Cosa mangiare e cosa evitare con il fuoco di sant'Antonio

Conoscere i cibi da evitare con il fuoco di sant'Antonio aiuta a ridurre l’infiammazione e sostenere le difese immunitarie.

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fuoco di sant'antonio cibi da evitare

Il fuoco di sant’Antonio è una riattivazione del virus Herpes zoster che provoca dolore e lesioni cutanee. Un’alimentazione adeguata e la riduzione dei cibi da evitare con il fuoco di sant’Antonio possono favorire il recupero e aiutare l’organismo a contenere l’infezione.

La dieta per il fuoco di sant'antonio

Durante il fuoco di sant’Antonio, seguire un’alimentazione equilibrata e sapere quali cibi evitare può potenzialmente aiutare l’organismo a reagire in modo più efficace all’infezione. 
Una dieta adeguata, infatti, può sostenere il sistema immunitario e favorire la guarigione. In particolare possiamo evidenziare che:

  • Gli alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, kiwi, peperoni e broccoli, sostengono la risposta immunitaria dell’organismo, contrastando (per quanto possibile) la proliferazione virale grazie alla loro azione antiossidante;
  • La vitamina D, presente ad esempio nel pesce e nel tuorlo d’uovo, è potenzialmente utile per il mantenimento delle difese immunitarie;
  • Le vitamine A ed E agiscono contro i radicali liberi e aiutano a proteggere i tessuti danneggiati dall’infezione. 

Quali sono le indicazioni generali per il trattamento del fuoco di sant'Antonio

Il trattamento del fuoco di sant’Antonio ha come obiettivi alleviare i sintomi e sostenere la guarigione dell’organismo. Infatti, non esiste una terapia in grado di eliminare definitivamente il virus Herpes zoster responsabile dell’infezione. 

La gestione della malattia si basa su più aspetti, tra cui:

  • La terapia farmacologica;
  • La cura della pelle;
  • Il sostegno dato dalla dieta, con i cibi consigliati e i cibi da evitare per il fuoco di sant’Antonio.

Dal punto di vista nutrizionale, l’obiettivo principale è rafforzare le difese immunitarie e far “funzionare” correttamente l’organismo debilitato dall’infezione e dall’infiammazione. 
Anche una corretta idratazione e un riposo adeguato contribuiscono al recupero, insieme a un’attività fisica moderata, che può stimolare positivamente il sistema immunitario purché praticata con regolarità e senza eccedere.

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Quali alimenti sono consigliati per il fuoco di sant'Antonio?

Gli alimenti consigliati in presenza del fuoco di sant’Antonio sono quelli che forniscono nutrienti capaci di sostenere le difese immunitarie e, possibilmente, che non vadano ad aggravare l’infiammazione

Le vitamine C, D, A ed E sono tra i micronutrienti potenzialmente più utili e contenute nei “cibi antinfiammatori” consigliati più spesso. In particolare:

  • La vitamina C, abbondante in agrumi, kiwi, peperoni;
  • La vitamina D, abbondante nel pesce e nel tuorlo d’uovo;
  • Le vitamine A ed E, presenti in carote, melone, albicocche, olive e semi oleosi.

Alcuni nutrizionisti consigliano, inoltre, di assumere vitamina b12 per il fuoco di sant'Antonio.

Ulteriori nutrientialimenti potenzialmente benefici per il fuoco di sant’Antonio comprendono:

  • Lo zinco, che ha un ruolo importante nei processi di cicatrizzazione e nella risposta immunitaria. Si trova in buone quantità in alimenti come ostriche, fegato, carne e latte;
  • Alcuni composti vegetali come gli isoflavoni contenuti in alimenti come la soia e gli antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura fresche possono, potenzialmente, contribuire a ridurre i danni ossidativi;
  • probiotici contenuti in alimenti come lo yogurt e il kefir possono favorire l’equilibrio della flora intestinale, debilitata dall’infezione.
  • Nonostante sembri controintuitivo, la capsaicina, contenuta nel peperoncino, è attualmente oggetto di studi per i suoi potenziali effetti benefici sul fuoco di sant’Antonio. È, comunque, opportuno non eccedere.

