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Anemia in gravidanza: quando preoccuparsi

L’anemia è una patologia a cui spesso la donna in gravidanza è soggetta per un aumento della richiesta da parte del feto.

Anemia in gravidanza

L’anemia è una patologia che colpisce i globuli rossi a cui spesso la donna in gravidanza è soggetta per un aumento della richiesta da parte del feto.

L’anemia è una condizione diffusa per le future mamme e, se adeguatamente e tempestivamente corretta, non porta complicanze a lungo termine. 

In questo articolo vediamo da cosa dipende l’anemia in gravidanza, come indagarla e le strategie da mettere in atto per gestirla.

Anemia in gravidanza

Vi sono differenti tipologie di anemia in gravidanza, tuttavia quella che si manifesta con più frequenza è l’anemia sideropenica, o da carenza di ferro.

L’anemia da carenza di ferro è un disturbo frequente per le donne in gravidanza: ne soffre circa il 30-40%.

L’anemia sideropenica è una condizione in cui il corpo della donna, a fronte di una richiesta maggiore di ferro (Fe) rispetto a quelle che sono le riserve, porta ad uno sviluppo alterato dei globuli rossi e questo potrebbe creare problemi alla sintesi dell’emoglobina (Hb).

L’emoglobina è una proteina che si trova all’interno dei globuli rossi che consente trasportare ossigeno verso organi e tessuti.

Cos’è l’anemia

L’anemia è una condizione in cui si verifica un’alterazione strutturale e/o una riduzione dei livelli di eritrociti, o globuli rossi, il che ostacola il corretto apporto di ossigeno in tutti i distretti corporei.

La diagnosi di anemia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è accertata quando i valori di emoglobina nel sangue sono al di sotto di 12 grammi per decilitro (g/dL) nelle donne.

Tuttavia, nella donna questi valori possono variare a causa dei cambiamenti fisiologici indotti dalla gravidanza, in quanto il volume di sangue tende ad aumentare e a subire una diluizione degli elementi corpuscolari che lo compongono.

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Livelli di emoglobina corretti in gravidanza

Per una diagnosi corretta di anemia in gravidanza è importante effettuare prelievi venosi periodici indicati dal proprio medico, ginecologo per indagare alcuni valori, tra cui i livelli di ferritina sierica, la quantità di emoglobina e l’ematocrito, questi ultimi due tramite un esame detto emocromocitometrico.

EMOGLOBINA

I livelli di emoglobina corretti durante la gravidanza variano in base al trimestre in cui la donna si trova: 

  • 1° trimestre: emoglobina < 11 g/dL
  • 2° trimestre: emoglobina < 10,5 g/dL (durante questa fase i livelli di emoglobina diminuiscono temporaneamente in modo fisiologico)
  • 3° trimestre: emoglobina < 11 g/dl

FERRITINA

La ferritina è una proteina che immagazzina il ferro.

Se i livelli di ferritina sono inferiori a 30 μg/l, c’è una probabilità del 90% che i depositi di ferro siano esauriti, il che potrebbe precedere una condizione di anemia.

EMATOCRITO 

Anche l’ematocrito basso può essere indice di anemia in gravidanza, in quanto questo misura il rapporto numerico tra quantità di plasma nel sangue e di altri elementi corpuscolari che lo compongono, come globuli rossi, appunto, piastrine e globuli bianchi.

I valori normali di Ematocrito (Hct) si attestano nella donna tra il 36 e il 46%.

Quando preoccuparsi

Gli esami del sangue di controllo periodici servono per diagnosticare eventuali carenze di vitamine e minerali fondamentali per una corretta progressione della gravidanza.

In gravidanza, l’emoglobina deve essere superiore a 12 gr/dl e se i valori di emoglobina sono inferiori a 11,5 gr/dl all’inizio della gravidanza, può essere necessario un trattamento di profilassi.

Oltre all’emocromo completo, i dosaggi di sideremia, ferritina, transferrina, acido folico e vitamina B12 sono determinanti

Inoltre, se si presentano sintomi come affaticamento generale, battito cardiaco accelerato, bassa pressione sanguigna e difficoltà di concentrazione è bene sottoporsi ad un controllo medico.

