Affanno o dispnea: sintomi, cause e rimedi

L’affanno, o dispnea, è una sensazione soggettiva di difficoltà respiratoria. Può dipendere da cause cardiache, respiratorie, metaboliche o psicologiche.

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Punti chiave:

  • Cos'è l'affanno: l'affanno, o dispnea, è una sensazione soggettiva di difficoltà a respirare, descritta come "fiato corto", fame d'aria o incapacità di inspirare a fondo.La sua percezione è complessa e deriva da stimoli chimici, alterazioni meccaniche della respirazione o disfunzioni cardiovascolari.
  • Sintomi della dispnea: si manifesta come una respirazione difficoltosa che può comparire sia a riposo che sotto sforzo, con intensità variabile fino al senso di soffocamento.Spesso si associa a tosse, dolore o senso di oppressione al torace, tachicardia, stanchezza, debolezza e, nei casi più gravi, colorazione bluastra delle labbra.
  • Rimedi per il "fiato corto": il trattamento dipende interamente dalla causa sottostante: per le malattie respiratorie (asma, BPCO) si usano broncodilatatori e corticosteroidi. Se l'origine è funzionale o psicogena (ansia), sono indicati percorsi psicologici o farmacologici specifici; in ogni caso, sono utili correzioni dello stile di vita come smettere di fumare e perdere peso.

 

La dispnea, anche detta affanno o fiato corto, è un sintomo comune a diverse condizioni, che possono essere fisiche, psicologiche o patologiche. Può comparire sotto sforzo o a riposo, ed è importante capire da cosa dipende con il supporto di un medico.

Affanno o dispnea: cos'è e come si manifesta il "fiato corto"?

L’affanno è una sensazione soggettiva di difficoltà a respirare. Può essere descritta come fiato corto, fame d’aria o respiro faticoso, con la sensazione di non riuscire a respirare a fondo

Il meccanismo alla base del sintomo è complesso. Infatti, nel nostro organismo non esistono recettori specifici per l’affanno. La percezione di non riuscire a respirare “bene” proviene infatti da una serie di meccanismi diversi, tra cui: 

  • Un’interazione tra stimoli chimici, in particolare l’accumulo di anidride carbonica e/o la riduzione di ossigeno;
  • Alterazioni meccaniche della respirazione;
  • Malfunzionamenti o disfunzioni del sistema cardiovascolare;
  • Alcuni segnali elaborati dal sistema nervoso centrale.

Sintomi dell'affanno: come riconoscere una difficoltà respiratoria

L’affanno si manifesta come una respirazione difficoltosa, spesso descritta come incapacità di inspirare a fondo o bisogno di “forzare” il respiro. 
Il sintomo può presentarsi a riposo, durante attività fisiche leggere o sotto sforzo, e può variare di intensità da lieve disagio a una vera e propria sensazione simile al soffocamento.

Alla respirazione affannosa possono poi associarsi tutta una serie di altri sintomi, che dipendono dalla causa sottostante. In particolare:

  • Tosse, che può essere secca o produttiva;
  • Dolore al petto;
  • Tachicardia o cardiopalmo;
  • Senso di oppressione al torace;
  • Febbre;
  • Debolezza muscolare;
  • Colorazione bluastra delle labbra e/o delle dita;
  • Senso di malessere;
  • Stanchezza;
  • Vertigini;
  • Confusione;
  • Sudorazioni notturne;
  • Perdita di peso.

Quali sono le possibili complicazioni dell’affanno?

In alcuni casi, l’affanno può essere il segnale iniziale della presenza di alcune condizioni mediche potenzialmente gravi. Quando trascurato o mal gestito può poi evolvere verso complicazioni importanti
Il rischio di complicanze aumenta quando il sintomo è associato a malattie cardiovascolari o respiratorie non diagnosticate o non trattate adeguatamente, oppure a un peggioramento di patologie croniche già note.

Le complicazioni più comuni dell’affanno includono:

  • L’insorgere o il peggioramento di un’eventuale insufficienza cardiaca;
  • Accumulo di liquidi nei polmoni, anche detto edema polmonare;
  • Ipossiemia, ovvero ridotta ossigenazione del sangue;
  • Crisi respiratorie;
  • Acidosi respiratoria, ovvero accumulo di anidride carbonica nel sangue;
  • Senso di ansia.

