Anemia mediterranea o talassemia: cause, sintomi e trattamento

La talassemia, o anemia mediterranea, è una malattia ereditaria del sangue che compromette la produzione di emoglobina e può causare anemia di diversa gravità.

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talassemia

La talassemia, conosciuta anche come anemia mediterranea, è una malattia ereditaria che altera la produzione di emoglobina e porta a una carenza di globuli rossi. La gravità dei sintomi e le cure necessarie variano in base alla forma della patologia.

Cosa sono le talassemie?

Le talassemie sono un gruppo di malattie ereditarie del sangue che compromettono la produzione di emoglobina, ovvero la proteina dei globuli rossi responsabile del trasporto dell’ossigeno ai tessuti. 
A causa di un difetto genetico, l’organismo produce quantità insufficienti di una o più catene proteiche che formano l’emoglobina, dette catene “alfa” e “beta”, causando una minore ossigenazione dei tessuti e, di conseguenza, anemia cronica. 
Questa carenza provoca debolezza, pallore e altri sintomi legati alla ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno.

Le talassemie appartengono al gruppo delle cosiddette anemie emolitiche ereditarie microcitiche, cioè caratterizzate da globuli rossi di dimensioni inferiori al normale e da una loro distruzione precoce. 
Dunque, non costituiscono una singola malattia, ma una famiglia di disturbi genetici accomunati dalla riduzione della produzione di emoglobina.

Perché si parla di anemia mediterranea?

Si parla di anemia mediterranea perché è particolarmente diffusa nei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, tra cui l’Italia, la Grecia e alcune aree del Medio Oriente e del Nord Africa. Tuttavia, ha un’incidenza abbastanza frequente anche in India, nel Sud-Est asiatico e in Africa.

Le tipologie di talassemia: differenze principali

Le talassemie si classificano in base alla catena proteica dell’emoglobina interessata dal difetto genetico

L’alfa-talassemia e la beta-talassemia

Esistono due forme principali di talassemiaalfa-talassemiabeta-talassemia
Entrambe comportano una riduzione nella sintesi di emoglobina, ma si differenziano per i geni coinvolti e per la gravità delle manifestazioni cliniche.

  • Nell’alfa-talassemia il difetto riguarda la produzione delle catene alfa dell’emoglobina
    Ogni individuo, infatti, possiede normalmente quattro geni deputati a questa funzione, due su ciascun cromosoma. Quando uno solo di questi geni è mancante o alterato, la persona è portatrice sana e non manifesta sintomi. 
    Se, invece, i geni coinvolti sono due, possono comparire segni lievi di anemia microcitica (cioè con globuli rossi piccoli), ma senza sintomi clinici rilevanti.
    La perdita di tre geni compromette in modo significativo la sintesi delle catene alfa e provoca una forma più grave, detta malattia da emoglobina H, caratterizzata da anemia emolitica e ingrossamento della milza. La condizione più grave si verifica invece quando tutti e quattro i geni sono assenti. In questa situazione il feto sviluppa una forma letale;
  • La beta-talassemia, invece, dipende da mutazioni o delezioni nei geni che regolano la produzione delle catene beta dell’emoglobina. Ogni individuo possiede due geni beta, uno per ciascun cromosoma. La gravità della malattia dipende dal tipo di mutazione.

La gravità della talassemia: minor, intermedia o major

Le talassemie si distinguono ulteriormente in tre categorie cliniche, in base alla gravità dell’anemia e alla quantità di emoglobina prodotta.

  • La talassemia minor è la forma più lieve. È tipica dei soggetti che possiedono un solo gene alterato. Queste persone non presentano sintomi evidenti, ma possono mostrare una lieve anemia microcitica. La condizione non richiede cure specifiche, se non un monitoraggio periodico;
  • La talassemia intermedia ha un quadro di gravità variabile. I pazienti possono avere anemia moderata e manifestazioni cliniche abbastanza eterogenee, legate alla produzione di emoglobina, inefficiente. In alcuni casi è necessario ricorrere a trasfusioni occasionali, ma non sempre in maniera continuativa;
  • La talassemia major, anche chiamata anemia mediterranea. Si tratta della forma più grave, e colpisce i soggetti che hanno ereditato due copie di geni difettosi per la catena beta. Provoca una grave carenza di emoglobina già nei primi due anni di vita.

I sintomi della talassemia: come si manifesta?

La talassemia non si manifesta sempre con gli stessi sintomi, che invece variano in base alla gravità e alla forma genetica della malattia. 
Nelle forme più lievi, come la talassemia minor, i disturbi possono essere assenti o limitarsi a una lieve anemia, che spesso viene scoperta casualmente durante esami del sangue di routine. 

Le forme moderate e gravi, invece, provocano sintomi più evidenti, e più gravi, già nei primi anni di vita.

I tipici sintomi della talassemia comprendono:

  • Pallore
  • Stanchezza marcata;
  • Debolezza persistente;
  • Fiato corto;
  • Ittero;

Nei bambini la malattia può causare ritardo della crescitapubertà tardiva. Inoltre, con il tempo possono comparire deformazioni ossee a carico del viso e del cranio.

