L’anemia perniciosa è una patologia complessa ma gestibile, se riconosciuta in tempo.
Cos’è l’anemia perniciosa
L’anemia perniciosa è una forma di anemia megaloblastica, caratterizzata dalla presenza di globuli rossi grandi e immaturi. Questa condizione deriva da un’incapacità del corpo di assorbire adeguatamente la vitamina B12 (cobalamina), essenziale per la produzione dei globuli rossi e il mantenimento di un sistema nervoso sano.
La causa principale è un deficit del fattore intrinseco, una proteina prodotta nello stomaco necessaria per l’assorbimento della vitamina B12 nell’intestino tenue. Senza un trattamento adeguato, l’anemia perniciosa può portare a gravi danni neurologici e complicazioni sistemiche.
Sintomi
L’anemia perniciosa si sviluppa lentamente, e i sintomi possono inizialmente essere sottili e facilmente confusi con altre condizioni, difficili quindi da identificare. Tra i segnali più comuni ci sono:
- Affaticamento e debolezza: una costante sensazione di stanchezza;
- Pallore o ittero: la pelle può apparire pallida o con una sfumatura giallastra;
- Problemi neurologici: formicolio o intorpidimento alle mani e ai piedi, difficoltà di equilibrio e perdita della memoria;
- Sintomi gastrointestinali: diarrea, nausea, perdita di appetito o gonfiore addominale;
- Alterazioni cognitive: confusione mentale, difficoltà di concentrazione e irritabilità;
- Dolore alla lingua: la lingua può apparire liscia, rossa e dolorante (glossite).
In casi avanzati, i sintomi neurologici possono diventare irreversibili, rendendo essenziale una diagnosi precoce.
Cause
L’anemia perniciosa ha origine da un’incapacità del corpo di assorbire la vitamina B12. Le cause principali includono:
- Autoimmunità: l’anemia perniciosa è spesso associata a una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca le cellule parietali dello stomaco che producono il fattore intrinseco.
- Gastrectomia: la rimozione parziale o totale dello stomaco compromette la produzione del fattore intrinseco.
- Atrofia gastrica: una riduzione della mucosa gastrica può interferire con l’assorbimento della B12.
- Condizioni gastrointestinali: malattie come la celiachia o il morbo di Crohn possono ridurre la capacità dell’intestino di assorbire la vitamina.
Fattori di rischio
Alcuni individui sono più predisposti a sviluppare l’anemia perniciosa a causa di fattori specifici, tra cui:
- Età avanzata: il rischio aumenta dopo i 60 anni.
- Genetica: una storia familiare di anemia perniciosa può essere indicativa di una predisposizione ereditaria.
- Malattie autoimmuni: condizioni come la tiroidite di Hashimoto o il diabete di tipo 1 aumentano il rischio.
- Chirurgie gastriche: interventi come il bypass gastrico riducono l’assorbimento della vitamina B12.
Carenze alimentari
Una dieta povera di vitamina B12 è una delle principali cause di anemia perniciosa, soprattutto in individui che adottano regimi alimentari restrittivi o che non assumono quantità adeguate di cibi ricchi di questa vitamina essenziale. Tra i gruppi a rischio, si distinguono:
- Vegetariani e vegani: la vitamina B12 si trova quasi esclusivamente in alimenti di origine animale, come carne, pesce, latticini e uova. Chi segue una dieta vegetariana stretta o vegana è particolarmente a rischio di sviluppare carenze di B12, a meno che non integri la propria alimentazione con fonti fortificate (ad esempio, latte vegetale arricchito) o con integratori specifici di vitamina B12.
- Malnutrizione in popolazioni vulnerabili: come anziani, persone con disturbi alimentari o che vivono in condizioni di povertà, l’apporto di cibi ricchi di B12 può essere insufficiente, portando a un rischio aumentato di anemia.