In caso di embolia polmonare non diagnosticata, il sintomo del respiro affannoso non va preso sottogamba, in quanto può rapidamente evolvere verso un’insufficienza respiratoria o un collasso cardiovascolare. 

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Cause più comuni dell'affanno

Le cause dell’affanno sono numerose e spesso coinvolgono:

  • L’apparato respiratorio;
  • Il sistema cardiovascolare. 

In molti casi, si tratta di patologie che alterano la “normale” dinamica tra richiesta di ossigeno da parte dell’organismo e capacità di soddisfarla.

Tra le cause patologiche più frequenti di affanno possiamo ricordare: 

  • L’asma;
  • La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
  • L’insufficienza cardiaca;
  • L’ischemia miocardica;
  • La polmonite;
  • La presenza di aria nella pleura polmonare, condizione anche detta pneumotorace;
  • L’embolia polmonare;
  • Le fibrosi polmonari;
  • L’angina pectoris;
  • Le aritmie cardiache;
  • Le patologie neuromuscolari;
  • L’anemia, che può essere causata dalla carenza di ferro;
  • I disturbi del metabolismo;
  • Alcune allergie alimentari, che possono causare difficoltà respiratorie e, di conseguenza, sensazione di affanno.

Vi sono poi le cause di affanno cosiddette psicogene, in particolare gli stati ansiosi e gli attacchi di panico.

L’affanno può comparire anche in gravidanza avanzata, per via della compressione del diaframma da parte dell’utero. In questo caso nella maggior parte dei casi non si tratta di una condizione “grave”, ma transitoria, sebbene sia sempre buona norma evidenziarla al proprio medico o ginecologo di riferimento.

Si può sperimentare affanno dopo uno sforzo intenso, oppure in ambienti ad alta quota. In questi casi, la difficoltà respiratoria è spesso transitoria, del tutto normale e non deve destare particolare preoccupazione. 

Infine, i soggetti con obesità o in forte sovrappeso possono sperimentare affanno anche dopo sforzi fisici minimi, o addirittura a riposo. In queste condizioni diviene importante rivolgersi ad un nutrizionista, per adottare una dieta ipocalorica che possa migliorare il proprio peso corporeo prima che insorgano eventuali altre patologie o condizioni potenzialmente pericolose per la salute.

Se l'affanno è legato a un forte sovrappeso o obesità, agire sul peso corporeo è essenziale. Se vuoi iniziare un percorso nutrizionale per perdere peso, puoi parlare con un'equipe medica composta da nutrizionisti, dietologi ed endocrinologi grazie al nostro centro medico online: per provare Serenis Nutrizione, compila il questionario e prenota un primo colloquio gratuito.

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Patologie correlate all’affanno

L’affanno è un sintomo comune a numerose patologie che coinvolgono l’apparato respiratorio, il sistema cardiovascolare, il sangue, i muscoli e/o il sistema nervoso.

Nella tabella qui sotto abbiamo riportato le patologie più più frequentemente associate all’affanno suddivise per tipologia. 

Patologie respiratoriePatologie cardiachePatologie che possono peggiorare l'affanno
  • asma;
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
  • fibrosi polmonare;
  • polmonite;
  • pneumotorace;
  • bronchiolite, in particolare nei bambini;
  • pleurite;
  • versamento pleurico;
  • embolia polmonare;
  • tumori polmonari
  • insufficienza cardiaca, sia cronica, sia acuta, che può essere collegata o meno alla presenza di edema polmonare;
  • infarto miocardico;
  • angina pectoris;
  • valvulopatie;
  • aritmie.
  • Alcune malattie neuromuscolari, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o la miastenia gravis;
  • ipostenia;
  • disturbi del metabolismo;
  • ipertiroidismo;
  • disturbi d’ansia.

Fattori di rischio della dispnea: chi ha più probabilità di svilupparla?

