normali, vengono eliminati e sostituiti costantemente. Nelle anemie emolitiche, tuttavia, il processo di distruzione accelera, superando la capacità del midollo osseo di produrne di nuovi. Questo squilibrio può portare a un accumulo di prodotti di scarto, come la bilirubina, e ai sintomi tipici dell’anemia, come pallore, affaticamento e, in alcuni casi, ittero.

La gravità della condizione dipende dalla rapidità della distruzione dei globuli rossi e dalla capacità del corpo di compensare. L’anemia emolitica può presentarsi in forma acuta, con sintomi rapidi e intensi, o cronica, con una progressione più lenta e meno evidente.

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Tipi di Anemie Emolitiche

Le anemie emolitiche sono molto diverse tra loro e possono essere classificate in base alle cause intraglobulari, legate a difetti strutturali o funzionali nei globuli rossi stessi, e alle cause extraglobulari, dovute a fattori esterni, come infezioni o alterazioni immunitarie, che ne determinano la distruzione precoce.

Cause Intraglobulari

Le cause intraglobulari comprendono difetti genetici o acquisiti che alterano la struttura o la funzione dei globuli rossi. Ecco alcune delle principali condizioni:

  • Sferocitosi ereditaria: una malattia genetica che rende i globuli rossi più fragili e suscettibili alla distruzione. È causata da mutazioni nelle proteine della membrana eritrocitaria.
  • Deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD): un difetto enzimatico che riduce la capacità dei globuli rossi di resistere allo stress ossidativo, scatenando l’emolisi in risposta a infezioni, farmaci o cibi specifici come le fave.
  • Anemia falciforme: una malattia ereditaria caratterizzata da globuli rossi a forma di falce, meno elastici e più vulnerabili a danneggiarsi nei piccoli vasi sanguigni.
  • Emoglobinopatie: disordini che alterano la struttura o la produzione di emoglobina, come la talassemia, portando a fragilità dei globuli rossi.

Cause Extraglobulari

Le cause extraglobulari derivano da fattori esterni che attaccano o distruggono i globuli rossi. Tra le più comuni troviamo:

  • Infezioni: alcune infezioni, come la malaria, danneggiano direttamente i globuli rossi;
  • Farmaci e tossine: l’uso di farmaci come penicillina o esposizione a tossine può scatenare reazioni emolitiche;
  • Malattie autoimmuni: in condizioni come l’anemia emolitica autoimmune, il sistema immunitario produce anticorpi che attaccano i globuli rossi;
  • Microangiopatia trombotica: disturbi come la porpora trombotica trombocitopenica causano danni ai globuli rossi nei piccoli vasi sanguigni;
  • Protesi valvolari cardiache: dispositivi meccanici possono provocare danni fisici ai globuli rossi durante il loro passaggio.
Anemia emolitica autoimmune

Sintomi

Le anemie emolitiche condividono molti sintomi con altre forme di anemia, ma presentano alcune caratteristiche specifiche. I sintomi principali includono:

  • Pallore e affaticamento: segni comuni a tutte le anemie;
  • Ittero: colorazione giallastra della pelle e degli occhi, causata dall’aumento di bilirubina, un sottoprodotto della distruzione dei globuli rossi;
  • Urine scure: dovute alla presenza di emoglobina libera o bilirubina;
  • Dolori addominali e lombari: talvolta legati all’accumulo di bilirubina o all’ipossia tissutale;
  • Splenomegalia: ingrossamento della milza, che è coinvolta nella distruzione dei globuli rossi.

Diagnosi

La diagnosi di anemia emolitica richiede una valutazione approfondita attraverso:

  • Esami del sangue:
    • Emocromo completo: per misurare i livelli di emoglobina e il numero di globuli rossi.
    • Reticolociti: un aumento indica una risposta del midollo osseo all’anemia.
    • Bilirubina: livelli elevati suggeriscono emolisi.
    • Lattato deidrogenasi (LDH): un marker enzimatico che aumenta con la distruzione cellulare.
  • Test specifici:
    • Test di Coombs: identifica anticorpi che attaccano i globuli rossi in caso di anemia autoimmune.
    • Elettroforesi dell’emoglobina: per rilevare emoglobinopatie.
    • Test genetici: utili per confermare difetti ereditari come la sferocitosi o l’anemia falciforme.
  • Imaging:
    • Ecografie o TAC per valutare eventuali alterazioni di milza e fegato.
Anemia emolitica sintomi

Cura e Trattamento

Il trattamento delle anemie emolitiche dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione. Le principali opzioni includono:

  • Farmaci:
    • Corticosteroidi: spesso utilizzati nelle anemie autoimmuni per ridurre la risposta del sistema immunitario.
    • Immunosoppressori: in caso di resistenza ai corticosteroidi.
    • Eculizumab: un farmaco biologico usato per trattare la emoglobinuria parossistica notturna.

Oltre ai farmaci tradizionali, la ricerca in campo genetico e biologico sta portando a trattamenti mirati più efficaci, come gli inibitori del complemento o le terapie geniche per le forme ereditarie. Diversi studi clinici, ad esempio, stanno esplorando nuove opzioni terapeutiche per le anemie emolitiche autoimmuni. Le ricerche segnalano significativi progressi nella loro comprensione e gestione, aprendo la strada a trattamenti più efficaci e mirati.

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  • Trattamenti specifici:
    • Trasfusioni di sangue: necessarie nei casi gravi per ripristinare i livelli di emoglobina.
    • Splenectomia: la rimozione della milza è un’opzione in caso di sferocitosi ereditaria o anemia autoimmune resistente ai farmaci.
    • Trapianto di midollo osseo: per patologie gravi come la talassemia.
  • Prevenzione e gestione:
    • Evitare fattori scatenanti, come farmaci o alimenti che possono indurre crisi emolitiche in condizioni come il deficit di G6PD.
    • Monitoraggio regolare per prevenire complicanze.

Una gestione proattiva dei sintomi attraverso il monitoraggio continuo e la prevenzione delle complicanze gioca un ruolo essenziale nel migliorare la qualità della vita dei pazienti.

FONTI:

  1. Phillips, J., & Henderson, A. C. (2018). Hemolytic anemia: Evaluation and differential diagnosis. American Family Physician, 98(6), 354–361. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30215915
  2. Robertson, J. J., et al. (2017). The acute hemolytic anemias: The importance of emergency diagnosis and management. The Journal of Emergency Medicine, 53(2), 202–211.
  3. Baldwin, C., et al. (2023). Hemolytic anemia. In StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing. Retrieved from https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK558904/