Per chi segue diete a base vegetale o ha difficoltà ad assumere quantità adeguate di vitamina B12 dagli alimenti, gli integratori di vitamina B12 rappresentano una soluzione efficace per prevenire carenze e le loro conseguenze sulla salute. La supplementazione è spesso consigliata anche alle donne in gravidanza che seguono diete vegetariane o vegane, per garantire un apporto sufficiente per sé e per il corretto sviluppo del feto.
Anemia perniciosa e vitamina B12
La vitamina B12 svolge un ruolo cruciale nella sintesi del DNA e nel funzionamento del sistema nervoso. La carenza prolungata non solo causa anemia, ma può portare a:
- Danni neurologici: degenerazione dei nervi e mielopatia.
- Problemi cognitivi: demenza, confusione mentale e difficoltà di apprendimento.
- Alterazioni psichiatriche: depressione e ansia.
Cura e trattamento
Il trattamento dell’anemia perniciosa è mirato non solo a correggere la carenza di vitamina B12, ma anche a prevenire complicazioni potenzialmente gravi. La terapia è altamente efficace, soprattutto se la diagnosi viene effettuata precocemente.
- Supplementazione di vitamina B12: la modalità di somministrazione dipende dalla gravità della carenza e dalle condizioni del paziente.
- Iniezioni intramuscolari: sono spesso la prima scelta, specialmente nei casi di anemia perniciosa conclamata, poiché bypassano il tratto digestivo e garantiscono un assorbimento diretto della vitamina. La terapia iniziale prevede somministrazioni frequenti (di solito settimanali), seguite da un regime di mantenimento mensile.
- Integratori orali: in casi meno gravi o per il mantenimento, possono essere utilizzati con dosaggi elevati.
- Modifiche alimentari: una dieta equilibrata è fondamentale per integrare i livelli di B12. Gli alimenti più ricchi di questa vitamina includono fegato, pesce, carne rossa, uova e latticini. Tuttavia, per chi segue una dieta vegana o vegetariana, è necessario ricorrere a cibi fortificati (come cereali e bevande vegetali) o integratori specifici.
- Trattamento delle condizioni sottostanti: è essenziale identificare eventuali patologie sottostanti che ostacolano l’assorbimento della vitamina B12 (come gastrite atrofica, morbo di Crohn o altre malattie autoimmuni) e trattarle per migliorare l’assorbimento della vitamina nel tempo.
Un approccio personalizzato, ottenuto con l’aiuto di un professionista, è la chiave per garantire il successo della terapia e il recupero completo del paziente.
Prognosi
La prognosi per l’anemia perniciosa è generalmente favorevole, a patto che la condizione venga riconosciuta e trattata precocemente. La somministrazione tempestiva di vitamina B12 può invertire gran parte dei sintomi, specialmente quelli legati all’anemia e alla debolezza muscolare. Tuttavia, i pazienti devono essere consapevoli che la terapia potrebbe essere necessaria per tutta la vita, attraverso iniezioni o integratori orali regolari.
In alcuni casi, se la diagnosi viene effettuata tardivamente e i danni neurologici sono avanzati, alcune complicazioni, come problemi di equilibrio, formicolio o difficoltà cognitive, potrebbero diventare permanenti. Questo sottolinea l’importanza di un’attenzione clinica tempestiva e di una gestione continua.
Il monitoraggio regolare dei livelli di vitamina B12, insieme a esami del sangue per valutare la funzionalità ematica e neurologica, è fondamentale per evitare recidive. Con un trattamento adeguato e un approccio preventivo, la qualità della vita dei pazienti può rimanere elevata, evitando complicazioni a lungo termine.
FONTI:
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Manuela Amato è una nutrizionista specializzata in pazienti cardiopatici.
Laureata in Alimentazione e Nutrizione Umana, ha sei anni di esperienza presso il Centro Cardiologico Monzino-IRCCS di Milano.
Ha conseguito un Dottorato in Terapie Avanzate Biomedico-Chirurgiche e continua a formarsi per mantenere aggiornate le sue competenze nel campo nutrizionale.