Risulta importante consultare il proprio medico, ginecologo e un nutrizionista prima di assumere integratori o di attuare modifiche alla propria dieta.

Cause dell’anemia in gravidanza

L’anemia in gravidanza può essere causata da diversi fattori.

Le cause più comuni includono carenza di ferro, carenza di acido folico e di vitamina B12.

Altre cause possono essere correlate ad infiammazioni croniche che impediscono l’assorbimento di minerali, infezioni parassitarie e malattie ereditarie come l’anemia falciforme e la talassemia.

Anemia in gravidanza sintomi

Sintomi dell’anemia in gravidanza

I segni e i sintomi dell’anemia in gravidanza includono:

  • Senso di debolezza generalizzata e sonnolenza;
  • bassa temperatura corporea ed estremità del corpo fredde;
  • vertigini;
  • mal di testa ed emicranie frequenti;
  • colorito pallido della pelle e delle mucose;
  • fiato corto, anche anche a riposo;
  • desiderio di masticazione del ghiaccio (pagofagia, forma specifica della pica, disturbo alimentare).

Tra i sintomi meno comuni:

  • perdita dei capelli;
  • infiammazione e gonfiore della lingua;
  • secchezza e fragilità della pelle, delle unghie e dei capelli;
  • tachicardia;
  • ipotensione arteriosa;
  • stress, calo delle prestazioni, mancanza di concentrazione,

Rischi per la mamma

L’anemia non trattata può comportare alcuni rischi per la mamma, tra cui: 

  • Se viene persa una notevole quantità di sangue durante il parto, la madre potrebbe necessitare maggiormente di trasfusioni di sangue.
  • L’anemia può indebolire il sistema immunitario della madre, aumentando il rischio di infezioni dopo il parto.
  • Vi è inoltre un’aumentata probabilità di incorrere in depressione post-partum;

Rischi per il feto

Tra le complicanze più frequenti dell’anemia in gravidanza per il feto vi sono: 

  • Aumentato rischio di parto pretermine, ovvero quando il parto avviene prima delle 37 settimane complete di gravidanza. 
  • L’anemia durante la gravidanza è anche associata alla nascita di un bambino sottopeso.
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Rimedi per l’anemia in gravidanza

La dieta è uno dei fronti su cui agire per aiutare a correggere l’anemia durante la gravidanza; la figura di un nutrizionista specializzato permette alla donna di agire con più tranquillità.

 ALIMENTAZIONE PER ANEMIA SIDEROPENICA

Il ferro proveniente da prodotti animali, come la carne, è maggiormente assimilabile rispetto alle fonti di ferro vegetali. 

Per migliorare l’assorbimento del ferro è consigliabile associare cibi che ne sono ricchi, come alimenti o bevande ricche di vitamina C, come succo d’arancia, kiwi o fragole. 

Se vengono assunti alimenti ricchi di ferro o integratori specifici per colmare questa carenza è consigliabile evitare di eccedere con alimenti o bevande contenenti calcio, tra cui i prodotti lattiero-caseari. 

Sebbene il calcio sia un nutriente essenziale durante la gravidanza, può anche ridurre l’assorbimento del ferro, per cui è bene non assumerlo in concomitanza o vicino ai cibi o integratori ricchi di ferro.

ALIMENTAZIONE PER ANEMIA DA CARENZA DI FOLATI E VITAMINA B12 

Un’alimentazione ricca di vitamine del gruppo B come acido folico (vitamina B9) e vitamina B12 è cruciale per prevenire e trattare l’anemia durante la gravidanza. I folati si trovano in abbondanza nelle verdure a foglia verde, nei legumi, negli agrumi e nei cereali integrali.

La vitamina B12, invece, si trova principalmente in alimenti di origine animale come carne, pesce, latticini e uova. 

Per le donne vegetariane o vegane, può essere necessario assumere integratori di vitamina B12 per garantire un apporto adeguato di questa vitamina essenziale.

