Ernia addominale: sintomi, diagnosi e trattamenti

L’ernia addominale si manifesta quando un organo spinge attraverso la parete muscolare dell’addome, formando un rigonfiamento. Può essere silenziosa o dolorosa, ma richiede sempre attenzione. Scopri cause, sintomi, diagnosi, trattamenti e strategie di prevenzione.

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Ernia addominale

Punti chiave:

  • Cos’è l’ernia addominale: l’ernia addominale si verifica quando un organo o un tessuto fuoriesce attraverso un punto debole della parete addominale, formando un rigonfiamento. Può presentarsi in diverse forme, come ernia inguinale, ombelicale, epigastrica, femorale o lombare.
  • Sintomi dell’ernia addominale: i sintomi più comuni includono gonfiore o rigonfiamento molle nell’addome, dolore o fastidio che peggiora con sforzi e movimenti. Possono comparire anche nausea, crampi, stipsi o dolore irradiato alla gamba. In alcuni casi l’ernia è asintomatica, ma richiede comunque monitoraggio.
  • Rimedi possibili: il trattamento varia a seconda della gravità: nei casi lievi si può ricorrere a osservazione, fasce contenitive o farmaci per alleviare i sintomi. La soluzione definitiva è l’intervento chirurgico, tradizionale o laparoscopico, che previene complicazioni come incarceramento o strozzamento dell’ernia.

 

L’ernia addominale è uno dei disturbi più comuni in Italia, ma nella maggior parte dei casi viene sottovalutata: come indicano alcuni dati del Ministero della Salute, nel nostro Paese il 50% dei ricoveri per intervenire sull’ernia si verificano in regime d’urgenza. Questo disturbo si verifica quando un organo spinge attraverso un punto debole o un difetto della parete addominale, formando un rigonfiamento visibile.

Esistono ernie sintomatiche o asintomatiche, mentre la diagnosi avviene generalmente tramite un esame medico di osservazione e palpazione della zona interessata. Quali sono i sintomi più comuni, i trattamenti possibili, quando evitare l’intervento chirurgico e come prevenire l’ernia addominale: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è l’ernia addominale

La principale causa dell’ernia addominale è la fuoriuscita di una parte di intestino o di altri tessuti da un particolare punto di passaggio nella parete muscolare dell’addome. 

In base all’area di protusione è possibile distinguere diverse tipologie di ernie addominali:

  • ernia epigastrica, connessa alla parte superiore dei muscoli retti;
  • ernia lombare, formatasi nella zona posteriore dell’addome;
  • ernia ombelicale, particolarmente diffusa nei pazienti obesi e nei neonati;
  • ernia inguinale, che si presenta soprattutto negli uomini. Implica la protrusione del viscere nel canale inguinale, in certi casi fino al livello dello scroto. Nelle donne, il tessuto fuoriesce attraverso il legamento rotondo dell’utero e può risultare visibile a livello delle grandi labbra;
  • ernia femorale o crurale, in cui il tessuto fuoriesce attraverso l’anello crurale, presente nel pube.

L‘ernia addominale colpisce una percentuale della popolazione mondiale stimata tra il 5-6% e i ricoveri annuali in Italia sono circa 76.000.

Sintomi dell’ernia addominale

I principali sintomi dell’ernia addominale, soprattutto nelle fasi iniziali, comprendono una sensazione di pesantezza e tensione all’addome, compresi gonfiore addominalecrampi addominali. In alcuni casi possono verificarsi anche difficoltà nella digestione, coliche, nausea o stipsi. Alcuni pazienti lamentano un irradiamento del dolore nella gamba. 

L’ernia addominale presenta dei sintomi tipici nell’adulto:

  • una piccola area rigonfia e di consistenza molle, le cui dimensioni possono variare (cosiddetta tumefazione);
  • dolore o sensazione di fastidio, la cui intensità dipende dalla fase che caratterizza l’ernia o da altri fattori, come l’affaticamento dovuto a esercizio fisico o passeggiate prolungate, la posizione eretta continuativa e alcuni tipi di sforzo.