Esistono alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare affanno. In particolare possiamo ricordare:

  • Il tabagismo, che può favorire l’insorgere di malattie e tumori polmonari e disturbi cardiovascolari;
  • La sedentarietà;
  • Il forte sovrappeso e l’obesità;
  • L’età avanzata;
  • La familiarità con patologie cardiovascolari;
  • La presenza di ipertensione arteriosa;
  • Il diabete mellito;
  • La menopausa;
  • L’uso di alcuni contraccettivi orali;
  • L’esposizione frequente a sostanze irritanti o inquinanti;
  • trattamenti oncologici.

La diagnosi: che esami fare per la dispnea?

La diagnosi dell’affanno si basa su una combinazione di anamnesi, esame obiettivo ed esami strumentali, che in genere vengono scelti in base alla sospetta patologia sottostante. 
L’obiettivo principale è l’individuazione della causa sottostante, per poter valutare il trattamento più appropriato.

Durante l’esame obiettivo, il medico valuta:

  • La frequenza respiratoria;
  • La pressione arteriosa;
  • Il battito cardiaco, con l’auscultazione del torace che può inoltre andare ad evidenziare la presenza di eventuali rumori anomali;
  • La saturazione dell’ossigeno. 

Tra gli esami potenzialmente utili in presenza di affanno possiamo ricordare:

  • I raggi X al torace, per rilevare la presenza di eventuali infezioni, versamenti o alterazioni della struttura polmonare;
  • L’elettrocardiogramma ed eventualmente l’ecocardiogramma, per valutare la presenza di eventuali anomalie a carico del cuore;
  • La spirometria, o altri esami per valutare la funzionalità respiratoria;
  • Gli esami del sangue, tra cui l’emocromo, in particolare per escludere la presenza di anemia;
  • I cosiddetti test da sforzo cardiopolmonare.
Tipologia di esamePerché farlo? A cosa serve?
SpirometriaValuta la funzionalità respiratoria (cruciale per Asma e BPCO).
Raggi X al ToraceRileva infezioni (polmonite), versamenti o alterazioni polmonari/cardiache.
ECG e EcocardiogrammaValutano anomalie a carico del cuore (aritmie, disfunzioni valvolari).
Esami del Sangue (Emocromo)Escludono l'anemia e misurano i gas nel sangue arterioso.
Test da Sforzo CardiopolmonareAnalizzano la risposta cardiaca e polmonare sotto sforzo.

Cura e trattamento: rimedi efficaci per l'affanno

Il trattamento dell’affanno non è univoco, ma dipende dalla causa che lo provoca.

In caso di malattie respiratorie croniche come l’asma o la BPCO, in genere si ricorre:

  • Ai broncodilatatori, per favorire l’apertura delle vie aeree;
  • Ai corticosteroidi, per controllare l'eventuale infiammazione. 

Per le patologie cardiache, possono essere utili:

  • I farmaci per regolare la pressione;
  • I farmaci antiaritmici;
  • Nei casi più gravi, il supporto con l’ossigeno.

Se l’origine è funzionale o psicogena (ansia, attacchi di panico), possono essere indicati percorsi psicologici o farmacologici specifici
In ogni caso, prima di attribuire la presenza di affanno all’ansia, è fondamentale escludere la presenza di patologie organiche.

Nei soggetti con malattie croniche, la percezione dell’affanno può essere ridotta con l’attività fisica strutturata.

Infine, non sono da trascurare alcune correzioni di uno stile di vita errato, in particolare:

  • L’astensione del fumo;
  • Il calo di peso nei soggetti sovrappeso o obesi, seguendo una dieta stilata da un nutrizionista;
  • L’attività fisica regolare, anche leggera.

In caso di sovrappeso, il calo ponderale può rappresentare un elemento fondamentale per ridurre l'affanno e prevenire patologie cardiovascolari. Se vuoi fare il primo passo con il supporto di un professionista, puoi compilare il questionario e prenotare il primo colloquio gratuito con uno dei nostri nutrizionisti, dietologi o endocrinologi.

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Fonti:

Sitografia

Shortness of Breath

www.nhs.uk/

Dyspnea

Cleveland Clinic

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