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Farmaci per l’anemia in gravidanza

In generale, i trattamenti farmacologici più comuni includono:

INTEGRATORI DI FERRO

Per trattare l’anemia in gravidanza, viene solitamente prescritto ferro orale per un corretto sviluppo dei globuli rossi ed emoglobina. La quantità di solfato ferroso da assumere può variare tra 60 mg e 120 mg al giorno, a seconda della gravità dell’anemia. È importante assumere il ferro lontano dai pasti, poiché i sali di ferro vengono assorbiti meglio quando non sono legati agli alimenti.

INTEGRATORI DI ACIDO FOLICO

L’acido folico è cruciale per la produzione dei globuli rossi e lo sviluppo del feto, in particolare del sistema nervoso centrale. Le donne in gravidanza dovrebbero assumere una quantità adeguata di acido folico per prevenire difetti del tubo neurale e mantenere un livello di emoglobina ottimale. La dose raccomandata varia, ma generalmente è di 400-800 mcg al giorno.

In particolare nelle donne in età fertile, che programmano o non escludono una gravidanza e per quelle in gravidanza, l’assunzione raccomandata è di 0,6 mg/die, poiché il feto attinge alle risorse materne.

Sia che si segua una dieta onnivora o a base vegetale, è bene farsi seguire da una figura medica che indicherà il corretto dosaggio di vitamine e minerali da assumere, in base ai risultati degli esami ematici.

Cosa mangiare

CIBI RICCHI DI FERRO

Tra le principali fonti di ferro che si possono integrare in dieta vi sono:

  • Carne rossa
  • Pesce
  • Uova (tuorlo)
  • Legumi: Lenticchie, ceci, fagioli neri e fagioli rossi
  • Verdure a foglia verde: Spinaci, cavolo riccio, bietole e rucola
  • Frutta a guscio: Mandorle e noci
  • Cereali integrali: Quinoa, orzo e farro
  • Tofu e tempeh
  • Erbe aromatiche e spezie: Timo e pepe nero.

La vitamina C favorisce l’assorbimento di ferro da fonti vegetali (ferro non eme).

La caffeina è una delle sostanze che, invece, può inibire l’assorbimento di ferro.

CIBI RICCHI DI ACIDO FOLICO

Ecco alcuni dei cibi più ricchi di acido folico:

  • Verdure a foglia verde: Spinaci, cavolo, bietole e lattuga
  • Legumi: Lenticchie, fagioli, ceci e piselli
  • Frutta: Agrumi come arance e limoni, oltre ad avocado e banane
  • Cereali integrali: Pane integrale, riso integrale e farro
  • Noci e semi: Semi di girasole, semi di lino e noci
  • Prodotti animali: Fegato di manzo e uova.

Prevenire l’anemia in gravidanza

Mantenere un’alimentazione corretta è essenziale per prevenire l’anemia in gravidanza.

Consumare cibi ricchi di ferro, folati e vitamina B12 può contribuire a soddisfare le nuove necessità dell’organismo. 

È altrettanto importante effettuare regolari analisi del sangue in accordo con il ginecologo, per monitorare tempestivamente la comparsa di anemia ed intervenire correttamente, garantendo così la salute della mamma e del feto durante il periodo di gestazione.

Inoltre è bene seguire la prescrizione medica relativa all’assunzione di farmaci e/o integratori per garantire un apporto adeguato di acido folico, di ferro o di altri nutrienti e/o minerali essenziali.

Risulta cruciale seguire questi consigli e mantenere una dieta equilibrata, ricca di tutti i macro e micro nutrienti sia nel pre che durante la gravidanza e nel post partum, per questo la figura di un nutrizionista specializzato permette di assicurarsi di compiere le giuste scelte e correggere eventuali carenze in questa delicata fase della vita.

Fonti:

Prevent iron deficiency anemia during pregnancy. (n.d.). Mayo Clinic. https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/pregnancy-week-by-week/in-depth/anemia-during-pregnancy/art-20114455

User, S. (2018, February 28). Anemia da carenza di ferro. https://www.issalute.it/index.php/saluteaz-saz/a/494-anemia-da-carenza-di-ferro#complicazioni

EpiCentro. (n.d.-a). Acido folico e folati – Istituto Superiore di Sanità. EpiCentro. https://www.epicentro.iss.it/acido-folico/