L’ernia addominale può essere accompagnata da questi sintomi oppure risultare silenziosa: in quest’ultimo caso è fondamentale non sottovalutare eventuali cambiamenti del corpo. Osservare quindi con attenzione la comparsa di eventuali gonfiori nella zona addominale, così come prestare attenzione ad altri campanelli d’allarme:

  • aumento della sensazione dolorosa, soprattutto se improvvisa e molto acuta;
  • irriducibilità dell’ernia nell’addome;
  • arrossamento della cute nella zona d’interesse.

In caso si sospetti, può essere utile rivolgersi al proprio medico.

Sintomi dell'ernia addominale

Cause e fattori di rischio

L’ernia addominale si verifica quando vi è un indebolimento della parete addominale, che può essere dovuto a diverse cause:

  • sforzi, come sollevare pesi eccessivi;
  • fattori genetici che predispongono a una debolezza congenita della parete addominale;
  • traumi o interventi chirurgici precedenti;
  • parto cesareo.

La causa principale dell’ernia addominale deriva da fattori congeniti, cioè deriva da un’alterazione nello sviluppo della parete addominale che potrebbe sfibrarsi fino a formare un’ernia inguinale o ombelicale. Ci sono poi diverse cause che possono provocare la comparsa e lo sviluppo di un’ernia addominale: una di queste, per esempio, è legata all’affaticamento, a uno sforzo o una debolezza e viene quindi chiamata ernia acquisita.

I principali fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo di ernie addominali comprendono:

  • età avanzata;
  • obesità o sovrappeso;
  • diabete;
  • ascite;
  • gravidanze, specialmente multiple;
  • traumi o sforzi violenti e prolungati;
  • stipsi cronica;
  • debolezza dei muscoli;
  • patologie genetiche che colpiscono i tessuti connettivali e in particolare il collagene;
  • interventi chirurgici open.

Diagnosi: come riconoscerla

La diagnosi dell’ernia addominale è clinica: il paziente che ha dei disturbi o dei sospetti può recarsi dal proprio medico curante per una valutazione. Il medico tramite osservazione e palpazione può riconoscere un’eventuale ernia addominale. Potrebbe essere richiesto al paziente qualche colpo di tosse per una diagnosi più sicura.

In alcuni casi, se persiste un margine di dubbio, per diagnosticare con certezza l’ernia addominale l’ecografia è lo strumento ideale da utilizzare. In pochissimi e rari casi di ernia addominale, gli esami di approfondimento possono includere risonanza magnetica o TAC: per esempio quando si sospetta un caso di ernia di Spigelio, di cui è necessario visualizzare la sede precisa di fuoriuscita.

Trattamento dell’ernia addominale

Il trattamento di un’ernia addominale può essere diverso a seconda dei casi e della gravità della situazione. Le ernie ombelicali dei neonati, per esempio, tendono a risolversi naturalmente nei primi anni di vita. In molti altri casi, invece, l’unica cura definitiva per un’ernia addominale è l’intervento chirurgico. 

Le opzioni di trattamento dei singoli casi includono:

  • osservazione, nei casi asintomatici o lievi il medico potrebbe suggerire un semplice monitoraggio;
  • intervento chirurgico, necessario per prevenire o trattare le complicazioni. Tra le tecniche principali ci sono la chirurgia tradizionale (l’ernia viene riparata attraverso un’incisione esterna) o la chirurgia laparoscopica (che prevede l’utilizzo di strumenti mini-invasivi per ridurre i tempi di recupero).

Molti pazienti si chiedono che sia possibile curare l’ernia addominale senza intervento chirurgico: esistono, in realtà, dei trattamenti alternativi nella medicina tradizionale cinese, così come il sollievo dal dolore può derivare da trattamenti di agopuntura, chiropratica, reflessologia plantare. La cura definitiva contro l’ernia addominale, comunque, è l’intervento chirurgico.

Alcune condizioni richiedono un’alimentazione mirata per stare meglio.

