Alimentazione nei bambini: intervista alla dott.ssa Baracchi
Scopri come guidare i bambini verso scelte alimentari sane, gestire capricci a tavola e garantire tutti i nutrienti necessari per uno sviluppo ottimale grazie a questa intervista.

L'alimentazione nei bambini rappresenta un pilastro fondamentale per la loro crescita e il loro sviluppo.
Questo articolo si propone di esplorare le sfide e le strategie per garantire un apporto nutrizionale adeguato durante l'infanzia. Vengono forniti consigli pratici e approfondimenti basati sull'esperienza della dott.ssa Beatrice Baracchi, dietista qualificata, con l'obiettivo di supportare i genitori nella gestione delle abitudini alimentari dei figli, dalla selezione degli alimenti alla gestione delle eventuali difficoltà a tavola.
L'intervista esclusiva a un'esperta del settore offre una prospettiva autorevole su come favorire scelte alimentari sane e sostenere il benessere generale dei bambini.
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L'alimentazione nei bambini: intervista alla dott.ssa Beatrice Baracchi
La dott.ssa Beatrice Baracchi è una dietista appassionata, laureata a Torino. Si dedica alla ricerca e alla cura nel campo dietetico, con focus sulla nutrizione di bambini e adolescenti.
Oltre al lavoro da dietista, ha dato vita ad un piccolo progetto editoriale, realizzando tre libri per bambini ognuno con un tema diverso.
Intervista sull'alimentazione per i bambini
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Baracchi di rispondere ad alcune delle domande più comuni sull'alimentazione nei bambini. Di seguito potete leggere l'intervista integrale.
1. Quali sono i principi fondamentali di una sana alimentazione per i bambini nelle diverse fasce d'età?
Buongiorno a tutti sono una dietista nutrizionista e da molti anni mi occupo di alimentazione nei bambini.Spesso mi sono sentita domandare dai genitori quale dovrebbe essere l'alimentazione corretta per i loro figli. I principi di una sana e corretta alimentazione andrebbero rispettati soprattutto nei più piccoli; dividiamo le fasce di età e qui parleremo di nutrizione e bambini in età scolare (5-12anni).
I principi nutritivi negli alimenti sono proteine, carboidrati, grassi, vitamine, sali minerali e acqua. Ogni alimento contiene una quantità variabile di questi elementi, ma nessun alimento li può contenere tutti (tranne il latte materno nei primi mesi di vita del neonato)!
2. Molti bambini sono selettivi nel cibo (i cosiddetti "picky eaters"). Come possono i genitori gestire questa situazione senza creare tensioni o carenze nutrizionali? Ci sono tecniche specifiche che può consigliare?
Le avversioni alimentari sono un grande problema per i genitori e per chi si occupa dei pasti dei bimbi. Ricordiamoci sempre che la costrizione crea avversione invece di far nascere preferenze. Il mio consiglio qualora un bimbo non abbia voglia di mangiare un determinato cibo è provare a proporglielo in forme che possano essere per lui più divertenti e giocose ovviamente in base all'età (ad esempio formare con le verdure dei personaggi o dei piccoli animali divertenti). Anche cucinare insieme ai bambini può essere un' attività divertente che propone al bimbo il cibo come elemento rassicurante e non spaventoso.
I bimbi accettano solitamente di più i cibi con un sapore dolce (più simile al latte materno o al latte artificiale che hanno assunto nei primi mesi di vita) e soprattutto che siano familiari a loro. Mangiare con i bambini, cucinare con loro e se sono più grandicelli fare la spesa insieme, possono essere dei piccoli aiuti a favorire curiosità e conoscenza tramite il divertimento e il gioco. Alcune volte però questo rifiuto verso il cibo e soprattutto verso alcuni cibi diventa talmente importante che pone i genitori in una vera situaizone di difficoltà; riferiscono infatti dei veri e propri comportamenti legati alla selettività alimentare. Con il termine “picky eater” si intendono una vera e propria serie di comportamenti legati ad un' avversità verso certi cibi ( a volte ciò che è accettato dal bambino sono veramente pochissimi alimenti). Ci sono moltissimi fattori che possono determinare l'insorgenza di questo disturbo che è tipico dell'età pediatrica;a volte anche determinati disturbi del neurosviluppo o alcuni pregiudizi sentiti in famiglia o negli ambienti che frequenta il bambino posso essere correlati all'insorgenza del problema.. Alcuni alimenti come la verdura sono spesso facilmente l'oggetto di questo comportamento chiamato anche neofobia alimentare; a volte si ritiene possa essere correlato anche ad un sapore diverso rispetto a quello a cui è abituato il bimbo. Comprendere le radici di questo atteggiamento alimentare è molto importante in una fase precoce della vita del bimbo per aiutarlo a non innescare un meccanismo di rifiuto che persista nel tempo.