In generale, comunque, si consiglia di prediligere alimenti freschi e “leggeri”, che non vadano ad affaticare l’organismo già debilitato.

Quali alimenti ridurre se si ha il fuoco di sant'Antonio?

Alcuni alimenti possono rallentare il recupero o aggravare i sintomi del fuoco di sant’Antonio, poiché possono potenzialmente favorire l’aggravamento dell’infiammazione, o interferire con la risposta immunitaria. Dunque, tra i cibi da evitare in presenza di Herpes zoster possiamo ricordare:

  • cibi ad alto contenuto di zuccheri semplici, come dolci, bevande zuccherate, cereali raffinati e prodotti da forno industriali;
  • Gli alimenti ultraprocessati, ricchi di grassi idrogenati, sale e additivi;
  • Gli alimenti ricchi di arginina, un amminoacido che si ritiene possa potenzialmente favorire la replicazione del virus. È dunque preferibile ridurre il consumo di alimenti ricchi di questa molecola, tra cui i semi oleosi, alcuni legumi come soia, fave, lenticchie e ceci;
  • L’alcol, che può interferire con l’azione dei farmaci e indebolire ulteriormente il sistema immunitario.

L’attività sportiva per il fuoco di sant'Antonio: che impatto ha?

L’attività fisica può influire positivamente sul decorso del fuoco di sant’Antonio, ma deve essere modulata in base allo stato di salute e alla fase dell’infezione. 
Il movimento regolare, se praticato con moderazione, contribuisce al mantenimento di un sistema immunitario efficiente e, in particolare, nelle fasi di remissione o in assenza di dolore intenso, un’attività motoria di intensità medio-bassa può aiutare a stimolare le difese naturali dell’organismo e migliorando la circolazione sanguigna.

Tuttavia, quando le lesioni cutanee sono ancora aperte o dolorose, è consigliabile sospendere l’attività fisica per evitare il peggioramento delle irritazioni. Allenarsi in maniera eccessiva rientra, infatti, tra le cose da non fare con il fuoco di sant’Antonio.

Detto questo, pur non servendo ad evitare il contagio o le recidive del fuoco di sant’Antonio, può potenzialmente migliorare la capacità del corpo di rispondere al virus e ridurre la probabilità di complicazioni.

Quando contattare un nutrizionista?

Rivolgersi a un nutrizionista può essere utile quando il fuoco di sant’Antonio si manifesta in modo ricorrente, quando la propria alimentazione risulta squilibrata o, più in generale, quando si ha bisogno di un consulto riguardo gli alimenti da preferire e i cibi da evitare in presenza di infezione. Il nutrizionista potrà, eventualmente, indicare una dieta antinfiammatoria adeguata.

Inoltre, il supporto di un esperto è indicato quando l’infezione si accompagna a sintomi come:

  • Perdita di peso;
  • Affaticamento;
  • Difficoltà di guarigione delle lesioni cutanee. 

In questi casi, questi segnali possono evidenziare delle carenze nutrizionali sulle quali è necessario agire con un aggiustamento della dieta ed, eventualmente, degli integratori. L’intervento di un nutrizionista, comunque, non sostituisce la terapia medica, ma ne rappresenta un complemento. 
Può, infatti, rendere il percorso di guarigione più efficace e ridurre il rischio di ricadute legate a una dieta inadeguata.

Fonti:

  • LoBue, S. A., Tailor, P., Carlson, S. M., Mano, F., Giovane, R. A., Schaefer, E., & LoBue, T. D. (2019). Recurrent herpes zoster ophthalmicus in a young, healthy individual taking high doses of l-Arginine. American Journal of Ophthalmology Case Reports, 16, 100547–100547. https://doi.org/10.1016/j.ajoc.2019.100547