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Terapia conservativa

Nei casi in cui l’intervento chirurgico non sia possibile o venga momentaneamente sconsigliato, è possibile seguire una terapia conservativa per gestire il dolore e i sintomi

Questa terapia prevede l’utilizzo di indumenti contenitivi come fasce o mutande, l'assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, specifici esercizi di fisioterapia e l'adozione di stili di vita in grado di ridurre il carico sulla parete addominale, come mantenere un peso sano ed evitare sforzi eccessivi.

La terapia conservativa è più adatta ai casi di ernia asintomatica o con sintomatologia lieve, mentre quando l'ernia diventa sintomatica, ingrossata, o se si presentano complicazioni, è necessario intervenire con la chirurgia. 

Intervento chirurgico

Prima dell’intervento chirurgico il paziente deve seguire una preparazione all’operazione:

  • nel periodo di attesa prima dell’intervento, indossare un cinto erniario (fascia elastica) e non fare sforzi. In questo stesso periodo si esegue la procedura pre-ricovero con relativi esami del sangue, necessari per la visita anestesiologica;
  • il giorno precedente l’operazione, è necessario depilare con cura la zona interessata e restare a digiuno dalla mezzanotte o almeno nelle 6 ore prima dell’intervento (in caso ad esempio di operazione pomeridiana).

La durata dell’intervento varia in relazione alla tipologia di ernia presentata e alle condizioni cliniche del paziente sottoposto all’intervento: generalmente si va dai 30 ai 60 minuti

Le procedure da eseguire sono due:

  1. ernioplastica open o tradizionale, più indicata per le ernie di grandi dimensioni, a seconda delle quali e delle necessità del soggetto può essere eseguita in anestesia generale o locale o spinale;
  2. ernioplastica laparoscopica, è la tecnica ideale per le ernie di dimensioni più piccole. Di solito, si esegue in anestesia generale.

Dopo l’operazione il paziente può tornare a condurre la sua vita normalmente, rispettando però un periodo di riposo di almeno 4 settimane.

Ernia addominale cura e rimedi

Possibili complicazioni dell'ernia addominale

Anche se il paziente non presenta sintomi visibili, le complicazioni possono verificarsi anche molti anni dopo la formazione dell’ernia, senza segnali di preavviso. Infatti, più il tempo passa e più l’ernia addominale aumenta nelle sue dimensioni, comportando un maggior rischio per il paziente. Ecco quindi che, anche nei casi asintomatici, l'asportazione dell’ernia addominale tramite intervento chirurgico è assolutamente consigliata.

I pazienti che decidono di non operarsi possono andare incontro a ulteriori rischi e complicazioni aggiuntive come l'incarceramento, che rende l'ernia irriducibile, e lo strozzamento, che provoca un'interruzione del flusso sanguigno agli organi erniati. 

Prevenzione dell'ernia addominale

Sebbene non sia sempre possibile prevenire un’ernia addominale, esistono dei comportamenti sani e utili da seguire per ridurre il rischio:

  • seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, ridurre il consumo di grassi e integrare le fibre. Meglio evitare il fumo;
  • mantenere stabile il peso corporeo, in quanto l’obesità è un fattore di rischio importante;
  • evitare sforzi intensi, infatti sollevare pesi in modo corretto può prevenire danni muscolari;
  • rafforzare la muscolatura addominale con esercizi mirati possono rendere la parete addominale più resistente;
  • trattare tempestivamente la tosse cronica per evitare l’aumento della pressione intra-addominale.

 

FONTI

  • Mensching, J. J., & Musielewicz, A. J. (1996). Abdominal wall hernias. Emergency medicine clinics of North America, 14(4), 739–756.
  • McBee PJ, Fitzgibbons, Jr RJ. The current status of watchful waiting for inguinal hernia management: a review of clinical evidence. Mini-invasive Surg2021;5:18. http://dx.doi.org/10.20517/2574-1225.2021.08
  • HerniaSurge Group. International guidelines for groin hernia management. Hernia 2018;22:1-165. doi: 10.1007/s10029-017-1668-x.