3. Il ruolo di merendine e snack è spesso dibattuto. Qual è la sua visione in merito? Ci sono alternative sane e gustose che possono sostituire i prodotti confezionati ad alto contenuto di zuccheri e grassi?
Le merendine e gli snack del commercio rappresentano da sempre un argomento dibattuto perché ricche in grassi e in zuccheri semplici e quasi sempre ipercaloriche. Non sono da demonizzare, come non lo è in assoluto nessun alimento, ma da ridurre nel momento in cui queste iniziano a essere presenti nell'arco delle giornate di un bambino in un quantitativo importante. Possiamo sostituire lo snack del commercio cun una fetta di dolce fatto in casa (potete guardare sul mio instagram dove pubblico spesso ricette per i bimbi), un frutto o una gustosa spremuta, un pacchetto di crackers ed un cubetto di parmigiano. Idee semplici e gustose per uno spuntino in salute.
4. Qual è il ruolo della scuola e della mensa scolastica nell'educazione alimentare dei bambini? Ci sono delle buone pratiche che le scuole dovrebbero adottare per promuovere abitudini alimentari sane?
La scuola e la mensa scolastica rappresentano un ottimo strumento per aiutare i bambini a prendere confidenza con molti cibi che spesso a casa non assaggiano, ma che mangiati in compagnia diventano a volte diversamente buoni. La scuola ha un ruolo fondamentale nell'aiutare le famiglie e l'ambiente in cui si mangia e a creare un contesto divertente e ludico per insegnare un rapporto migliore con il cibo fin dalla tenera età.
5. L'obesità infantile è un problema crescente a livello globale. Quali sono i fattori nutrizionali che maggiormente contribuiscono a questo fenomeno e quali strategie possono adottare i genitori per prevenirla?
L'obesità infantile è la conseguenza di un introito calorico eccessivo e inadeguato alle necessità del bambino. Spesso i cibi confezionati e ancora di più le bibite accattivanti dal packaging colorato e sempre diverso, inducono il bambino a consumare molte più calorie di quelle necessarie e soprattutto ad abituarsi a mangiare spesso e con troppa frequenza. I genitori possono aiutare i bimbi a leggere le etichtte nutrizionali degli alimenti che a loro piacciono magari mentre fanno la spesa insieme. Questo può essere un buon momento per fare un'attività insieme che possa aiutare i più piccoli a capire in modo diverso perchè non bisogna eccedere nel consumo di un certo alimento. Incentivare il praticare un'attività sportiva o di movimento, magari al parco,può essere di nuovo un buon metodo divertente per aiutarli a migliorare il consumo calorico della giornata e aiutare lo stato generale di salute.
6. Per concludere, quale consiglio più importante vorrebbe dare ai genitori preoccupati per l'alimentazione dei propri figli, in un mondo in cui le informazioni nutrizionali sono spesso contrastanti e confuse?
Spesso le informazioni in possesso dei genitori, dei nonni e di chi in generale si occupa della salute dei nostri bambini sono molto contrastanti e confuse. Ogni bambino è un individuo a sé con suoi gusti e preferenze personali anche nella scelta del cibo e questo è molto importante da ricordare per non forzare mai un gesto che dovrebbe essere spontaneo. Indirizzare e aiutare i bambini nella scelta di un alimento piuttosto che un altro è sicuramente la scelta vincente. Riflettiamoci, quando scegliamo noi in prima persona siamo molto più soddisfatti e convinti che sia stata la scelta migliore rispetto a fare scegliere a qualcun altro e probabilmente sarà una scelta che potremmo ripetere con il conseguente instaurarsi di un meccanismo virtuoso.