In alcune forme, soprattutto nella beta-talassemia major, si osservano poi ulteriori sintomi come:

  • Gonfiore addominale causato dall'ingrossamento di fegato e milza
  • Urine scure;
  • Riduzione dell’appetito, con conseguente dimagrimentoridotto appetito

talassemia

La diagnosi dell'anemia mediterranea: come riconoscerla ed esami da fare

La diagnosi di talassemia effettua tramite una serie di analisi del sangue per l’anemia e sull’individuazione di alterazioni nella produzione di emoglobina. 

Nelle forme lievi, la condizione può emergere casualmente durante un emocromo di routine. In genere, in questi casi emergono anemia microcitica e un numero di eritrociti superiore alla norma rispetto ai livelli di emoglobina. 

La diagnosi può poi venire “completata” analizzando ferro e ferritina, che solitamente risultano aumentate in caso di talassemia. Inoltre, se necessario, si possono effettuare dei test prenatali come villocentesi o amniocentesi, utili per riconoscere precocemente i casi gravi nei feti considerati a rischio.

Quali sono le cause dell'anemia mediterranea?

L’anemia mediterranea è causata da un difetto genetico ereditario che altera la produzione di emoglobina. 
Il disturbo si trasmette dai genitori ai figli attraverso delle mutazioni nei geni che codificano le catene proteiche dell’emoglobina, chiamate alfa e beta. 

Cura e trattamento delle talassemie

Il trattamento della talassemia varia in base alla forma e alla gravità della malattia

Le persone con forme lievi di solito non necessitano di alcuna terapia, ma solo di controlli periodici per monitorare i livelli di emoglobina. 
Le forme più gravi, invece, richiedono un approccio multidisciplinare che comprende in genere:

  • Trasfusioni regolari;
  • Terapia per il controllo del ferro;
  • Eventuali interventi chirurgici; 
  • Trapianto di cellule staminali.

Le terapie farmacologiche per la talassemia

In alcuni casi può essere necessario ricorrere alla terapia farmacologica per gestire la talassemia. In particolare, la cosiddetta terapia chelante del ferro è necessaria nei pazienti che ricevono trasfusioni regolari o presentano livelli elevati di ferritina sierica. I farmaci chelanti si legano al ferro in eccesso e ne facilitano l’eliminazione attraverso urine o feci, prevenendo le possibili complicanze a carico di cuore, fegato e ghiandole endocrine.

In presenza di disturbi ormonali associati, come pubertà ritardata o ipotiroidismo, può essere indicata una terapia ormonale sostitutiva
Nei casi di osteoporosi, frequente nelle forme croniche di talassemia, si possono impiegare invece farmaci cosiddetti bifosfonati, che aiutano a rinforzare la struttura ossea. 

In ogni caso, la terapia farmacologica per la talassemia varia a seconda della forma e della gravità.

Il trapianto e gli interventi chirurgici

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta l’unica opzione curativa per la talassemia major. Consiste nel “sostituire” le cellule del midollo osseo del paziente con cellule sane provenienti da un donatore compatibile, ripristinando così la normale produzione di emoglobina. 

In alcune situazioni, può essere indicata la splenectomia, ovvero la rimozione della milza, soprattutto nei casi di splenomegalia grave che comporta una distruzione accelerata dei globuli rossi. L’asportazione della milza riduce la necessità di trasfusioni, ma aumenta il rischio di infezioni. Per questo motivo il paziente deve essere attentamente monitorato e sottoposto a profilassi vaccinale.

Detto questo, con i giusti trattamenti l’aspettativa di vita per le persone con talassemia non differisce particolarmente da quella delle persone “sane”.

L’alimentazione e l’anemia mediterranea: l'importanza del nutrizionista

L’alimentazione può contribuire a migliorare la gestione della talassemia, pur non potendo sostituire i trattamenti medici. Infatti, le persone affette da forme che richiedono trasfusioni regolari tendono ad accumulare ferro nell’organismo.
Per questo motivo, è consigliato un regime alimentare a basso contenuto di ferro, che aiuti a ridurre il rischio di sovraccarico.

Nella dieta per l’anemia è poi opportuno limitare il consumo di alimenti ricchi di ferro, come carni rosse e frattaglie, e preferire invece fonti proteiche più leggere. 

Al contrario, cosa mangiare con l’anemia? L’alimentazione dovrebbe essere bilanciata per sostenere le funzioni dell’organismo compromesse dalla malattia.
Il supporto di un nutrizionista o di un medico specializzato è fondamentale per costruire un piano alimentare personalizzato, che tenga conto del tipo di talassemia, della terapia in corso e delle eventuali complicanze metaboliche, evitando carenze o eccessi di macronutrienti che potrebbero interferire con i trattamenti.

Per approfondire ulteriormente è possibile consultare i nostri articoli sull’anemia, tra cui:

Fonti:

  • Ali, S., Mumtaz, S., Shakir, H. A., Khan, M., Tahir, H. M., Mumtaz, S., Mughal, T. A., Hassan, A., Syed, Sadia, N., Irfan, M., & Khan, M. A. (2021). Current status of beta‐thalassemia and its treatment strategies. Molecular Genetics & Genomic Medicine, 9(12). https://doi.org/10.1002/mgg3.1788
  • Musallam, K. M., Cappellini, M. D., Coates, T. D., Kuo, K. H. M., Hanny Al-Samkari, Sheth, S., Vip Viprakasit, & Taher, A. T. (2024). Αlpha-thalassemia: A practical overview. Blood Reviews, 64, 101165–101165. https://doi.org/10.1016/j.blre.2023.101165