Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI o IBD) comprendono principalmente il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, patologie che causano appunto infiammazione cronica dell’intestino. I sintomi includono diarrea, crampi addominali, perdita di peso e, in alcuni casi, sanguinamento rettale.
Le cause esatte sono ancora sconosciute, ma si ritiene che fattori genetici, risposte immunitarie anomale e alterazioni del microbiota intestinale giochino un ruolo importante.
Nonostante non esistano cure definitive, i trattamenti attuali possono controllare efficacemente i sintomi attraverso l’uso di farmaci antiinfiammatori, terapie mirate e, nei casi più gravi, interventi chirurgici.
Cosa sono le malattie infiammatorie croniche intestinali?
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), o Inflammatory Bowel Diseases (IBD) sono patologie caratterizzate da un’infiammazione intestinale, appunto, cronica. Si manifestano con alcuni sintomi caratteristici e ricorrenti, tra cui dolori addominali e diarrea.
Si stima che le IBD colpiscano in leggera prevalenza le persone di sesso femminile, e in particolare tra i 15 e i 45 anni di età.
Quali sono le IBD?
Le principali IBD, o malattie croniche intestinali, sono:
- Il morbo o malattia di Crohn;
- La colite ulcerosa.
Il morbo di Crohn
Il morbo di Crohn è una delle IBD più diffuse. Si tratta di una malattia cronica infiammatoria dell’intestino che interessa in particolare il colon e l’ultima parte dell’intestino tenue. È caratterizzata da un’infiammazione che coinvolge la parete intestinale, causando ulcere e lesioni all’interno del tratto intestinale.
Non è ancora chiaro da cosa sia causata, ma si ritiene le cause siano multifattoriali, con un ruolo importante giocato dalla predisposizione genetica.
La colite ulcerosa
La colite ulcerosa è una malattia cronica infiammatoria dell’intestino (IDB) che colpisce le mucose del retto e del colon. In particolare, causa ulcere e infiammazioni nelle stesse.
Anche in questo caso le cause non sono state ancora del tutto chiarite, ma si suppone possano esservi predisposizione genetica, risposte immunitarie anomale da parte dell’organismo e alterazioni del microbiota intestinale.
I sintomi delle IBD
I sintomi delle IBD non sono sempre facili da individuare come tali, poiché comuni a molte altre malattie. In particolare si può osservare:
- Diarrea;
- Crampi intestinali;
- Malessere;
- Perdita di peso.
I sintomi della malattia di Crohn
I sintomi principali della malattia o morbo di Crohn comprendono:
- Diarrea cronica e sanguinolenta;
- Crampi addominali;
- Perdita di peso apparentemente ingiustificata;
- Febbre o febbricola;
- Senso di malessere, nausea e/o vomito.
I sintomi della colite ulcerosa
I sintomi principali della colite ulcerosa comprendono:
- Diarrea, anche sanguinolenta;
- Sanguinamento dal retto;
- Difficoltà a controllare lo stimolo dell’evacuazione;
- Crampi addominali, localizzati in particolare nella parte inferiore sinistra del ventre;
- Senso di malessere e stanchezza;
- Perdita di peso ingiustificata.
Quali sono le cause delle malattie infiammatorie croniche intestinali?
Le cause per cui si sviluppano le IBD non sono ancora state del tutto chiarite, tuttavia si suppone che:
- La causa principale sia una reazione sproporzionata da parte dell’organismo nei confronti di alcuni antigeni, ad esempio i batteri del microbiota intestinale;
- Familiarità. Se si ha un parente stretto affetto da IBD, è più probabile svilupparne;
- Alcuni fattori di rischio derivanti da abitudini errate, come il tabagismo, oppure disagi di natura psicologica. Anche se vari studi indicano che questi ultimi non siano probabilemente una causa diretta, possono comunque aggravare i sintomi.
I fattori di rischio
Tra i fattori di rischio principali alla base dello sviluppo di un IBD sembrerebbero esserci:
- La familiarità. Avere un parente stretto che soffre di una malattia infiammatoria cronica intestinale, infatti, aumenterebbe le probabilità di svilupparne a nostra volta;
- Abitudini di vita dannose e/o errate, come il tabagismo o diete inadeguate;
- Secondo alcuni studi, essere cresciuti in ambienti sterili, aver subito infezioni gastrointestinali da neonati, aver assunto antibiotici durante il primo anno di vita, e non essere stati allattati con latte materno.
Come si diagnosticano le IBD?
Per diagnosticare con un relativo grado di sicurezza la presenza di una IBD in caso di sospetto, il medico può prescrivere diversi esami:
- Esami delle feci e/o del sangue;
- Endoscopia;
- Risonanza magnetica o TAC;
- Ecografia.
I test possono poi essere ripetuti per valutare l’avanzamento della malattia.
Cura e trattamento
Purtroppo, essendo le IBD delle condizioni croniche, non possono essere curate in via definitiva. Tuttavia, al giorno d’oggi è possibile sottoporsi a trattamenti che rendono possibile controllare efficacemente i sintomi, tenendo sotto controllo la condizione infiammatoria.
I trattamenti più comuni per le IBD comprendono:
- Farmaci antiinfiammatori. Vengono utilizzati per ridurre l’infiammazione. Includono, in genere, farmaci come i corticosteroidi e gli immunosoppressori.
- Trattamenti specifici per sintomi. Vengono somministrati farmaci mirati per trattare sintomi specifici, come la diarrea o i dolori addominali;
- Terapia combinata, ovvero uso simultaneo di più farmaci per aumentare l’efficacia del trattamento, particolarmente utile in casi gravi o per interventi rapidi.
- Interventi chirurgici. Si tratta di opzioni terapeutiche solitamente riservate ai casi più gravi di malattia di Crohn e colite ulcerosa;
- Seguire diete apposite per far sì che l’infiammazione non si aggravi.
Gli animali domestici possono soffrire di malattie infiammatorie croniche intestinali?
Purtroppo sì: cani e gatti possono sviluppare IBD con sintomi simili a quelli “umani”. In particolare, occorre prestare attenzione se l’animale domestico presenta:
- Apatia;
- Diarrea che tende a non passare;
- Vomito;
- Perdita di peso ingiustificata.
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.